Continuando a martellarsi i… si vedono sicuramente 5 stelle

Simbolo dell’anteprima: tipo di segnale massonico

Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer

per la ricostruzione del P.C.I.

di Domenico Marino

Si sono svolte le tanto rumorose quanto inconsistenti “regionarie” e “primarie” targate 5 Stelle, elezioni che dimostrano, come questo partito-azienda, tenda ad uniformarsi sempre più alle regole che la politica “made in Usa” detta ai paesi da loro soggiogati. Un partito-azienda, quindi per nulla diverso da tutte le altre formazioni politiche emerse con la seconda Repubblica. Con in più l’aggravante del “dilettantismo”.

Votazioni che a una prima occhiata appaiono per quelle che nella realtà sono: una “boutade” elettorale, dove un software in mano, praticamente a un solo uomo: Casaleggio e alla sua ditta privata, stabilisce chi deve votare e forse anche come deve votare e dà l’illusione di una partecipazione democratica alla politica, ai tanti “trolls” che animano “gli” “slum” virtuali della “bassa” rete, mentre di fatto ne rappresenta l’alienazione.

Poiché è facile capire che la politica richiede partecipazione reale dal basso di persone in carne ed ossa che dibattono guardandosi in faccia, e che prendono così coscienza dal vivo delle problematiche sociali e politiche che ci toccano – attraverso la globalizzazione – sempre più da vicino, per trovarne soluzioni concrete.

Il metodo 5 Stelle invece sembra sempre più un metodo di controllo e di influenza attualizzato all’oggi, ma di orwelliana memoria.

Dicono (loro) che la rete stabilisce che “uno vale uno” ma l’ultima parola ce l’ha sempre il “nostalgico” Grillo, che col suo blog pontifica, stabilisce e detta legge, come un grande fratello, dalla sua incantata e fatata postazione da milionario.

Ad ogni modo gli effetti delle primarie mettono a nudo la debolezza e l’inadeguatezza di questo modo di intendere la politica. Infatti in 30 mila (su 37 mila circa) hanno votato per Di Maio. Lo 0,0007% degli italiani aventi diritto al voto.

Un plebiscito? …praticamente 4 gatti!
Per fare un po’ di “amarcord”: il vecchio P.C.I. ha avuto un milione e mezzo di tesserati che ai congressi interni si riunivano nelle sezioni comuniste sparse in tutta Italia (per ogni campanile una sezione comunista) e discutevano e votavano guardandosi in faccia. Altri tempi… sicuramente più democratici e partecipativi, in linea con i valori della Resistenza e della Costituzione.

Ciò dimostra che i vecchi metodi di discussione e partecipazione politica basati sul “centralismo democratico” non sono poi così vecchi.

E chi lascia la vecchia strada per la (falsa) nuova si sa cosa lascia ma non cosa trova…

Dal canto suo Di Maio, detto anche il “Berluschino a 5 Stelle” o il “grillino democristiano”, per non smentire quest’ultima definizione alla prima uscita come leader del Movimento dice tra le tante amenità: che loro “non sono né di destra né di sinistra” (che tradotto vuol dire solo di destra ndr).

Come diceva a suo tempo di essere la Democrazia Cristiana.

E fu così che a cercar la strada nuova spesso si finisce nell’incappare nel peggiore vecchiume!

Da rivoluzionari insomma sono finiti nella “terra di mezzo”, moderati di un centro che non c’entra più!

E visto e considerato che il Movimento non è neanche un partito di massa possiamo dire senza timor di smentita che in ultima analisi ha preso su di sé il peggio del peggio.

Se poi la foto a corredo di questo articolo dovesse significare quello che sembra, un ammiccamento massonico, allora cari compagni e amici il cerchio si chiude…o meglio il triangolo si chiude. E Noi il triangolo lo avevamo già considerato…

Continuando a martellarsi i… si vedono sicuramente 5 stelleultima modifica: 2017-09-27T03:52:12+02:00da iskra2010
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