Dens dŏlens 279 – Strabismo informativo

di MOWA

Vi consigliamo di guardare con molta attenzione il programma TG3 Linea notte andato in onda sulla Rai (rete pubblica) il 20 settembre 2017 a notte inoltrata, dove si può assistere, in quella manciata di minuti dedicata, ad uno spettacolo orripilante e di prevalente pessima informazione.

Si assiste, nella citata trasmissione, a quella che, qualche anno fa qualcuno avrebbe chiamato propaganda di regime, dove s’infarciscono, in pochi, ma intensi, minuti, palesi menzogne comunicative indirizzate verso uno spettatore televisivo (alla stregua di un tacchino – come, probabilmente, lo considera il c.d. mainstream) che viene condotto surrettiziamente ad assumere atteggiamento favorevole verso la preparazione di una, probabile, futura guerra.

Un’ostinata necessità, in quello show televisivo, di trovare non la notizia, in quanto tale, ma una pseudo-motivazione a far reagire un pubblico pacifico, conducendolo verso questo nuovo mostro che deve essere “messo a tacere”, ad ogni modo e a qualsiasi costo.

Abbiamo assistito a un prodotto televisivo, che, viene propinato come un viatico bellicista da giornalisti che si prestano a trasformare le notizie, come fosse la proiezione di un film di eroi fasulli dove sappiamo, però, che gli attori recitano una fiction.

Abbiamo assistito (ahimè!), ad “uno show” dove il giornalista, Mario Sechi, ha “sparato”, come se avesse un mitragliatore al posto della bocca, capziose domande su che cosa si deve fare se il Presidente della Corea del Nord continua nei suoi esperimenti lanciando missili nucleari… e il docente della comunicazione della scuola privata statunitense Luiss, Alberto Castelvecchi, ha provato a rispondere in modo monco (rispetto alle minacce di Trump all’ONU), dicendo che vi sono altri paesi, oltre alla Corea del Nord, ad avere testate nucleari come Iran, Pakistan, Israele… dimenticandosi, però, di citare (e sottolineare) quelli che sono tra i maggiori produttori e sperimentatori di queste bombe nel mondo.

Si rimane, invece, di sasso quando al 25’07’’ di detta trasmissione si sente l’opinione (in merito alla discussione) del direttore del teatro romano, Antonio Calbi, che (presentatosi alla trasmissione con un forte richiamo massonico come il papillon), pronuncia questa seguente terribile frase per uno che, scegliendo quella professione, dovrebbe avere amore per la vita:

a questo punto vanno eliminati!”

 Insistendo, ulteriormente, poi, (il direttore del teatro di Roma) con altre assurdità dello stesso tenore come risposta alle solleticazioni del compiaciuto giornalista della testata List, Mario Sechi, che pareva, in questo modo, aver raggiunto il proprio scopo.

Ci saremmo aspettati, e sarebbe stato auspicabile, che qualcuno dei presenti avesse incalzato sia il direttore del teatro che il giornalista Sechi ma, come in un concerto suonato all’unisono, tutti (chi più chi meno) si sono allineati alle empie tesi belliciste.

Orribili parole, per un personaggio che ha citato grandi pensatori, filosofi, scrittori e che dirige uno dei più importanti teatri d’Italia, parole stridenti di morte che stanno alla pari, probabilmente, con quelle passate in sordina poco prima nel corso della trasmissione e che rispecchiano un brutto presentimento di non casualità ma di pianificazione in itinere. Esempi di quanto detto dal citato direttore sono:

…”i leader mondiali sono tornati ad una forma di primitivismo verbale che sconcerta, in una forma di bullismo”…

è il presidente degli Stati Uniti che parla e dall’altra parte abbiamo un matto che gioca con dei missili” …

Oppure questa nuova visione del mondo

dobbiamo, forse, riflettere i toni accesi la forma dialettica, la forma diplomatica della democrazia occidentale e della democrazia statunitense che è, poi, il modello contemporaneo, non dimentichiamo da dove nasciamo noi, da Atene, ormai è tramontata, dobbiamo trovare degli anticorpi

Un bruttissimo presagio! Si passa prima dalle parole per, poi, arrivare ai fatti?

Speriamo, solo, si rifletta su chi dovrà essere invitato prossimamente alle trasmissioni della televisione pubblica per non incorrere, in futuro (nemmeno tanto prossimo), ad avere ospiti e giornalisti con l’elmetto.

Dens dŏlens 279 – Strabismo informativoultima modifica: 2017-09-22T03:02:57+02:00da iskra2010
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