Dens dŏlens 193 – Il noir franco-maliano

di MOWA

Nelle ultimissime vicende accadute a Parigi in Francia e a Bamako nel Mali molte sono le incognite .

Per quella parigina, ad esempio, alcuni testimoni oculari hanno detto che i terroristi erano bianchi ma, le immagini fornite dalla polizia e riportate sui giornali mostrano volti di persone tutte di carnagione diversa tendente all’olivastro.

Per l’altro efferato episodio maliano i terroristi (sempre secondo quanto riferito dai testimoni e riportato dai giornalisti) parlavano in inglese e, sinceramente, in quella circostanza particolare e piena di significato simbolico, non riusciamo, proprio a capire come possano, degli integralisti musulmani, parlare una lingua nella quale identificano le persone responsabili di tutte le “cose” negative del mondo.

Attenzione non sono particolari di poco conto visto che stiamo parlando di gente che ha una marcata rigidità culturale che la porta a diventare cieca e sorda agli appelli per un’eventuale apertura mentale.

Qualche giornalista ha osato paragonare quanto accaduto a un altro, quello statunitense dell’ 11/9/2001 e dice anche che Hollande stia ripercorrendo la stessa strada di Bush jr. Non si capisce di questo, però, se ne parlasse negativamente o positivamente, soprattutto, a fronte degli sviluppi delle inchieste fatte anche da fonti indipendenti che smontano la versione ufficiale.

Fatto sta che l’episodio accaduto nel 2001 negli USA (dove ci sono stati quasi 3000 morti alle Torri gemelle) ha causato guerre indiscriminate in altri Stati e quelle stesse guerre hanno potenziato l’integralismo islamico. Cosa non trascurabile questa anche per ammissione della stessa Hillary Clinton durante un’intervista televisiva nella quale affermava che l’amministrazione USA, vent’anni fa, aveva addestrato e finanziato, con fini antisovietici, quelle stesse fanatiche formazioni integraliste che ora, però, sono fuori controllo.

In aggiunta a quanto detto dalla Clinton ci sono, anche, altre autorevoli dichiarazioni su chi finanzia i gruppi terroristici di quell’area geografica :

“Questi non sono i primi commenti di Tarpley in cui incolpa gli Stati Uniti per la creazione dello Stato Islamico. In precedenza, Press TV ha avuto un colloquio con Tarpley durante i quale egli ha spiegato la sua logica e perché pensa gli Stati Uniti siano dietro la creazione del gruppo terroristico.

Tarpley ha esordito dicendo che il denaro che sostiene lo Stato islamico e tutte le sue operazioni proviene dall’Arabia Saudita, un alleato chiave degli Stati Uniti in Medio Oriente. Il principale finanziatore dello Stato islamico è presumibilmente il principe Abdul Rahman al-Faisal, il fratello di Saud bin Faisal Al Saud, ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, e il principe Turki bin Faisal Al Saud, l’ex ambasciatore saudita negli Stati Uniti.

Detto questo, Tarpley conclude che se gli Stati Uniti volessero sbarazzarsi dello Stato islamico, potrebbero facilmente lanciare un ultimatum  all’Arabia Saudita e chiedere di interrompere l’invio di armi e denaro ai terroristi in Iraq e Siria.”

Due dichiarazioni, queste, di persone che sono sicuramente in una posizione di rilievo e che possono permettersi il lusso di ammetterlo senza avere ritorsioni di sorta o incorrere in chissà quali ripercussioni.

Queste tremende verità, potrebbero far sostenere, anche, che ciò che è  accaduto a Parigi possa avere similitudini con quanto già avvenuto a Milano, il 12 dicembre 1969, con lo scoppio della doppia bomba di piazza Fontana come spiegato molto bene nel libro di Paolo CucchiarelliIl segreto di piazza Fontana” dove viene fatta una ricostruzione con gli elementi messi a disposizione dalle indagini degli inquirenti che affermano che gli ordigni esplosi e che causarono un’autentica carneficina: 17 morti e 105 feriti, furono due, fatti esplodere in immediata successione.

Il libro sostiene che motivo della doppia bomba posizionata alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano (la prima dagli anarchici milanesi che al loro interno avevano infiltrati sia reazionari che agenti dei servizi segreti di ogni dove, la seconda da un neofascista a poca distanza dalla prima, per anticiparne la detonazione e potenziarne l’effetto distruttivo) era di far ricadere la colpa sui comunisti dell’epoca.

