Dens dŏlens 310 – L’odio, avido di promiscuità…

di MOWA

In un bellissimo spettacolo andato in onda su Rai2, il 3 ottobre 2103, dal titolo Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo, sono racchiuse le perìfrasi del pensiero leghista, o meglio salviniano, degli ultimi decenni:

È l’odio, è l’odio
Ci aspira il sangue dalle vene
È l’odio, è l’odio
E ci fa gravidi il suo seme
È l’odio, è l’odio
Che affonda i denti in carne viva
È l’odio, è l’odio
Che non ha fonte e non ha riva
È l’odio che odio

[…]È l’odio, è l’odio
Di padre in figlio marcirà
È l’odio, è l’odio
Avido di promiscuità

È l’odio, è l’odio
Che nelle viscere si torce
È l’odio, è l’odio
Il sangue è l’unica sua merce

Dannati voi senza pietà
Carogne in pasto agli avvoltoi
L’amore qui è morto già
E la pazzia vi acceca ormai

Poveri voi senza umiltà
Ma che puttana è l’avidità
Poveri noi drogati ormai
Pupazzi vuoti in mano a lei

Come si può vivere così
Morire qui, perché? per chi?

(Video: Romeo e Giulietta ama e cambia il mondo)

E’ un affare quello dell’odio contro alcuni già vittime delle angherie dei benestanti, che l’entourage leghista ha pensato bene di ampliare e sviluppare a proprio tornaconto personale tanto da trasformarlo in fonte d’attenzione per le vie giudiziarie. Un capitombolo, in netto contrasto con ciò che diede loro successo alla metà degli anni ’90, con il fenomeno di Tangentopoli e per cui riscosse pubblici successi elettorali.

E compaiono da un po’ di tempo a questa parte, alla ribalta delle cronache, gli strani passaggi di soldi pubblici (nostri!), percepiti dalla Lega, in conti correnti stranieri lussemburghesi dove la cronaca investigativa porta, seguendo i movimenti finanziari della galassia leghista,

“…a partire dal 2015, dell’associazione Più Voci, un’organizzazione fondata dal tesoriere del partito, Giulio Centemero, e usata per ricevere finanziamenti privati al riparo da sguardi indiscreti. È così emerso che sul conto corrente dell’associazione leghista sono arrivati bonifici a quattro e cinque zeri da Esselunga e dal costruttore romano Luca Parnasi, quello che dovrebbe realizzare lo stadio della Roma e che proprio per questo progetto è stato arrestato oggi su mandato della procura di Roma con l’accusa, insieme a diverse altre persone, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Guardacaso, quello stesso imprenditore-immobiliarista Luca Parnasi che, in questi giorni risulta essere alla ribalta dei quotidiani perché

finito agli arresti insieme ai suoi più stretti collaboratori e a politici e dirigenti di primo piano del Movimento Cinque Stelle, del Pd e di Forza Italia,

in quanto il suo sistema

era basato sulla corruzione sistematica di pubblici ufficiali del Comune di Roma e della Regione Lazio. Con l’obiettivo finale di ottenere il via libera al progetto del nuovo stadio dell’AS Roma (del tutto estranea dall’inchiesta della procura di Roma e dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma), un affare che per il gruppo Parnasi vale centinaia di milioni di euro.

Una combine politica con gli attuali coinquilini di Governo tanto da aver assunto, con le ultime incostituzionali elezioni, incarichi istituzionali importanti e di difficile controllo pubblico che, dovrebbero preoccupare tutti i cittadini, su quanto sta accadendo ai compari del neo-ministro dove la cronaca parla di ruoli

strategici, occupati in passato da uomini fedelissimi a Umberto Bossi, che oggi sono concentrati nelle mani di questi giovani commercialisti. Professionisti cresciuti vicino a Pontida, nel cuore pulsante della Padania secessionista, e diventati nel silenzio generale i cassieri della nuova Lega a vocazione sovranista, quella che dice di voler difendere i confini e combattere le ingiustizie europee.

Arrivando ad una inevitabile e condivisibile conclusione

Chissà se tra queste Salvini include anche i vantaggi finanziari offerti dal Lussemburgo.

Dens dŏlens 310 – L’odio, avido di promiscuità…ultima modifica: 2018-06-15T05:01:08+02:00da iskra2010
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