Dens dŏlens 266 – Alcuni aspetti del potere

di MOWA

Il potere è la probabilità che un attore in un rapporto sociale imponga il proprio volere contro ogni resistenza. La dominazione è la probabilità che un ordine di un determinato venga eseguito. La disciplina è la probabilità che, grazie all’abitudine, un ordine riceva obbedienza immediata e automatica.” (Weber)

Non si pensi che l’argomento del potere sia cosa di poco conto perché implica rapporti sociali equilibrati e/o contrappesi che pongano, equanimamente in giusto rilievo, i conflitti, che, inevitabilmente, sorgono in una società complessa quale potrebbe essere la nostra, tra i vari attori in ballo.

Il potere, in una società che si definisca democratica, dovrebbe essere, di per sé, una condotta misurata posta in essere dai vari attori in grado di non sopraffare e capace di non influenzare gli altri.

Un’astrazione questa, che, però, non tiene conto del grado di capacità coercitiva dei “potenti” che influenzano buona parte della società al punto di farsi “fare” delle garanzie legali su misura.

Tant’è che lo stesso Weber sosteneva che:

Ovviamente, le garanzie legali sono in larga misura al servizio diretto degli interessi economici. Anche quando non sembra, gli interessi economici sono tra i fattori più potenti che influenzano la creazione delle leggi. Il potere legislativo sulla condotta economica diventa sempre più debole.

Infatti, nelle valutazioni di Marx, per una società che si annuncia essere democratica, si considera importante e indispensabile, l’elemento della moralità in un potere organizzato e che questo elemento non poteva essere espresso da una classe schiavizzatrice, e non poteva mai essere manifestato, in particolar modo dalla borghesia che riflette una cultura antagonista e di sfruttamento, non incorporando, quindi, la “spiritualità” dei cittadini… Tant’è che nelle analisi di Engels e Marx… si considerano i capitalisti alla stregua dei criminali perché estorcono (grazie a complicità legislative fatte ad hoc) plus-valore dalle fatiche quotidiane dei lavoratori, conferendo forma giuridica al rapporto ineguale tra capitale e lavoro e garantendo il dominio di alcuni gruppi su altri … “l’origine criminale dell’accumulazione capitalistica”.

In questo elemento deduttivo si comprendono le riflessioni di Wright Mills quando sostiene che

Una società che negli strati medi e alti viene diffusamente ritenuta simile a tutta una rete di astuti prepotenti non produce persone dallo spiccato senso morale; una società meramente opportunista non genera uomini di coscienza. Una società che riduce il significato del successo all’accumulazione di denaro e allo stesso tempo condanna l’insuccesso come peggior vizio, elevando i soldi a misura dei valori assoluti, produrrà operazioni senza scrupoli e commerci furtivi.

Non è una novità che nella cultura dei potenti vi sia lo spiccato senso di licenza a commettere illeciti e di considerare tutto ciò regola comune.

La borghesia, convenientemente, solidarizza con i suoi pari e crea dei

fulcri di dipendenza e protezione mutualmente correlati, i quali sono tenuti insieme dal fatto che ognuno di questi fulcri dipende dalle buone grazie dell’altro” (Vilfredo Pareto).

La cultura dell’illecito, come sanno bene i capitalisti, infatti, ha bisogno costantemente di sostegno e di essere foraggiata tanto da coinvolgere diversi protagonisti della società. Attori, come i colletti bianchi dell’apparato pubblico che, per ingodigia e immoralità, hanno impiantato, in alcuni casi, dei tariffari delle riscossioni delle malefatte.

Sistematica illegalità gradita e stimolata da una élite che necessita di un siffatto congegno per poter realizzare i propri loschi traffici ed avere consenso pubblico e costruire, in molti casi, carriere, anche, politiche.

La scomoda questione morale posta allora da Enrico Berlinguer non era rivolta, solo, ai partiti ma ad un intero tessuto sociale che si era incancrenito e che, se non risolta, avrebbe prodotto, come in effetti è stato, i disastri che, infatti, ci troviamo, ahime!, sotto gli occhi oggi.

Dens dŏlens 266 – Alcuni aspetti del potereultima modifica: 2017-06-12T04:32:20+02:00da iskra2010
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