Maschilismo funzionale al capitalismo


Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.

di Domenico Marino

Politicamente reputo Macron, il candidato liberale (e poco niente socialista) eletto alle ultime elezioni francesi per il ballottaggio, alla stregua di Renzi. Meno aggressivo e tracotante, ma comunque espressione di un europeismo filo-atlantico tutto appiattito sugli interessi del capitale specie finanziario.

Infatti se si va a vedere il programma – se di programma si può parlare considerato che ormai tutti i partiti o movimenti non hanno un programma chiaro e definibile e si basano in modo predominante sull’oratoria menzognera del proprio leader front-man – è tutto incentrato su liberalizzazioni, deregolamentazione del lavoro e patto di stabilità. Certo non è uomo di popolo (tanto quanto la Le Pen non è donna di popolo, per intenderci: i fascisti cavalcano il popolo per poi schiacciarlo.) ma uomo dell’”establishment”.

Premesso ciò mi fa molta impressione però il fatto che negli ultimi giorni, il suddetto Macron, venga attaccato da destra (nella lotta incrociata a spalare fango) perché sta insieme ad una donna più grande di lui di 24 anni, arrivando a dire finanche che per questo molto probabilmente è gay (vedi lo spregevole e decerebrato Adinolfi).

Ora, per fare un paragone: l’impresentabile Trump è sposato con una donna più giovane di lui di 24 anni parimenti, ma nessuno dice niente anzi magari lo si ammira perché ha al suo fianco una donna avvenente. Perché se una donna vive o si sposa, suo malgrado, con un uomo molto più giovane viene grossolanamente criticata, per non dire schernita, mentre d’altro canto per un uomo è quasi un diritto?

Questo è l’effetto sociale del maschilismo strisciante e bacchettone della nostra società.

La donna indiscutibilmente ha meno gradi di libertà sociali (che vengono rimodulati poi in base all’estrazione di classe) rispetto all’uomo ed è più esposta al giudizio quando decide di prendersi libertà che oggi più che mai dovrebbero essere scontate e che comunque sono scontate per l’uomo.
Ciò si ripercuote poi sul lavoro visto che a tutt’oggi nel “civile Occidente” non c’è di fatto la parità salariale nell’ambito delle stesse mansioni.

Quando (giustamente) si fa tanto rumore per un “femminicidio” bisognerebbe capire che esso è un sottoprodotto di questa mentalità strisciante (che viene da molto lontano: patriarcato, patrimonio, proprietà privata, massoneria. Confronta F. Engels – L’origine della famiglia) che nei singoli, specie a livello domestico, si può radicalizzare portando in casi estremi alla sopraffazione fisica.
L’uomo molto spesso quando perde il suo dominio fa valere la forza bestiale. Ma come disse bene Germaine Greer:

“la tragedia del maschilismo è che un uomo non è mai del tutto un uomo”.

Credo, in ultima analisi, che la nostra società sia di sesso maschile, materna con l’uomo e paternalista con la donna, e fino a quando in essa, la donna, non entrerà in modo realmente paritario non sarà definitivamente e democraticamente umana.

“Io stessa non sono mai stata in grado di scoprire cosa è esattamente il femminismo; so solo che la gente mi chiama femminista ogni volta che esprimo sentimenti che mi differenziano da uno zerbino.” (REBECCA WEST)

Che ridere, le molestie sessuali!

Giulia Siviero

Durante l’ultima puntata di “Amici” di Maria De Filippi è stato organizzato uno “scherzo” alla cantante Emma Marrone. Un ballerino, d’accordo con gli autori, l’ha molestata toccandola e strusciandosi mentre lei stava lavorando, mentre cioè faceva le prove sul palco.

Il Corriere della Sera ha presentato “la cosa” dicendo che lo scherzo è andato «un po’ oltre la misura» e che lei ha reagito «male». Altri hanno parlato di «un ballerino a luci rosse», di lei che «sbotta» e di una coreografia «fin troppo sensuale». Ci sono altri episodi simili che circolano: uno sulla tv francese, e uno sulla tv portoghese. In tutti i casi, prendendo immediatamente una posizione ben precisa, si usano parole giocose o che hanno a che fare con la sfera erotica per descrivere il fatto, si usano parole negative per descrivere la reazione di lei (“sbotto”, “imbarazzo”), si infila qui e là qualche dubbio sul fatto che, forse, è stata superata la misura. Nel contesto, ridono comunque tutti. E tutte.

