Uninominale arrembaggio personale al potere dove lo schema partito serve solo per un “sè stesso”

 

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(5-12-2005)

da Angelo Ruggeri

Il presidente della “Repubblica dei Padroni” e la “devolution” che non è “devolution”

La Lega ha il copyright del federalismo, il Polo la bandiera, l’Ulivo ha la sua attuazione” (Bassanini quando, dopo la modifica ulivista del Titolo V della C, vantò di aver fatto come sinistra ciò che voleva la destra: come i mandriani di Sofocle dicevano delle loro bestie: a questi, di cui pur siamo i padroni, facciamo da servi, e ascoltarli dobbiamo, ed ubbidirli”.

E’ una fortuna per la Casa della Libertà e per il federalismo che anche la sinistra l’abbia accettato, subendo, su questo piano, l’egemonia culturale della destra”  (Baget Bozzo il giorno della presentazione del progetto di devoluzione del Polo) 

La condizione principale che ha consentito a Berlusconi sia di “nascere” che ora di agire, è stato il maggioritario-uninominale, strumento  dell’arrembaggio personaleal potere dove lo schema partito serve solo per un se stesso

Si vede ora quanto aberrante sia stato l’impulso verso la deriva che oggi si vorrebbe frenare, imputabile in modo irrefutabile proprio al centrosinistra che, per oltre un decennio, ha puntato a spezzare l’organica continuità/interdipendenza tra Prima e Seconda Parte della Costituzione. Invece di porre in essere i nuovi istituti di democrazia politica-economica-sociale previsti dalla Costituzione per superare ivecchi istituti della democrazia liberaleeretti a difendere solo i diritti civili (la tanto enfatizzata privacy).

Sicché ora il polo dice: “la persona prevale sullo Stato” e “la Costituzione è intatta perché non abbiamo toccato i Principi Fondamentali“. Come, appunto, ha sempre detto l’Ulivo, che adesso, per essere credibile, dovrebbe fare atto di sottomissione autocritica per evitare che tornando maggioranza prosegua nella strategia– testé invece ribadita con la c.d. “bozza Amato” – che, anticipandola, ha posto l’Ulivo sulla stessa lunghezza d’onda del Polo.                                                                     

Artatamente nascondendo ad un elettorato irretito nell’irresponsabilità della logica “bipolare” sospinta da PDS e PPI, la gravità antidemocratica della c.d. “modernizzazione” del sistema di governo, che, a suo tempo, concorse all’instaurazione dello stesso regime fascista come regime del “capo del governo” e della “sussidiarietà”dello stato rispetto al “carattere nazionale dell’iniziativa economica privata” (Carta del Lavoro, 1927), a cui corrisponde la modifica del Titolo V fatta dall’Ulivo. Dietro il quale PDS e PPI hanno cercato di nascondere checomplemento essenziale del disegno federalistico – o pseudo tale – come strumento di neo-accentramento di ogni vertice autoritario, è l’introduzione del primato dei poteri privati nell’esercizio delle funzioni pubbliche.

Mitigando e con vistosa reticenza le conseguenze della modifica del sistema di governo deciso daicostituenti che, sconfiggendo Calamandrei e il partito d’azione che per questo si sciolse (e contro il MSI erede del fascismo che però non era in Costituente), si pronunciarono e respinsero sia il presidenzialismo che il federalismocome “fratelli gemelli” dell’autoritarismo – perciò sono anticostituzionali– per rompere col modello monarchico/liberale dello Statuto Albertino (e vigente in Inghilterra), su cui si innestò il regime fascista come regime e del “capo del governo” e “della sussidiarietà dello stato”rispetto al privato e quindi alle imprese,come il Titolo V dell’Ulivo ha fatto, addirittura, peggiorando tale principio.

 Sicché la nuova formulazione ulivista dell’art.118, ribadendo quanto già previsto dalla Bicamerale D’Alema, ha chiaritol’inseparabilità del presidenzialismogià introdotto per le Regioni con precedente legge costituzionale non sottoposta a referendumdalla semanticamente oscura “sussidiarietà” dello stato rispetto al privato e quindi alle imprese,non solo nelle attività economico-sociali a suo tempo introdotta dal fascismo,ma addirittura dando preferenzialità al privato anche per l’esercizio delle stesse funzioni che per tradizioni sono tipicamente pubbliche,come quelle concernenti la prestazione di servizi o “stato sociale” e non solo nella produzione di beni.

Tutto nasce dalla Bicamerale D’Alema, istituita con “legge costituzionale”  per sostituirsi al Parlamento derogando alle norme di revisione previste dall’art.138. Dove “per non ammettere che il federalismo – respinto dalla Costituente – è incostituzionale” e per cercare di allearsi con la Lega, “DS e PPI hanno usato la Costituzione come merce di scambio”.

Sì che, sconfinando dall’ambito previsto per il suo insediamento e circoscritto alla Seconda Parte, si sono, d’improvviso, introdotte questioni che attengono ai Principi Fondamentali e alla Prima Parte. Facendo del federalismo o pseudo federalismo non solo una questione di riorganizzazione del potere di governo, ma anche di mutamento della “democrazia economico-sociale” della Costituzione, in una “democrazia solo politica”. Con la “sussidiarietà”, “privatizzando anche lo stato sociale con ciò sovvertendo le sue norme che appartengono ai Principi Fondamentali e alla prima Parte che, ipocritamente, si diceva di non voler toccare”. “Creando appetiti, ambiguità e strascichi devianti”: come già scrivemmo nel 2000, nella Analisi del Documento programmatico della Regione Lombardia, commissionatomi dalla CGIL Lombardia (di cui alleghiamo la prima parte) e come abbiamo tempestivamente osservato in “Si scrive federalismo si legge privatizzazioni” e “Devolution e battistrada” (Prealpina, 5.10.01 e 8.12.02).

Tanto più che il Polo aveva già pronti i progetti per un “federalismo” organico“: come scrivemmo nel documento del “Lavoratore” e del “Movimento Antifascista Difesa e Rilancio della Costituzione” durante il referendum – strumento nel quale la volontà popolare è sempre passiva e trascinata dai vertici di potere – sul Titolo V.

Uninominale arrembaggio personale al potere dove lo schema partito serve solo per un “sè stesso”ultima modifica: 2012-11-20T09:24:00+01:00da iskra2010
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