Questo servizio giornalistico, che risale al periodo della guerra in Iraq, documenta con estrema obiettività i rischi a cui sono sottoposte le popolazioni quando la gestione del potere è in mano ad una banda di criminali. Non ci sono in questo spettacolare documento nazionalità, religioni, etnie… che tengano come alibi ad una “futura” guerra se non per il fatto che l’unico scopo (per costoro) è la conservazione di un sistema massocapitalista dove sia i militari che le popolazioni sono, solo, oggetti da usare e, eventualmente, da annientare pur di conservare il proprio personale e agiato potere nella ricchezza. Le sperimentazioni di armi terribili sulle popolazioni inermi da parte di un insano Occidente sono la dimostrazione che bisogna reagire condannando con tutta la forza a disposizione, anche, nelle sedi come l’ONU per costringere certi Paesi a desistere nel perseguire la fabbricazione di tali armi che hanno una potenza regolabile rendendole utilizzabili come arma apparentemente “non letale” detta “Active denial technology” (“tecnologia del rifiuto attivo”) da poter essere usata contro i cortei e le manifestazioni di civili anche nelle città. Reagire è un dovere di chi ama la vita. Alziamo, anche, la voce contro quei ricercatori che si prestano a costruire quelle armi letali iniziando a chiedere agli scienzati di bandirli e radiarli dai loro albi perché non sono studi per il benessere della collettività ma per l’esatto contrario, ovvero, la morte del genere umano. Anche in questo modo si può contribuire a contrastare la cultura della guerra.
MOWA