Nessuna, nessunissima consapevolezza, invece, della cosa che era stata appena messa in scena. Una molestia sessuale normalizzata, offerta senza alcun filtro al “divertimento” di chi l’ha pensata e di chi vi ha assistito, in una specie di festa dell’auto-assoluzione simbolica da bar. Ancora: una molestia sessuale dissimulata, travestita e celebrata su un palco con quegli stessi argomenti che i molestatori usano spesso nei tribunali. Che ridere.

Il 2 febbraio del 2016 un uomo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale perché “scherzava”. Domenico Lipari, ex direttore dell’agenzie delle entrate di Palermo, era stato accusato di violenza sessuale attenuata nei confronti di due colleghe che lavoravano con lui. Una delle due donne aveva raccontato che Lipari le aveva toccato il sedere, l’altra che aveva toccato un bottone della sua camicia all’altezza del seno e un’altra volta le aveva sfiorato la «zona vaginale». Il 23 novembre del 2016 il tribunale di Palermo lo aveva assolto parlando nelle motivazioni di un comportamento «inopportuno e prevaricatore» che testimoniava «l’immaturità» dell’imputato e «l’inopportuno atteggiamento di scherzo». Secondo il tribunale non era stato commesso un reato perché Lipari aveva fatto effettivamente quel che gli veniva contestato ma senza trarne «appagamento sessuale» e senza «limitare la libertà sessuale delle due donne». I giudici avevano inoltre tenuto conto del contesto in cui si erano svolti i fatti, che era guarda un po’ «scherzoso»:

«Il comportamento del capufficio imputato era oggettivamente dettato da un immaturo e inopportuno atteggiamento di scherzo, frammisto ad una larvata forma di prevaricazione e ad una, sia pur scorretta, modalità di impostazione dei rapporti gerarchici all’interno dell’ufficio».

«(…) non si deve però fare riferimento alle parti anatomiche aggredite e al grado di intensità fisica del contatto instaurato ma si deve tenere conto dell’intero contesto. Nel comportamento del Lipari non era ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale».

La sentenza ha sostanzialmente stabilito che è il molestatore a decidere se un contesto è scherzoso e che una molestia è una vera-molestia solo se il molestatore ne trae piacere sessuale. E ha stabilito che è sempre il molestatore a decidere se, quando e come una donna deve sentirsi violata. Quel siparietto in tv ha normalizzato, nello spazio di un minuto, tutto questo: confondendo i limiti, i confini tra offesa e offensore, stabilendo una cornice in cui certe cose smettono di essere quello che sono e diventano altro. E facendo automaticamente diventare “altro” e “altra” chi ci ha visto una cosa ben differente: una sciocchina-che-ha-frainteso, nel migliore dei casi, una frigida-femminista-incattivita nel forse peggiore dei casi. Come non ridere, dunque, tutte e tutti insieme davanti a tutto un mondo che finalmente è autorizzato a ridere quando ti palpano le tette come fossero paperelle? Come non ridere, di fronte a un contesto che ti fa capire che devi ridere, perché ci sono le risate registrate e ci sono, al momento giusto, i suoni che fanno i giocattoli di gomma quando li strizzi? Poco mi importa che la diretta interessata (ma non mentre accadeva), altre presenti e altre ancora si siano divertite o piegate al divertimento altrui per non fare “figuracce”. Ho imparato che al mondo ci sono donne che gli uomini hanno “educato” benissimo.

Precisazione (importante): in molti commenti mi si fa notare come quest’ultima frase sia ingiusta e sgradevole. Vero, e me ne scuso con tutte e tutti. Era un modo sbrigativo (e che mi sembrava efficace) per dire che la cultura patriarcale e sessista è spesso rappresentata anche dalle donne e da un falso femminismo. “Ci sono donne che i maschilisti hanno educato benissimo” è la versione corretta. Anche di quello che penso.

