Dens dŏlens 327 – Chi paga realmente lo spread?

di MOWA

È di questi giorni la notizia, diffusa dai vari quotidiani, su cosa potrebbe succedere se aumentasse lo spread e, soprattutto, chi lo verrebbe a pagare, ma nessuno osa dire la fondamentale verità: questo aumento verrebbe pagato dai lavoratori, giovani, pensionati e, persino, artigiani.

Uno spread che, secondo alcuni agguerriti politici (sic!), sarebbe frutto di un astratto complotto dei mercati senza, però, mettere in discussione le dinamiche strutturali che hanno prodotto le diseguaglianze e le disparità di questo tipo di economia capitalista. Ed a sostegno delle loro tesi scaricano, furbescamente, le responsabilità politiche sui precedenti governi ma non fanno granché di diverso da chi li ha preceduti per evitare, ad esempio, che l’indebitamento delle imprese e delle banche sia scaricato nel debito pubblico facendolo, quindi, pagare a tutti.

Se questa cosa non vuole essere recepita da questi discutibili politici dobbiamo sapere che ogni cento punti di spread (= € 1,00) costa ai lavoratori dipendenti che pagano più della metà delle entrate come Irpef e interessi sul debito, mediamente, € 50/60 anno a testa e se, oggi, si è ben oltre (±300 punti) immaginate quanto costa sulle buste paga e per le tasche già ben misere degli italiani (€ 150/200) contrariamente a quello che vorrebbero farci credere i reazionari che sono al Governo che dicono che lo spread non è un dato da tenere in seria considerazione.

Non solo. Ogni 100 punti di spread equivalgono a € 2 miliardi di interesse sul debito e quindi con 300 punti sono € 6 miliardi.

Tradotto in linguaggio comprensibile vuol dire che se, oggi, i lavoratori dipendenti pagano circa la metà dell’attuale debito (± € 31 miliardi su € 63) dovranno farsi carico di sborsare almeno € 3 miliardi dei € 6 miliardi di cui sopra. Ben diverso dalla favola della riduzione della pressione fiscale gridata dai prezzolati politici agli ingenui!

Infatti, quelle stesse banche tanto, bugiardamente, “criticate” dai vari Salvini-Di Maio di turno si stanno muovendo per recuperare quel valore patrimoniale perso (si parla, da maggio – giorno d’insediamento del governo – ad agosto, di ± € 19/20 miliardi) in speculazioni borsistiche, facendole pagare ai lavoratori.

Come? I fondi acquistati dalle banche statunitensi, inglesi… hanno già iniziato ad influire sulla crescita degli interessi sui mutui e ciò vorrà dire per i giovani del nostro paese il prossimo anno un aumento di ± € 200,00 in più da pagare.

Possiamo ancora credere che costoro si possano definire sovranisti e gridare “prima gli italiani”, oppure, sono alla mercé di interessi di altri poteri? Da come si stanno muovendo sinora sembra proprio non si possano avere dubbi.

Inoltre, ci sarebbero da aggiungere i danni provocati dalle scelte politico-economiche di questo Governo causati sulla riduzione delle detrazioni fiscali e sanitarie oltre agli oneri passivi dei mutui (contratti da famiglie ed imprese) che servirebbero a coprire i costi di una flat-tax che andrebbe, solo, ad alcune piccole imprese e ad alcune partite Iva ma, con il tragico risvolto, classico, del gioco delle tre carte, perché verranno tolte con la deducibilità (es. scompare l’ACE, ovvero l’aiuto alla crescita economica), e degli oneri passivi…

Disincantati, da tempo, sulla benevolenza delle formazioni politiche odierne non capaci di arrestare questo processo involutivo del nostro paese, tantopiù se illudono le persone perbene, con proclami del tipo che “pagheranno le sole banche” (sapendo, benissimo, che ciò non potrà avvenire senza modificare gli assetti societari) e che, intanto, avrà i primi effetti sui futuri contratti di lavoro.

Bel rospo da fare ingoiare! Ma sempre che, il mondo del lavoro non lo faccia mangiare, quel rospo, ai veri responsabili unendo i saperi e le competenze invertendo, veramente, la rotta verso maggior consapevolezza e responsabilità per un paese più democratico di quanto non sia ora, cioè poco, per ricostruire un modello sociale solidale ed europeo. Gli anticorpi sani ci sono basta, semplicemente, unirli.

Dens dŏlens 327 – Chi paga realmente lo spread?ultima modifica: 2018-10-16T06:00:45+02:00da iskra2010
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