CSP-Partito Comunista. Comunicato contro Riforma Fornero

 

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DALLA PARTE DEI LAVORATORI.

NO AL DECRETO FORNERO

Il lavoro non è un diritto, ma va guadagnato anche col sacrificio”…. Questa affermazione, in totale spregio alla Costituzione italiana, e ancor prima a tutti i lavoratori, l’ha formulata il Ministro Fornero ad un’intervista al Wall Street Journal. Il Ministro, sembra non essere a conoscenza del fatto che i lavoratori italiani, di sacrifici, ne hanno compiuti eccome! Iniziando dalle conquiste che portarono, dopo dure e lunghe lotte, alla stesura dello Statuto dei Lavoratori, ormai derubricato, fino agli improponibili sacrifici che, in questo preciso momento, tutti i lavoratori sono costretti a sopportare a fronte della miserabile Riforma del lavoro, da lei stessa pensata.

La cifra della riforma, lo afferma lei stessa, consiste nel cercare di far cambiare, agli italiani, il proprio atteggiamento…cioè, il Governo Italiano, vuole, con la nuova legge, operare un cambio culturale, forte del fatto che non vi è stata e non vi è alcuna reazione che possa impedire tutto ciò. Ma ecco, in pratica e brevemente, cosa accadrà:

Il diritto alla maternità (cioè rientro in azienda e nessun rischio di licenziamento) è stato conquistato dalle donne nel 1954 grazie, tra le altre, alla deputata comunista e partigiana Teresa Noce.

Oggi, se in maternità, una donna potrà essere lasciata a casa nell’ambito dei licenziamenti collettivi, cosa, peraltro, sino ad ora vietatissima. Altrettanto ( e rivolto a tutti), in caso di malattia “lunga”.

Sull’articolo 18.

*Vi sarà d’ora in avanti la possibilità di licenziare liberamente per qualsivoglia motivo. A meno che lo stesso non sia espressamente vietato dai contratti collettivi di lavoro!

*Analogamente, nel caso di licenziamenti per motivi disciplinari che, dove previsti vagamente (il nuovo contratto FIAT dell’era Marchionne è proprio così), possono essere sostituiti da licenziamenti in tronco, qualsiasi sia “l’infrazione” compiuta.

*Si aggiunga poi, la generalizzazione dell’indennizzo, al posto della reintegrazione a fronte di un acclarato e ingiusto licenziamento.

Sul lavoro precario (in particolare il contratto d’inserimento, in somministrazione, d’apprendistato, a progetto e accessorio) vi è poi un aumento a dismisura delle modalità, durata, percentuali, causalità che va a configurare, addirittura, un utilizzo smodato dello stesso.

Vengono poi manomesse le tutele inerenti l’indennità di mobilità e CIGS (Cassa Integrazione Straordinaria Guadagni).

Tutto questo grazie al grande accordo sostenuto soprattutto da PD-CGIL-CISL-UIL –SEL/FEDERATI.

 

Perché di fatto, tra scioperi annunciati e poi rinviati (CGIL e FIOM che della CGIL risulta, ormai, felicemente vassalla, sia politicamente sia statutariamente) e burlesche manifestazioni ai soli fini della conta nel prossimo parlamento (SEL/FEDERATI), nulla s’è fatto per opporsi a tale scempio.

 

Fermiamoli!Attori e comprimari.

Con una nuova stagione di lotta.

Di classe e organizzata

CSP-Partito Comunista. Comunicato contro Riforma Forneroultima modifica: 2012-07-01T10:00:00+02:00da iskra2010
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