Togliatti-Berlinguer. Politica come “diversità” e piu alta forma di attività umana- 1° parte. Pallottole della libertà, “diversita”, Togliatti-Berlinguer e Aden Arabia

 

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di Angelo Ruggeri 

Autocriticamente, compiendo “una cesura rispetto a tutto l’antiberlinguerismo di ieri e di oggi”, Mario Tronti (al quale non abbiamo fatto mancare critiche dure e che al tempo ci disse di concordare con la scelta di Occhetto) ha scritto: “non sarà il coro dei pentiti, degli atei devoti, dei borghesi laici, dei padroni illuminati a cancellare la storia del grande novecento. Anzi, è venuto il momento di chiudere il dopo ‘89….” riproponendo “la categoria berlingueriana della diversità che è una categoria politica”, tornando a parlare dei comunisti e “di chi sono stati realmente i comunisti”, come quando “una volta trapassato questo tempo stupido, l’umanità tornerà ad essere grata ai comunisti, per averci provato, e per non aver accettato tutto” (M.Tronti, Non si può accettare di non parlare più di socialismo e di comunismo, ndr-, Ed. Ediesse).

Abbiamo cercato nemici al di la del Mediterraneo, nei Paesi dell’Africa, dell’Asia, ecc. ed invece era ed è in casa nostra:sotto le mentite spoglie  degli opposti e convergenti terrorismi o BR, e delle grandi imprese industriali in gran parte a loro volta finanziarizzate e nei capitalismo finanziari anonimi (Ratzingher); insomma IL NEMICO IN CASA è quello di tutte le “società anonime per azione”che generano massacri economici e finanziari,  che sono massacri e genocidi di uomini, donne, bambini di ogni parte, di un mondo dove il 90% degli uomini non è felice.

L’umanità sopravvive a stento o muore a decine di milioni ogni anno per indigenza, fame, malattie e bombe prodotte e riversate su di loro dalle GUERRE-INTERIMPERIALISTE (dirette o per interposta persona come quella di Libia per l’interposto Gheddafi) GUIDATE DALLA “CIVILTA” OCCIDENTALE DEL CAPITALE FINANZIARIO (capitale industriale e bancario uniti in uno solo) lo stesso che distrugge lavoro, famiglie, la dignità e una vita degna di essere vissuta, provoca fame, miseria e morte nei Paesi c.d “progrediti”, di “capitalismo avanzato” (SIC!!!)

Ricordate cosa diceva Adena Arabia? 

gli uomini non vivono come dovrebbe vivere un uomo… verrà il momento in cui l’uomo arrossirà di essersi per tanto tempo limitato alla difensiva”.

No! non lo ricordate. O non l’avete letto oppure, spesso, anche quando si legge, tutto poi passa, scivola addosso e lo si dimentica.

E allora proprio prima di ricordare la fine di Agosto e la giornata indimenticabile  di quel 1964, lo ricordiamo noi ancora una volta, oggi  che tutto il Mondo è Aden Arabia che vive nell’uomo che è in ciascuno di noi e di ogni parte del mondo. Perchè “LA MACCHINA ANTIUMANA DELLO SFRUTTAMENTO E’ UGUALE DAPPERTUTTO” e tali Paesi dell’Africa e del Mondo, che Aden Arabia ha visto da vicino, “SONO L’IMMAGINE DEL CAPITALISMO IN TUTTA LA SUA PUREZZA MECCANICA, UN’IMMAGINE ASSAI RISTRETTA DI NOSTRA MADRE EUROPA, UN CONCENTRATO D’EUROPA.

A proposito di come era intesa la politica nata dalla Resistenza ed anche e soprattutto dal partito e dal popolo di Gramsci-Togliatti-Longo-Berlinguer, lo ricordiamo ancora una volta perchè il tempo di Aden Arabia è quello attuale di Arabia-Francia, Madrid-Cairo, Aden-Parigi, Parigi-New-York, Gaza-Guantanamo Tripoli-Londra, Bagdad-Tunisi- Yemen-Afganistan, Zapatero-Mubarak, Sarkosì- Ben Ali, Mediterraneo-Atlantico, Obama- Pakistan,  ecc… 

Poiché tutto il Mondo è uguale, “i nomi di Paesi e città sono ormai intercambiabili…le persone di un Paese imperialista e che incrocio all’uscita del metrò di Parigi alle sei, hanno le stesse braccia ciondoloni, le stesse fronti grigie e i corpi presi in prestito dalle macchine… sono come quelle che vedevo quand’ero nei Paesi coloniali” (Aden Arabia)

E che l’attuale mondo non sia altro che quello di Aden e di tutto IL SECOLO LUNGO DEL 900″ che dagli anni 1880 è il secolo DELL’IMPERIALISMO FASE SUPREMA DEL CAPITALISMO dominato dall’aggressività del suo protagonista principale: il capitalismo finanziario (industriale e bancario fusi tra loro), l’hanno ben ricordato ancora in questi giorni i corrispondenti di Radio e TV, facendoci sentire  gli spari di cannoni, fucili, mitriagliatrici della battaglia in corso a Tripoli: “SENTITE? SONO LE PALLOTTOLE DELLA LIBERTA!!!”, commentavano mentre si sentivano I rumori di spari di cannoni, fucili, mitragliatrici. Una libertà FATTA DI PALLOTTOLE CHE INFRANGONO TESSUTI, CORPI E VITE DELLE PERSONE E DI UOMINI IN CARNE ED OSSA.

“Dove si è nascosto l’Uomo? Noi asfissiamo! Ci vanno mutilando dall’infanzia: non ci sono che mostri!”

Così Aden denunciava preveggente la nostra vera situazione di oggi; così ancora oggi noi viviamo il suo stesso tormento e travaglio intellettuale e morale per la condizione di un mondo dovegli uomini non vivono come dovrebbe vivere un uomo… verrà il momento in cui l’uomo arrossirà di essersi per tanto tempo limitato alla difensiva”.

Aden comincia cosi a comprendere quale deve essere la più autentica condizione dell’uomo.

Comincio a considerare una condizione umana che sia completamente il contrario di questa irrespirabile astrazione. Mi sforzo di dipingermi degli uomini liberi che vogliono esistere realmente…” Ma questa esigenza potrà soddisfarsi soltanto dopo aver abbattuto la società borghese che ha tradito l’umanesimo e ha impedito agli uomini di pensare, di vivere e di essere felici“.

Quella fine d’agosto che sconvolse l’Italia e quella che fu definita una “giornata indimenticabile”

Quelli di Aden erano anche gli scopi e il fine ultimo del protagonista di quella fine d’agosto che sconvolse l’Italia, della principale lezione  di vita e cultura e strategia politica di un Padre della democrazia e della Repubblica che ad ogni fine di Agosto dovrebbe essere ricordato e celebrato per un sapere storico, cosa che invece non accade in un Paese che precipita in basso perchè sempre più rinuncia al sapere, ovvero al sapere, al vero sapere (che se non è storico non è sapere).

Fine agosto ed inizio settembre, anche l’anno scorso lo ricordammo facendo un parallelo tra leader opposti ma ugualmente celebrati come due padri della Patria. Come Garibaldi e Cavour lo furono per l’Italia Risorgimentale così per quella repubblicana e democratica De Gaseperi e Togliatti, il Rosso e il Bianco.

Anche se il secondo, Togliatti, sopratutto ora nella decadenza culturale, politicia, morale di giornali, tellettual-in e politici della maleodorante c.d. 2^ Repubblica ispirata da Licio Gelli non ebbe e non ha quasi mai la fortuna di essere giudicato secondo quella buona regola che egli stesso, Togliatti, consigliò di adottare per De Gasperi:

“E’ SOLTANTO DALLA VISIONE PRECISA DELLO SVILUPPO DI UNA PERSONALITA’, DELLA SUA PERSONA E DEI CONTRASTI CUI EGLI FU LEGATO IN SE STESSO E FUORI DI SE’, CHE PUO’ SORGERE UNA IMPRESSIONE DI ORGINALITA’ E PROFONDITA’ DEL SUO PENSIERO, E DI GRANDEZZA DELLA ESECUZIONE” (Togliatti a proposito di De Gasperi)

Di fronte a tale capacità e obbiettiva  grandezza, si commenta da sè il fatto che un giornale come Liberazione,  nei giorni dell’anniversario di Togliatti abbia permesso di scrivere di un “ultimo togliattiano” come Berlinguer ad un ex-BR che, come tale, ha partecipato come complice o protagonista alla “picconatura” della Repubblica a della Costituzione di democrazia sociale piu avanzata del mondo, progettata dal Piano P2 di Licio Gelli volto ad affossare la Repubblica e la Costituzione nata dalla Resistenza per edificare l’attuale c.d. “Seconda Repubblica” edificata col contributo di Occhetto, Napolitano, Cervetti, D’Alema, Bossi, Amato, Ciampi, Prodi, Bersani, Cofferati, Epifani, e così via. 

Parlare della storia non significa parlare di ieri ma dell’oggi. Questo vale quando si parla del ‘90 del PCI che singifica o dovrebbe parlare di cosa sono e intendono coloro che si definiscono attualmente “comunisti”, e vale ancor piu per il significato di quella fine d’Agosto “che sconvolse l’Italia” e quella che fu definita “la giornata indimenticabile” di quegli incredibili funerali di TOGLIATTI, senza precedenti nella storia (paragonabili solo a quelli successivi di Enrico Belringuer) che furono quelli di un uomo che anche in quel suo ultimo viaggio venne giudicato e omaggiato come “grande” dal giudizio spontaneo delle grandi masse, di cui si occuparono artisti e letterati e le cui immagini fanno parte della memoria documentata anche dal cinema, dalla pittura, dalla letteratura di ogni genere. Una fine d’agosto e una giornata di cui mass media e pseudo sinistri e pseudo comunisti non hanno parlato e non ne parlano mai ai giovani (se non quando, peggio, lo fanno per mistificare e falsificare sia la figura sia la storia).

L’odierna politica che fa e disfa i partiti senza radici storiche e teoriche, questa politica e questa pseudo sinistra “post-PCI” che distanziandosi dal gramscismo-togliattiano e dal berlingueriano-togliattismo critica il passato e rende farsa il presente non cessa mai di angustiare, dovrebbe meglio e spesso tematizzare e contemplare nello specchio della storia e della sua stessa memoria quanti furono, per anni (come anche Togliatti e Berlinguer), parti della sua vita e dell’anima (smarrita) del Paese, per cogliere il senso diacronico e non solo sincronico del suo “presente” e dei processi in atto. Per evitare di disperdere nell’oblio della storia i limiti del senso del linguaggio e che la sclerosi delle parole, propria dell’odierna politica, si chiuda sopra di noi, come già capita a chi, derubricando la storia propria e del Paese, disperde i concetti (che o sono storici o non sono) nel vuoto delle parole con cui il nostro stesso senso si forma ma tende a disgregarsi e disperdersi soprattutto se si perde il senso del processo storico, fino a che non resta più nulla ma soltanto una desolata solitudine del presente, senza passato e quindi anche senza futuro.

 Per capire perché in quella fine d’agosto, un intero popolo seguì il suo feretro e già prima, nel 49, il popolo insorse quando attentarono alla sua vita, occorre tenere presente, soprattutto oggi, non dimenticare mai e riflettere sulla attualità e peculiarità dell’analisi togliattiana sia sul fascismo e sulla società italiana sia sul centrosinistra.

Peculiare riflessione togliattiana sia sullo spessore reazionario della società italiana (che riemerge anche oggi) sia sulla reale storia di un Paese, l’Italia, che già una volta affossò il suffragio proporzionale e col maggioritario introdotto nel 1923 – come esattamente 70 anni dopo nel 1993 – portò al “premierato” introdotto dal mussolinismo nel 1925 e al regime.

Tale riflessione sulla storia reale con la specifica analisi sulla natura del fascismo e sulla sua vittoria in Italia e in Germania, ispirarono e portarono ad introdurre subito, dal 1945, il sistema proporzionale ed a modellare su di esso il sistema sociale e non solo quello politico nati dalla Resistenza, come i GRANDI BASTIONI DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA per arginare definitivamente e soprattutto per il futuro, lo storico spessore reazionario della società italiana da cui scaturì il fascismo, fenomeno che non riguarda solo il passato e non è stato una parentesi nella storia d’Italia, ma che rispondeva alle profonde e ancora oggi non superate contraddizioni, arretratezze e modi di formazione dell’Italia unitaria.

Uno spessore reazionario della società italiana è riemerso anche nell’ultimo ventennio, proprio perché anche dalla pseudo “sinistra” e sedicente comunista, sono stati “picconati” come si continua a fare, gli ARGINI eretti per incanalare le spinte reazionarie, cioè i GRANDI BASTIONI DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA: – il sistema proporzionale (puro, ovviamente) il solo che garantisce il pluralismo sociale e non solo politico; e il sistema politico-sociale-istituzionale della Costituzione.

Una Costituzione che, ad iniziare dal proporzionale integrale, va rilanciata e non “modificata” per riprendere e continuare nel processo di democratizzazione avviato con la Resistenza e il Patto tra i grandi partiti di massa che crearono un modello di Costituzione di democrazia sociale che è una versione istituzionale della strategia sociale dell’antifascismo anticapitalista, fuori dagli schemi della “liberal-democrazia” dei sistemi istituzionali ed economici occidentali.

Togliatti-Berlinguer. Politica come “diversità” e piu alta forma di attività umana- 1° parte. Pallottole della libertà, “diversita”, Togliatti-Berlinguer e Aden Arabiaultima modifica: 2011-09-26T01:00:00+02:00da iskra2010
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