Manovre e rispetto delle regole fondanti

 

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Nota di Alice

21 agosto 2011

Manovra n. 1 con effetti furbescamente post-elettorali, commissariamento del Governo da parte della Banca Centrale Europea, manovra corretta [o n. 2] che dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento in tempi rapidi, crisi del debito pubblico per molti Stati [tra cui Italia e Stati Uniti d’America], recessione economica mondiale: questi sono i temi che stanno occupando e che occuperanno per parecchio tempo la scena della politica e comporteranno conseguenze più o meno gravi sulla vita di milioni di persone.

C’è chi propone un “nuovo contratto sociale”.

Altri ricordano che “per raddrizzare il Paese non basta una manovra finanziaria. Occorre anche una manovra democratica, vale a dire un pacchetto di misure che valga a spegnere i sentimenti di rabbia e disprezzo che molti italiani provano per i loro rappresentanti”.

Ogni corporazione avanza le sue pretese e suggerisce che tutti paghino, suggeritori eccettuati.

Così stando le cose, conviene richiamare l’aureo principio fissato nella Costituzione all’articolo 53 secondo cui “tutti sono tenuti a concorrere alle spese in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criterio di progressività”.

A tutte le parti in causa, giova ricordare, infine, che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sul profitto e raccomandare che qualcuno distribuisca a senatori e deputati un volantino che ricordi questi due articoli, chiari, brevi, perentori!

Manovre e rispetto delle regole fondantiultima modifica: 2011-09-01T02:46:00+02:00da iskra2010
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