Dens dŏlens 413 – Perché non si dovrebbero accusare?

di MOWA

delitto s. m. [dal lat. delictum, der. di delinquĕre “venir meno (al dovere)”]. – 1. (giur.) [atto illecito che determina danno ad altri e obbliga chi lo commette a risarcire il danno e sottostare alla pena: d. contro la persona] ≈ crimine, misfatto, reato. ‖ scelleratezza. 2. [nell’uso com., grave atto contro l’integrità e l’incolumità di una o più persone: d. passionale] ≈ assassinio, omicidio. ⇑ fatto di sangue. 3. [grave atto che provoca indignazione: è un d. contro l’umanità] ≈ colpa, peccato, sacrilegio, vergogna. ↓ errore, fallo, mancanza.” ( Dizionario Treccani )

Nel secondo libro del codice penale, nella parte che tratta i delitti contro la persona, si parla dei delitti contro la vita e l’incolumita’ individuale ma, sarebbe più dettatagliato ed attuale parlare di tutti quei comportamenti degli amministratori pubblici, ecc., che non sono stati messi in atto onde evitare la diffusione del virus Covid-19.

Amministrare una Regione, un Comune è un privilegio non indifferente dove, però, la parte più importante è quella dei doveri a cui sono sottoposti assessori, consiglieri…, che devono saper essere all’altezza della routine quotidiana ma, ancor prima, dei momenti di emergenza, perché la collettività ha deposto nelle loro mani il presente ed il futuro; un atto di fiducia che i cittadini di quell’area geografica hanno idealmente assegnato a soggetti terzi, nei momenti ordinari e straordinari, per la loro totale tutela, che va da quella economica sino a quella della salute. Un pacto sum servanda dove si “fa legge fra le parti” per un mutuo consenso ammesso dalla legge di stima e rispetto reciproco dei diritti-doveri. Venuta meno, però, una di queste parti in equilibrio tra loro il rapporto si incrina inevitabilmente a tal punto da doverne chiedere conto. E, infatti, questo sembra succedere in alcune Regioni (Lombardia in testa) tanto da far insorgere una considerevole fetta di società civile contro alcuni assessori per essere venuti meno sul problema scottante della salute a preservare la vita di molte persone. Tanto critica la situazione da “costringere” alcune persone a fare un appello sui social a tutela dei propri cari o vedere, addirittura, la richiesta di commissariamento di assessori alla partita per manifesta inadeguatezza.

Come non comprendere le ragioni di chi si è trovato a dover lottare contro una elefantiaca macchina da guerra mediatica (sospinta da interessi di partito e allocati sulle più alte poltrone della regione), che dipingeva le varie realtà locali come contenute o, quasi, inesistenti e, poi, ha visto, invece, emergere la loro cruda realtà.

La Lombardia ha vissuto tempi d’oro sul problema sanitario finchè non è arrivata la spregiudicatezza e la sfacciataggine di chi propose maggior ingererenza del privato a scapito di quella pubblica e, oggi, ne vediamo i risultati.

I vari responsabili di quelle politiche portano i nomi di condannati, come Formigoni …, e si trascinano dietro attori incompetenti perché hanno una visione distorta della realtà e, peggio ancora, del futuro. Gli esempi per costoro sono sempre stati modelli che oggi, invece, hanno prodotto migliaia di morti. Nefasti modelli privati presi a campione da quell’Occidente che, grazie ai farabutti che governano, nelle ultime 24 ore ha visto la morte di 2228 persone.

Un’autentica strage di esseri umani dove, giustamente, i parenti di quelle persone a cui sono deceduti i propri cari rivendicano un riscontro in giustizia per evitare che tutto finisca a tarallucci e vino come se fosse una circostanza (quella del coronavirus) una calamità non calcolabile nelle prove di prevenzione. Una prevenzione che in alcuni casi, si fa, persino, su radiazioni ma che non avrebbe avuto le stesse conseguenze se vi fossero stati i piani di salvaguardia con una maggior presenza di strutture e materiale pubblico invece di infilarsi in questo agone dantesco.

Non si accetteranno termini giustificazionisti a sorreggere le responsabilità di tutti coloro che non sono stati all’altezza del loro compito, come “era uno tsunami” o “era imprevedibile”, perché la prevenzione implica lungimiranza e saggezza e solo professionalità, accompagnata da serietà, possono esaudire il bisogno di tali opportunità. Il politico, con la P maiuscola, coglie l’esigenza come compito prioritario per evitare il cataclisma e non per trarne vantaggio. E, qui, si è peccato parecchio…

 

 

Dens dŏlens 413 – Perché non si dovrebbero accusare?ultima modifica: 2020-04-16T07:05:14+02:00da iskra2010
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