Marxismo, fondamentalismo e guerre (3).

 

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da Angelo Ruggeri 

4. La nuova tipologia dell’uomo occidentale: Noi siamo la civiltà superiore”- per manifesta superiorità “tecnica”.

La tecnica come parametro per definire la superiorità del nazismo ed oggi dell’occidentalismo e dell’americanismo nel mondo (superiorità su Jugoslavia o Iraq, Libia o Afganistan, Iran e aree del petrolio, Medio Oriente e Africa, e “brillanti” operazioni condotte in Pakistan, Sud e Centro America, Asia, e via dicendo

 

Il regno universale della tecnica e l’orgoglio della tecnica, che nel modernismo occidentale del 1940 si incarnava nell’esercito tedesco e nel super uomo nietzschiano, si trova ora espresso agli occhi dell’intero pianeta, nella potenza americana e nella figura dei piloti occidentali che chiusi nei loro aerei a 10 mila metri di altezza, bombardano la terra dal cielo del Golfo persico, dei Balcani, dell’Afganistan, dell’Iraq o della Libia. Esprimendo una nuova tipologia dell’uomo occidentale, quella di un uomo-soldato che obbediente e integrato nella tecnica, assume un “ruolo aristocratico”, ancorché un po’ vigliacco, a cui il fondamentalismo islamico aggiunge, forse con il coraggio della disperazione o della esaltazione, il “ruolo eroico” del sacrificio (giapponese).

Tutto questo è profondamente occidentale e offre traccia di come il modernismo, la cui natura si manifesta nella storia sempre come reazionario, può coniugarsi con il profondo medioevo islamico. Perché in realtà la tecnologia è una differenza che non fa la differenza né tra pre-moderno e post-moderno, né tra le civiltà, quando nell’una o nell’altra civiltà i valori che prevalgono sono quelli che affidano alla “volontà di potenza” espressa con la forza della tecnica il compito di decidere chi è il “bene” e chi il “male”.

La tecnica come parametro per definire la superiorità o meno della civiltà, a cui spesso l’occidente è ricorso continuamente e ancora di recente (con l’acclamata operazione tecnica contro Bin Laden che ha permesso di violare il diritto internazionale all spalle del Pakistan intervenendo in Pakistan , è stata all’origine di tanti genocidi, da quelli degli indiani d’America a quelli degli ebrei ed oppositori del nazismo, ma anche e soprattutto dello “sterminio occidentale dei popoli non adatti alla produzione capitalistica”, come all’inizio del ‘900 diceva il liberale inglese Hobson, ripreso per vari aspetti anche da Rosa Luxembrug e da Lenin nel definire la sua teoria dell’imperialismo.

La tecnica che domina e assoggetta i valori e, viceversa, finisce con mutare i fini stessi di chi se ne serve, cristianesimo o islam, socialismo o democrazia, e chi ha esultato per la fine del comunismo, deve allora cominciare a temere di piangere anche sulla fine della democrazia.

Fondamentalismo medioevale talebano e modernismo capitalistica si integrano, almeno tendenzialmente simili come minimo e da quando, per esempio, Reagan evocò la necessità di non ostacolare il funzionamento ottimale del “mezzo” ricorrendo alla “forza” come solo e unico criterio regolatore del diritto per decidere chi aveva ragione e chi torto nel suo scontro con i controllori di volo americani, dove chi vince ha ragione e chi perde ha torto. Idem la Tatcher nel suo scontro con i minatori inglesi.

In Italia fu la stagione del craxismo a ratificare questo modo di ragionare e a introdurre anche a “sinistra” una nuova gerarchia nel sistema dei valori, richiamandosi al reaganismo con i vari Amato e Martelli attraverso il relativismo culturale della filosofia di Deng Xiaoping dell’indifferenza.

È la “forza” come potenza del potere espressa attraverso il “mezzo”, intesa come supremo, se non unico, elemento ordinatore chiamato dalla “volontà di potenza” a decidere chi ha la “verità” e la “ragione”, tale forza è stata progressivamente posta sempre più alla base della regolazione del diritto internazionale fino al punto di arrivare a sostituire “di fatto”, “il diritto”. Sostituendo il diritto internazionale “della pace” centrato sull’Onu, con un diritto internazionale “della guerra” centrato sulla NATO, come è avvenuto con la “guerra del golfo” che, segnatamente, fu di fatto a favore dell’islamismo (di regimi come quelli degli emirati e saudita finanziatore con il Pakistan dei talebani) contro l’arabismo laico; ma ancor più, nel cuore dell’Europa, con la guerra, non dichiarata, alla Serbia. 

5) Tutto ciò è stato, e avviene, anche in forza e ragione del bipolarismo presidenzialistico che negli Usa e sempre più anche negli altri paesi, impedisce che al livello del sistema politico e istituzionale fondato sulla governabilità e il decisionismo (anche questo un “modello istituzionale” del pensiero modernista e reazionario tedesco: al di là della differenza tra il decisionismo di Heidegger e quello di Carl Schmitt) si manifestino le posizioni culturali, morali e politiche, anche molto diffuse, del Paese, e impedisce a quelle più intelligenti, come quelle che possono esprimersi solo a livello individuale (come è accaduto da parte di scrittori, intellettuali, o artisti americani) e solo in ragione della particolare popolarità individuale artistica o culturale che questi personaggi occupano, posizioni che nell’un caso e nell’altro sono però impedite a diventare espressione politica e sociali di massa, collettive e organizzate dal bipolarismo imperante e dominato dalla destra americana; questa destra, al livello istituzionale, costringe a limitare lo scontro tra le diverse opzioni al segreto e nel segreto dei centri di potere di governo, del Pentagono, dei gruppi di pressione corporativi, ecc., senza poter assurgere a espressioni politiche e istituzionali, come succede quando ci si deve limitare a sentir parlare di contrasti tra falchi e colombe, in corso nel chiuso delle stanze segrete del potere. Questo è quasi come avviene nelle cupola del “terrorismo”, di cui per altro bisognerebbe meglio esplorare se gli attentati non siano stati l’opera di una collusione tra estreme destre americana e occidentali ed estrema destra islamica, non essendo comprensibile come tali attentati abbiano potuto compiersi se non con complicità, coperture e omertà dei settori di estrema destra interna agli Stati americano e al mondo occidentale .

Tenendo altresì presente che tutto è possibile in un mondo in cui i poteri violenti e autoritari dall’alto, ad occidente come ad oriente, nel nord come nel sud, decidono tutto in nome del popolo ma sempre al di sopra della testa dei popoli. (continua)

Marxismo, fondamentalismo e guerre (3).ultima modifica: 2012-11-14T08:20:00+01:00da iskra2010
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