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Dens dŏlens 350 – Fascismo che va, fascismo che torna…

di MOWA

Rasati, schierati in fila come tanti automi, vestiti come prevede il rito dell’annullamento della persona e al grido teatrale e ripetuto di “Presente!”, “Presente!”, si sono dati appuntamento al Cimitero Monumentale di Milano i fascisti italiani per il centenario della fondazione dei Fasci italiani di combattimento.

Un’accozzaglia di reazionari de-emozionalizzati che viene costantemente sottovalutata sia dalle Prefetture che dalle Questure, in questo modo, da parte dei democratici, c’è l’llusione che nulla accada nonostante vi siano continue aggressioni a persone, devastazioni di sedi sia di partito che di associazioni (le ultime sono dell’ANPI di Prato), senza che vengano prese le dovute distanze e seri provvedimenti nei confronti di siffatte organizzazioni. Qualche cenno di reazione c’è stato, tempo fa, da parte di qualche magistrato che, ritenendo responsabili di aggressione (in questo caso) alcuni appartenenti a Casapound pugliese (da cui partirono raid contro un corteo antifascista e antirazzista), mise sotto sequestro preventivo la sede accusando costoro, anche, di ricostituzione del partito fascista, e quindi, a 30 persone, la Procura ha contestato di “aver partecipato a pubbliche riunioni, compiendo manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e di aver attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica”. Procura barese, quindi, che applica, giustamente, le leggi Scelba e Mancino e tutela i valori della Costituzione.

Leggi che esistono e che continuano ad essere interpretate, come un “elastico delle mutande, a seconda dei casi e, intanto, il fenomeno reazionario cresce. Cresce a tal punto che viene legittimato il non intervento delle Istituzioni a sgomberare la sede romana dell’immobile (di proprietà dello Stato) occupato da Casapound dal 2003… e nulla si muove da parte dello Stato per riprendersi lo stabile di ingente valore economico (12 milioni di euro) che potrebbe essere destinato ad uso pubblico.

Galassia di giovani e giovanissimi neofascisti e neonazisti che stringono un patto silenzioso col partito di Salvini” facendo aumentare le frizioni politiche che, prima o poi, ricadranno negativamente sulle scelte dei vari attori in campo che difficilmente riusciranno a cavarsela nei tornaconti anche elettorali perché, come disse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini sull’argomento antifascismo nel suo discorso a Genova nel 1960:

[…] Il senso, il movente, le aspirazioni che ci spinsero alla lotta, non furono certamente la vendetta e il rancore di cui vanno cianciando i miserabili prosecutori della tradizione fascista, furono proprio il desiderio di ridare dignità alla Patria, di risollevarla dal baratro, restituendo ai cittadini la libertà. Ecco perché i partigiani, i patrioti genovesi, sospinti dalla memoria dei morti sono scesi in Piazza: sono scesi a rivendicare i valori della Resistenza, a difendere la Resistenza contro ogni oltraggio, sono scesi perché non vogliono che la loro città, medaglia d’oro della Resistenza, subisca l’oltraggio del neofascismo.
Ai giovani, studenti e operai, va il nostro plauso per l’entusiasmo, la fierezza., il coraggio che hanno dimostrato. Finché esisterà una gioventù come questa nulla sarà perduto in Italia.

Noi anziani ci riconosciamo in questi giovani. Alla loro età affrontavamo, qui nella nostra Liguria, le squadracce fasciste. E non vogliamo tradire, di questa fiera gioventù, le ansie, le speranze, il domani, perché tradiremmo noi stessi. Così, ancora una volta, siamo preparati alla lotta, pronti ad affrontarla con l’entusiasmo, la volontà la fede di sempre.

Qui vi sono uomini di ogni fede politica e di ogni ceto sociale, spesso tra loro in contrasto, come peraltro vuole la democrazia. Ma questi uomini hanno saputo oggi, e sapranno domani, superare tutte le differenziazioni politiche per unirsi come quando l’8 settembre la Patria chiamò a raccolta i figli minori, perché la riscattassero dall’infamia fascista.

A voi che ci guardate con ostilità, nulla dicono queste spontanee manifestazioni di popolo? Nulla vi dice questa improvvisa ricostituita unità delle forze della Resistenza?

Essa costituisce la più valida diga contro le forze della reazione, contro ogni avventura fascista e rappresenta un monito severo per tutti. Non vi riuscì il fascismo, non vi riuscirono i nazisti, non ci riuscirete voi.

Noi, in questa rinnovata unità, siamo decisi a difendere la Resistenza, ad impedire che ad essa si rechi oltraggio.

Questo lo consideriamo un nostro preciso dovere: per la pace dei nostri morti, e per l’avvenire dei nostri vivi, lo compiremo fino in fondo, costi quello che costi.

Dens dŏlens 350 – Fascismo che va, fascismo che torna…ultima modifica: 2019-03-26T05:47:30+01:00da
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