Dens dŏlens 43: Esoterismo questo sconosciuto… che sia, invece, metafisica!

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di MOWA 

Seguendo una delle più rigorose osservanze occultistiche gli esoterici si tramandano le conoscenze e le “leggi” che le regolano, senza che i profani o, se volete, gli impuri vengano mai a sapere più di tanto, proprio come nel detto popolare “Non far sapere com’è buono il cacio con le pere”. 

Noi, invece, entreremo in questo mondo nel tentativo di “disvelare” qualche segreto pernicioso, … attenzione però, perché non siamo quelli di “kazzenger” del comico Maurizio Crozza… noi siamo altro! 

Queste ultime tre righe possono essere la chiave di volta dello svolgersi del pensiero esoterico.

In che modo?

Ho semplicemente cercato di dare una dimostrazione mettendo gli ingredienti essenziali per creare aspettative, misteri, rivelazioni, chiarezza e, in un certo senso, giustizia. 

Varie sono state, per secoli, le “pozioni magiche” sfruttate dalle religioni per soggiogare le popolazioni rimanendo, contemporaneamente, in una posizione sopra-ordinata nella struttura di potere. Le religioni, nei confronti dei popoli, hanno sfruttato il meccanismo della narrazione. In questa narrazione possiamo ritrovare, in grande percentuale, parti coincidenti del vissuto personale di ognuno di noi (cambia solo la dislocazione geografica) e questo serve a farci sentire parte di una comunità unica in cui riconoscerci. Tutto ciò spinge gli uomini a credere in un’unica entità superiore e solo gli “addetti ai lavori” possono accedere ai misteri che la circondano, questi sono gli eletti o, se volete, l’élite.   

Tutte le credenze spiritualiste o trascendentali, senza eccezione alcuna, si spingono a creare una netta demarcazione tra gli eletti e gli “altri”. L’intento ovvio è quello di creare una netta separazione tra chi detiene il pass, il codice per comunicare con l’infinito e chi ne è privo e quindi soggetto a fidarsi ciecamente, senza dubitare del tramite che si attiverà per rendere partecipe il “povero mortale” della presunta rivelazione che è la redenzione e il riscatto. 

I sistemi di comunicazione del pensiero, col tempo, si sono, indiscutibilmente, evoluti e si sono trasformati dalla semplice trasmissione orale, a quella scritta e poi a quella cinematografica che è decisamente più incisiva.

Esempi?

Ricordate i Dieci comandamenti, Ben Hur, I Cavalieri della tavola rotonda o ultimamente, il grande successo del libro e della successiva realizzazione cinematografica di Harry Potter che ha saputo, più di altri, trasmettere nelle nuove generazioni tutti quei messaggi che l’esoterismo degli ultimi due secoli aveva tentato di inculcare nei nostri pensieri razionali. In questi testi e film sono stati utilizzati, insieme al simbolismo, di chiara marca esoterico-massonica, quegli ingredienti di cui parlavo precedentemente e cioè l’immedesimazione dello spettatore nel protagonista che riesce a sconfiggere quell’indefinito e offuscato malvagio e fa vincere la “luce”. Dove “luce” sta per tutte le credenze spiritualiste o trascendentali per la meta della saggezza diventando, quindi, la depositaria della giustizia a cui gli impuri possono ambire ma mai raggiungere definitivamente,  lasciando così, all’impuro, all’asceta, al discepolo il desiderio, mai soddisfatto, di arrivare, perché prerogativa esclusiva di chi è stato prescelto: l’iniziato, il guru, il maestro, il sacerdote, ecc..

I Soviet combatterono moltissimo la metafisicità perché trasmetteva messaggi di una gerarchia del potere che passava attraverso figure come sacerdoti, santoni, medium, ecc. Questa metafisicità era incompatibile col comunismo ed avrebbe determinato la fine stessa dell’emergente democrazia popolare. 

Nell’esoterismo o nello spiritual-trascendentismo evidenti sono i reiterati e poliedrici richiami alla redenzione degli uomini e la loro aspirazione verso un mondo nuovo, migliore di quello in cui si vive. La soluzione è sempre quella di una “terza via” tra vita e morte o, se volete, come fanno più esplicitamente in alcune narrazioni gli esoterici, la “terra di mezzo” dove si accampa la speranza di un luogo “terzo” lontano dalle sofferenze e ingiustizie, indiscutibilmente terrene, in cui rifugiarsi.

La fantasia delle persone non è sinonimo, affatto, di un indirizzo metafisico o trascendentale ma di un’elaborazione della realtà che quotidianamente viviamo.

Esempi?

Guardatevi intorno potrete scoprire che tutto ciò che utilizzate e avete sottomano vi dà l’opportunità di essere classificati come esseri pensanti dandovi il vantaggio di dire, oggi, che “è la terra e non il sole a girarci intorno”. Se fosse per questi “maestri” probabilmente saremmo ancora al tempo delle candele.

Dens dŏlens 43: Esoterismo questo sconosciuto… che sia, invece, metafisica!ultima modifica: 2012-01-04T09:00:00+01:00da iskra2010
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