Per i proletari sono state le elezioni più inutili della storia d’Italia

Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer

per la ricostruzione del P.C.I.

di Domenico Marino

segretario della Sezione di Pisa

Queste elezioni sono state, a detta di gran parte dei votanti, le elezioni del voto al “meno peggio”. Formula che racchiude in sé tutta la caratteristica di un luogo comune gigantesco quanto scivoloso. Frase fatta che dice tutto e niente, che permette a chi la usa di partecipare al voto senza sentirsi troppo colpevole, come dire: in fondo non è colpa mia se non esistono formazioni politiche “migliori”.
Niente altro che la “super cazzola” di chi si illude a tutti i costi di far contare il proprio voto.
Voto che già tecnicamente, oltre che politicamente, conta quasi nulla a causa del sistema elettorale maggioritario (leggi truffa).

Votare M5s, Lega, Pd o Fi (e quant’altro…) non fa differenza, visto che sono tutti espressione della dittatura su basi capitalistiche della borghesia, che attraverso i suo partito occulto, la massoneria, li controlla più o meno trasversalmente.
Come disse il masso-borghese Gianni Agnelli, quando si candidò Berlusconi, se va al governo vinciamo tutti (i padroni ndr) se perde, perde solo lui. Il senso è chiaro: su chiunque vince noi ci “mettiamo le mani”, anzi ce le abbiamo già messe; fine della storia.

Queste elezioni passeranno alla storia come le elezioni più inutili di sempre sia politicamente che tecnicamente: rispettivamente per l’intercambiabilità dei partiti schierati e come ho già detto sopra, per via del maggioritario e anche per l’impossibilità di formare una maggioranza stabile, visto la quasi equa spartizione dei voti.

Benvenuti nella democrazia tripolare, in senso psichiatrico naturalmente.

Inoltre, tali elezioni, passeranno alla storia anche per un dato macroscopico e tragicamente eclatante: oggi abbiamo un parlamento al 99% di destra. E quando mi riferisco a ciò non mi riferisco tanto alle posizioni ideologiche quanto alle politiche economiche di cui questi schieramenti, con qualche sfumatura folkloristica, sono portatori. Tutti appassionatamente appiattiti sull’interesse del capitale, tutti per l’azienda piccola o grande che sia.
E i lavoratori?

LAVORATORI PRRRRRRRR!!! (Scimmiottando la pernacchia che Sordi fece agli operai nel celebre film di Fellini: I Vitelloni)

Questa sconfitta ha delle responsabilità ben precise, nella totalità delle formazioni di sinistra, prostrate ad inseguire acriticamente i principi liberali, laddove non esplicitamente liberisti (vedi Pd), dove si è perso per strada quella eredità fatta di egemonia e lotta della classe lavoratrice che il più grande Partito Comunista d’occidente aveva saputo creare con grande fatica nonostante le varie cospirazioni antidemocratiche e le “strategie della tensione” che ha dovuto subire da parte dell’imperialismo angloamericano e dalla Nato.

Un altro dato che balza all’occhio è lo sfondamento della “Lega Nord” in Meridione. Impensabile qualche anno fa. Ma se si considera che negli ultimi anni le parole che sono passate di più nei telegiornali e sulle prime pagine dei giornali sono state: migrante e sbarco, la cosa non meraviglia poi così tanto. Curiosamente una notizia su tre relativa all’immigrazione prevede un politico a pontificare e solo il 7% delle volte vengono fatti parlare i diretti interessati: gli immigrati (a migrare sono gli uccelli gli esseri umani emigrano ndr).
Per il 53,1 per cento degli italiani la sicurezza diventa la priorità assoluta, anzi la psicosi più paranoica. Ed infatti buona parte è andata a votare col dente avvelenato nella stupida illusione che una volta cacciati i “negher” l’Italia diventerà un paese perfetto. Santa innocenza… o meglio maledetta ignoranza!

Questo naturalmente ha fatto la fortuna dei partiti xenofobi Lega Nord su tutti. La quale pur cambiando nome in “Lega” per così diventare più appetibile anche a Sud – che ahimè è caduto nella trappola semiotica creata artificiosamente (media del 5,5% con una punta del 10% in Sardegna); ciò ci fa capire che la politica oggi è soprattutto marketing – non ha perso le caratteristiche razzistiche e anti-meridionali.

Salvini sprezzante ringrazia gli sciocchi terùn, baggiani e nullafacenti che lo hanno votato.

Una ruspa è pronta anche per loro…

Il Pd affonda impietosamente sotto il 20% e con lui il centro sinistra che Renzi ha plasmato a immagine e somiglianza della Democrazia Cristiana più reazionaria, patinata posticciamente di “nuovismo”.
Partì come rottamatore e finì rottamato!

D’altro canto abbiamo assistito all’exploit del M5s, che nonostante i disastri creati a livello amministrativo, su tutti a Roma e a Torino, diventa primo partito della nazione.
Movimento fattosi partito (nella peggiore accezione possibile) nei fatti, con tanto di casta e lobbies. che è stato votato soprattutto dai giovanissimi ma non solo.

Molti genitori infatti hanno votato su indicazione dei figli più giovani, incapaci di contro di dare indicazioni politicamente e moralmente (non moralisticamente) più incisive ed elaborate dall’alto della loro (supposta) esperienza.
Oggi anche a 60 anni si vuole fare i giovani: d’altronde è così dannatamente  trendy e fashion…
Ma purtroppo gran parte dei giovani, più che in passato, oggi non sono espressione di cambiamento e men che meno di una rivoluzione, ma sono espressione viva e feconda del pensiero unico capitalista, col suo consumismo e la sua vanagloria.
La propaganda ha lavorato molto su di loro, bersaglio primo, che da carta bianca li ha trasformati in carta straccia.
Giovani cresciuti nel mito dei talent show, dei reality show, della pornografia via internet invasiva e obnubilante, delle droghe e dell’alcol come presupposto imprescindibile per divertirsi e come spurgo di una vita frustrante e competitiva all’inverosimile; della scuola come parcheggio e del “tutto subito” anche se in fin dei conti hai fatto nulla per meritarlo.
Il “pifferaio di Hamelin” Grillo ha dato “politicamente” loro questa illusione, così come Maria De Filippi lo ha fatto nell’ambito del costume facendo leva sulla diffusa, spasmodica voglia di notorietà e di sensazionalismo a tutti i costi.
Non vale la pena fare gavetta politica, studiare informarsi sui fatti, dell’attualità, della storia, dell’economia, della sociologia, del costume; o sulle trame occulte, sulla situazione internazionale e via discorrendo, basta presentarsi in rete e con cento voti, ma anche molto meno, si ha l’opportunità di diventare deputati, vip e famosi anche se in fondo poi, in ultima analisi, si fa fatica a leggere un testo di due pagine.
Ma che importa… basta consultare Wikipedia in tempo reale dallo smartphone.
Poi se sbagli ricerca e invece di cercare il Venezuela trovi al suo posto il Cile, o al posto di “omologo” cerchi “alter ego” (consulta Di Maio) che importa questi sono dettagli per i “vecchi”.

Per i proletari sono state le elezioni più inutili della storia d’Italiaultima modifica: 2018-03-05T19:16:18+01:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo