Le sette sataniste? L’oppio dei popoli geneticamente modificato

Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer

per la ricostruzione del P.C.I.

Leggendo l’articolo sotto riportato che parla di riti satanici e sacrifici umani in Toscana che, secondo gli inquirenti, sono stati la causa della morte della giovane Imane Laloua nel 2003, è sorta in noi comunisti la domanda: queste sette sataniste nascono per semplice stupidità umana, frutto di ignoranza e ricerca di facili ricchezze turlupinando le persone o c’è altro?

Andando a ricercare nella Rete abbiamo trovato nella Wikipedia un saggio, molto dettagliato, sull’argomento in cui si parla dell’Ordine dei Nove Angoli (https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_dei_Nove_Angoli) e le sue ramificazioni internazionali. Leggendo il saggio abbiamo capito che non si tratta di un fenomeno sorto da persone ignoranti ma da uomini interni ad apparati – come i servizi segreti, che gli garantiscono protezioni e impunibilità – dell’imperialismo angloamericano, che sicuramente sono riconducibili a quel disegno geopolitico antiproletario che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale e che è oggi, come nei primi anni del secolo ventesimo, a capo dei movimenti nazifascisti e di estremismo sia anarcoide che religioso.

Siamo al cospetto di una delle strutture che i massocapitalisti utilizzano per diffondere l’irrazionalità e per disumanizzare esseri umani da usare, dopo un periodo di criminale formazione – a questo servono i sacrifici umani – come esecutori di stermini di massa. Da questi ambienti uscirono le Sturmabteilung, le famigerate camicie brune, e le Schutzstaffel le criminali SS che furono utilizzate anche a guardia dei campi di concentramento.

Per capire meglio questa politica massocapitalista che fa dello sviluppo dell’irrazionalità una delle sue principali prerogative vi consigliamo di leggere il libro di Nicholas Goodrick-Clarke Le radici occulte del nazismo (Sugarco Edizioni), che vi consentirà di razionalizzare le ragioni per cui il sistema diffonde nuove religioni, nuovi movimenti parareligiosi, culti e sette di ogni tipo, New Age, pratiche esoteriche e magia.

Gli effetti di tali politiche esoteriche si vedono, anche in Italia, nei comportamenti irrazionali con chiari risvolti masochistici nelle scelte politiche delle persone vittime di questo sottile veleno reazionario distribuito da tutto l’apparato mediatico durante le gravi crisi economiche: si passa da Berlusconi al Pd, dai 5 stelle alla Lega. Tutte formazioni, ben lontane dai valori della nostra Costituzione, legate dallo stesso disegno: spostare sempre più a destra le menti del nostro popolo.

Lo scopo di tali politiche e di non far percepire alle masse proletarie di chi è la responsabilità politica ed economica delle loro difficoltà: i capitalisti organizzati nella massoneria.

Per queste ragioni noi comunisti non possiamo separare la lotta contro il capitalismo dalla lotta contro le sovrastrutture politiche settarie che il sistema produce per mantenere il proprio criminale potere.

Se le religioni sono l’oppio dei popoli, le sette sono l’oppio geneticamente modificato, quindi molto più pericolose.

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Ossa, teschi e riti satanici: così si riapre il caso Imane

Appartengono alla giovane marocchina, sparita da casa nel 2003, i resti trovati per caso vicino a Firenze: dietro la sua morte, adesso, c’è l’ombra dei sacrifici umani e delle sette attive in Toscana

di Ferruccio Sansa

Sacchetti di plastica ritrovati nel 2006 ai bordi dell’autostrada A1. Dentro, le ossa di una ragazza, Imane Laloua, scomparsa nel 2003 e oggi identificata. Ma riaprendo quelle borse di plastica, e sfogliando il diario di un’adolescente, è emerso un dubbio terribile: Imane potrebbe essere stata uccisa per un rito satanico. Un sacrificio umano nelle campagne di Prato. Siamo all’inizio dell’estate 2003. Imane e la madre Zoubida Chakir vivono in un appartamento di Montecatini Terme. Sono arrivate in Italia dal Marocco otto anni prima. Imane, nata nel 1971, è una ragazza come tante, prima gli studi all’alberghiero, poi il lavoro negli hotel della stazione termale.

Un’esistenza tranquilla fino a quel giorno del giugno 2003. Imane, che ha 32 anni, dice alla madre di voler andare a trovare il marito che ha sposato tre anni prima. Una relazione burrascosa. Zoubida non è d’accordo: quel tipo, sbotta, frequenta giri che non le piacciono. Madre e figlia litigano. Imane se ne va, scompare per settimane. Zoubida non ci dorme su. Alla fine chiama il marito della figlia e fa la scoperta: Imane non si è vista. È scomparsa.

Cominciano le ricerche anche se non ci sono elementi per pensare a una tragedia. Emerge che il 6 luglio, il suo compleanno, un ragazzo l’ha vista in discoteca. La storia di Imane finisce tra quelle di decine di persone scomparse.

Ma tre anni dopo, il 21 giugno 2006, un camionista si ferma in una piazzola sulla A1, dopo il casello di Barberino del Mugello. Qualcosa attira l’attenzione del camionista, somiglia a un osso. È davvero così: gli investigatori della Squadra Mobile di Firenze trovano i resti di una donna. Non solo: le ossa sono state scarnificate, le parti molli sono state messe in un’altra busta. Ma ci sono dettagli che colpiscono gli uomini della squadra anti-sette: manca la testa e gli omeri sono legati con uno spago.

Ma di chi sono quei resti? Anni di ricerche, comparazioni ed esami non hanno portato a nulla. Finché nel 2017 il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi decide di riaprire il caso. Affida una perizia genetica al professor Ugo Ricci dell’ospedale di Careggi. La polizia di Prato e Firenze stila un elenco di tutti i casi di scomparsa che potrebbero essere collegabili. C’è anche quello della giovane marocchina. Il risultato non lascia dubbi: i resti sono di Imane.

Ed ecco che si riapre la pista del sacrificio umano. A indicarla è anche il diario di una sedicenne di cui la polizia si era occupata nel 2004. In quelle pagine la ragazza, che frequentava un gruppo dark-metal, scriveva di aver partecipato a riti satanici a Prato, nell’ex Convitto Cicognini, un luogo noto per essere frequentato dalle sette (come villa Sacca e villa Filicaia, in una zona che ha spesso cercato di non vedere il problema). Non solo. La ragazza scrive di aver assistito una notte a un sacrificio umano: una giovane prelevata a forza per strada e uccisa a coltellate. I genitori della studentessa nel 2006 avevano portato il diario alla Polizia che aveva indagato. Ma la sedicenne, sentita dagli investigatori, aveva giurato e spergiurato che quel racconto era solo frutto della sua fantasia.

Oggi, però, quella spiegazione non basta più. Il pm Giuseppina Mione che indaga per omicidio volontario vuole andare fino in fondo.

Certo non sarà facile: c’è la barriera del tempo, quindici anni sono tanti. E poi ci sono l’omertà e il terrore che circonda chi partecipa ai riti satanici.

Difficile, quasi impossibile riuscire a penetrare in quel mondo che molti cercano di ignorare anche se inghiotte centinaia di giovani. È successo nel 2004: la procura di Busto Arsizio (Varese), grazie al lavoro dei carabinieri e dei pm Antonio Pizzi e Tiziano Masini, riuscì a ricostruire gli orrori compiuti dalle Bestie di Satana. Responsabili dell’omicidio di tre ragazzi. Ma il dubbio, come raccontava sempre Pizzi, “era che fosse solo la punta di un iceberg”. Lo stesso Pizzi negli anni successivi, quando dirigeva la Procura di Monza, si era poi imbattuto nel racconto di un giovane che riferiva di aver assistito al sacrificio umano di una prostituta in una fabbrica dismessa della Brianza. Seguirono mesi di indagini, di scavi, di ricerche accuratissime. Niente da fare. Il muro che protegge le sette spesso è impenetrabile.

12 novembre 2018

 

 

Le sette sataniste? L’oppio dei popoli geneticamente modificatoultima modifica: 2018-11-15T05:57:21+01:00da iskra2010
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