Anche in questo caso parigino, e grazie ai testimoni oculari, si potrebbe paventare che il gruppo dei terroristi fosse formato da due entità, una fanatico-religiosa ed una istigatrice, i testimoni hanno dichiarato che i “ terroristi erano bianchi, agivano come forze speciali”. Cosa che non ha dell’inverosimile se dovessimo fare un parallelo con l’agguato all’onorevole Moro in via Fani.

Il sistema d’ingaggio dei terroristi parigini da parte dei “reclutatori” sembra, per alcune analogie, lo stesso che è stato adottato in molte occasioni (vedi BR), ed è quello di avere soggetti ricattabili giudiziariamente per poterli manipolare e “condurre verso” altre scelte.

Infatti, anche Abdelhamid Abaaoud aveva dei precedenti di vita incompatibili con la religione musulmana.

La campagna di convincimento dell’opinione pubblica da parte dei media occidentali (per contro, identica negli integralisti dell’ISIS) nel cercare di demonizzare i musulmani ricorda molto quella dei coloni del Nord America che avevano bollato i nativi come “diavoli rossi” giustificando la retorica dello sterminio.

La straordinaria somiglianza delle parole d’ordine dei due contendenti (massoborghesi occidentali e integralisti musulmani) dovrebbe far decidere coloro i quali, già giustamente, non vogliono assumere atteggiamenti belligeranti nei confronti dei propri simili.

Infatti, nelle varie ere storiche, per giustificare le guerre e conservare il proprio dominio, i poteri forti hanno sempre proteso e preteso una deumanizzazione dell’“avversario” sino ad estendere questo modus operandi anche ad altre categorie, ad esempio con le donne, tant’è che l’etimologia di foemina proviene da fe e minus ovvero di fede minore .

Nel cinquecento, in Spagna, erano addirittura arrivati a rendere patologica la forma deumanizzante utilizzando una definizione biologicamente diversa che sarà l’antesignana del razzismo scientifico, l’eugenetica tanto cara ai nazisti, limpieza de sangre (purezza di sangue), per differenziarsi dalle persone considerate inferiori mala sangre (sangue cattivo).

L’accostarsi della cultura deumanizzante ed elitaria della massoborghesia a molte altre ideologie sulla purezza (anche di natura religiosa), ha indotto e induce a considerare “gli altri” esseri inferiori, una malattia, un virus, e quindi, per una purificazione, ci deve essere una pulizia, attraverso l’estirpazione e l’eliminazione del “problema” stesso e quindi degli impuri .

Tanto era radicata la cultura deumanizzante della massoborghesia che Charlie Chaplin nel 1936, per denunciarla girò il film Tempi moderni in cui spiegava eloquentemente il pensiero tayloriano.

Infatti, E. Traverso in “La violenza nazista. Una genealogia”, (Il Mulino 2002, pag. 52) sostiene che:

«L’ideale di Taylor era un operaio decerebrato, privo di ogni autonomia intellettuale e capace soltanto di compiere meccanicamente operazioni standardizzate: per riprendere la sua definizione, un”gorilla ammaestrato (uno scimpanzé, scriverà Céline nel suo Viaggio al termine della notte). In altre parole, un essere disumanizzato, alienato, un automa programmato».

E’ la stessa deumanizzazione che troviamo sul versante fanatico-religioso!

Le esternazioni di una persona come Hillary Clinton o le affermazioni dello storico statunitense Webster Tarpley  denunciano le responsabilità dell’establishment che ha prodotto queste barbarie…

Se, poi, a queste affermazioni aggiungiamo altre rivelazioni (come quelle del senatore USA  Rand Paul, il Presidente del Sudan Omar al-Bashir, del generale USA Wesley Clark, dal generale Franco Angioni o da un ex marine statunitense) riguardanti la responsabilità di chi ha “creato” i terroristi capite che, forse, non si può parlare di pura casualità ma di un piano orribile per riconfermare il dominio di pochi e le restrizioni o la privazione della democrazia per i cittadini del mondo.

Dens dŏlens 193 – Il noir franco-malianoultima modifica: 2015-11-23T02:32:46+01:00da iskra2010
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