24 aprile 2017
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Basta alle Molestie Sessuali in Televisione

Poco più di un mese fa, la trasmissione su Rai 1, Parliamone Sabato, era stata al centro delle polemiche a seguito della messa in onda di un vademecuum sui motivi per i quali gli uomini italiani avrebbero dovuto scegliere le ragazze dell’Est.

Oggi ci risiamo, ma questa volta ad andare in onda, sui Canali Mediaset, è un caso di molestia sessuale, e peggio ancora su “Amici” di Maria De Filippi, uno dei programmi più amati dai giovani italiani.
Si trattava di uno “scherzo”, di un assalto sessuale normalizzato e programmato, che gli autori del programma hanno messo in piedi per far divertire il pubblico alle spese della cantante Emma Marrone.
A questo si sono aggiunti anche testate come il Corriere della Sera, che hanno presentato la cosa come uno “scherzo” al quale la cantante ha reagito male. O lo stesso TgCom24 che parla di “scherzo hot” e di una Emma Marrone che sbotta ad una coreografia troppo sensuale.

Per non parlare di Striscia La Notizia che ha perfino voluto consegnare un Tapiro d’Oro alla cantante.

Uno scherzo confezionato in un video al quale per ogni palpazione si aggiungono dei “simpatici” suoni  e risate del pubblico e di personaggi come Maria De Filippi, Elisa, e della stessa Emma Marrone che ha dovuto prenderla alla leggera.
Uno scherzo questo, che oltre a colpire la cantante, colpisce tutte le vittime di violenza e di molestie, facendo credere loro che gli abusi siano normali.

Così normali che diventano perfino divertenti. Così divertenti che se ti ribelli, sei una che se la prende troppo.
Come riportato nell’articolo de Il Post di Giulia Siviero, il 2 febbraio del 2016 un uomo era stato assolto dall’accusa di violenza sessuale perche “scherzava”. Domenico Lipari, ex direttore dell’agenzie delle entrate era stato accusato di aver toccato il sedere e aver sfiorato la zona vaginale di due donne.
In un paese già affetto da tassi elevati di femminicidio e di violenza a danno delle donne, la responsabilità di queste molestie sessuali messe in onda, non è solo dei programmi televisivi in questione, e neanche solo dei giornali che contribuiscono ad una cultura sessista, ma delle istituzioni stesse .

 

  • Con questa petizione chiediamo agli autori del programma Amici e alla presentatrice Maria De Filippi di scusarsi pubblicamente per la messa in onda e la normalizzazione di un atto di assalto sessuale, e di impegnarsi immediatamente alla rimozione di qualsiasi elemento di natura sessista all’interno del programma.
  • Chiediamo anche le dimissioni degli autori del programma,nonché di tutti coloro che sono responsabili per la realizzazione di tale “scherzo” ai danni della cantante Emma Marrone.
  • Chiediamo alla sottosegretaria alla Presidenza con delega alle Pari Opportunità Boschi, alla Presidente del Parlamento Boldrini, e al Presidente del Senato Grasso, di adoperarsi per definire dei criteri di programmazione e delle politiche etiche alle quali tutti i media debbano attenersi per porre fine a tale cultura di violenza, affinché non si ripresentino più episodi del genere.
  • Raccomandiamo alle stesse istituzioni di adoperarsi affinché i media si adoperino invece a trattare di temi relativi all’educazione sessuale, e a diventare promotori di una cultura egualitaria.

Per maggiori informazioni, ci trovate su Facebook su Twitter e su Instagram.

Link all’articolo de Il Post di Giulia Siviero con la storia integrale del video: http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2017/04/24/scherzo-molestie-sessuali-amici/

Questa petizione sarà consegnata a:

  • Presidente del Senato della Repubblica
    Pietro Grasso (Presidente del Senato della Repubblica)
  • Maria de Filippi
  • Amici
Maschilismo funzionale al capitalismoultima modifica: 2017-04-29T07:40:25+02:00da iskra2010
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