La Nota di Alice
Quaranta parole hanno chiuso trent’anni di regime di Hosni Mubarak, dopo 18 giorni di proteste e battaglie in piazza che sono costate centinaia di morti e un numero ancora più grande di feriti.
Quante parole saranno necessarie per la caduta dell’utilizzatore finale della nipote di Mubarak?
Al Cairo si è avvertita fortissima la pressione di Barack Obama.
Sarà necessaria un’altrettanto decisa e insistita presa di posizione del Presidente americano per ottenere a Roma lo stesso risultato?
Saranno necessari i morti anche fra i mummificati italiani?
O basterà una presa di posizione congiunta di Santa Romana Chiesa, di Comunione e Liberazione, delle varie massonerie, della “Giordano Bruno”, di Giuliano Ferrara e dell’associazione di mutuo soccorso fra le nipoti di Mubarak?
Vale infine la pena di sapere: con la caduta di Mubarak è scongiurato definitivamente il pericolo di una guerra tra Italia ed Egitto?