Il corto circuito

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Nota di Alice

[13 maggio 2011] – Il fondo La supplenza necessaria a firma di Ernesto Galli della Loggia apparso sul “Corriere della sera” del 13 maggio pone in modo sbagliato un problema reale: quello del Presidente della Repubblica. Adesso Giorgio Napolitano corregge le leggi [per esempio, quella sulle spiagge] che la trista maggioranza di Berlusconi  sottopone alla Sua firma.

Questo non è corretto costituzionalmente. Né vale la ragione che la collaborazione è destinata a evitare danni peggiori.

Quando il Parlamento veniva eletto e non nominato, al Governo toccava produrre leggi e al Presidente firmarle, a certe condizioni. Oggi tutti fanno tutto fuorché ciò che compete a ciascuno. L’elogio della ghigliottina [alla maniera di Gobetti] importa che il boia ci metta la faccia.

Galli della Loggia lega alle circostanze ineluttabili il processo di accrescimento delle funzioni del Presidente e in ultimo osserva che “Napolitano sta svolgendo con avvedutezza ed equanimità la parte che la storia gli ha assegnato” e che interpreta in modo eccellente la funzione di “figura simbolica  di riferimento”, essenziale per il rinato, gagliardo patriottismo.

In verità, in una Repubblica bene ordinata i cittadini non hanno bisogno di figure “di riferimento” per essere patrioti [“E’ sacro dovere del cittadino difendere la Patria!”, recita la Costituzione]. Inoltre, è in nuce allo stesso sistema bipolare una torsione in senso presidenzialista degli assetti istituzionali [del tutto assente nella Costituzione]. Comunque, nella stessa Repubblica soltanto la volontà dei cittadini liberamente formatasi (senza monopoli televisivi e senza media Minculpop) e liberamente espressa (cranio per cranio  e senza premi di maggioranza) [come da Costituzione], non la storia, ha un che di ineluttabile.

Comunque sia, per capire quant’è campata in aria l’analisi di Galli della Loggia, basta chiedersi che cosa accadrebbe oggi se al posto di Presidente della Repubblica non ci fosse Napolitano…

E’ saggio che gli uomini vestano le insegne delle istituzioni, che dovrebbero vivere a lungo. Non è saggio che le istituzioni abbiano le caratteristiche degli uomini, che hanno vita breve.

Il corto circuitoultima modifica: 2011-05-20T01:26:00+02:00da iskra2010
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