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di MOWA
Tutti gli anni, regolarmente, si presenta il problema dell’evasione fiscale e, tutte le volte, i vari politici al governo dicono, con “scarsa convinzione”, di voler recuperare i soldi delle tasse evase… ma poi, niente di tutto ciò avviene, anzi, si “attinge” sempre dai soliti dipendenti pubblici che sono, purtroppo, coloro che versano la percentuale maggiore alla fonte.
Che alla gente onesta non vada giù che gli evasori fiscali, che sono ladri, la facciano franca ogni volta è assodato, che poi fruiscano, anche, del “consenso” dei politici, perché questi ultimi non adottano la giusta strategia per perseguirli, è veramente inaccettabile.
Viene detto anche che il danno maggiore dell’evasione venga arrecato dalla mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali, perché, allora, non istituire dei programmi informatizzati di canalizzazione dei dati in sedi decentrate dell’Ufficio delle Entrate? Ogni qualvolta venisse battuto uno scontrino o rilasciata ricevuta, automaticamente verrebbe registrato. Scontrino e ricevuta fiscale dovrebbero essere obbligatori per tutti gli imprenditori e, qualora non fosse battuto lo scontrino o ricevuta, scatterebbe, oltre alla sanzione penale, la pena accessoria: chiusura dell’attività per alcuni mesi!
Si potrebbe, così, istituire, al posto dell’annuale presunta (SIC!) dichiarazione dei redditi, una “verifica” dei dati, registrati con il sistema che si è detto poco sopra che verrebbe aggiornato di volta in volta telematicamente…
Si avrebbe,infine, al posto degli studi di settore, il polso di quanto effettivamente un’attività guadagna e quanto deve all’ufficio delle imposte.
D’altronde se le banche, Sisal e così via, riescono ad avere Bancomat, Visa, Lottomatica, ecc. che sono degli efficaci sistemi di raccolta dati, perché non istituirne un altro per le attività imprenditoriali?
Come diceva Falcone: “Se vuoi catturare i malviventi segui i soldi”.
Sic et simpliciter.