Cupidigia di sconfitta

 

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Caro Tiziano Rinaldini e Caro Giorgio Cremaschi

Per capire perché oggi si perde occorre capire perché prima si vinceva. E si vinceva in nome dei Principi generaliche, nella Costituzione italiana sono tutti a favore della proporzionale pura,perché sono tutti a favore di quello che nella nostra Costituzione è il principio generale del pluralismo che, in sede politica, si traduce nel proporzionalismo elettorale non a caso presente, dalla Resistenza e dalla Costituzione in poi, fino agli anni 1990 in tutte le leggi elettorali italiane. Il carattere proporzionale della rappresentanza come criterio generale di rappresentatività politica, è talmente connaturato al nuovo tipo di democrazia previsto dalla Costituzione, che è stato costituzionalmente confermato per le Regioni a statuto ordinario e sancito in Costituzione anche per le regioni a Statuto speciale proprio per impedire che vi si sottraessero (oltre che essere adottato subito l’indomani della Liberazione).

Pace, proporzionale e diritto di sciopero, novità della Costituzione italiana, erano la bandiera di quando si vinceva.Il proporzionalismo è sempre stata l’irrinunciabile bandiera distintiva senza cui non si può rilanciare alcuna strategia di trasformazione, in quanto ilproporzionale è condizione non tanto e solo del pluralismo politico quanto e soprattutto del pluralismo e della dialettica sociale di lotta e dello stesso diritto di sciopero e della esplicazione di una effettiva dialettica e lotta di classe.

Senza questa “bandiera” e strategia si fanno solo delle imitazioni labiali con contenuti opposti a quelli di QUANDO SI VINCEVA nel nome dei valori dell’antifascismo .

 

Caro Tiziano Rinaldini ti ringrazio e contraccambio i tuoi saluti che tramite e di persona Marco Martingoni mi ha riportato e

caro Giorgio Cremaschi ti ringrazio per le tue mail, se mi permettete voglio e devo, farvi notare che, purtroppo, continua il SILENZIO (rumoroso) della FIOM (anche) su FORMA DI GOVERNO E SUL PROPORZIONALE “PURO”, nonostante le vostre adesioni all'”Appello per il proporzionale integrale” che  poi col sito “proporzionale integrale” abbiamo lanciato con la specificazione che non era importante solo l’adesione, e individuale e sopratutto di organismi e soggetti collettivi (adesioni dell’una e dell’altro tipo che sono pervenute al Sito numerosissime e in modo veramente copioso), ma si sollecitava che l’adesione fosse un momento di “inizio” e di rilancio da far proseguire promuovendo iniziative e intraprendendo contatti con i soggetti collettivi di cui ognuno degli aderenti era parte o in rapporto e per il quale abbiamo indicato proprio in voi e in Agostinelli possibili “punti di lancia”.

Il fatto che anche la FIOM continui il suo lungo silenzio nonostante le ripetute analisi sul nesso irrefutabile tra questione sociale e questione istituzionale e ruolo, funzione e potere sociale e dei lavoratori e sistema proporzionale “puro” non saprei come altro definirlo se non come una specie di CUPIDIGIA DI SCONFITTA  che attanaglia anche i gruppi dirigenti della FIOM.

UNA CUPIDIGIA DI SCONFITTA  che a quanto pare non possiede solo la FIOM ma anche altri e vari soggetti individuali e collettivi della “sinistra” sia politica che sindacale, visto che solo una parte, e molti altri no, hanno dato segno di ricevuto e sopra tutto di recepito  anche al “Carissimi” che ri-alleghiamo anche se senza gli allegati titolati COME FARE ALLA DE GAULLE UN COLPO DI STATO TECNICO E PULITO e IL BERLINGUER TRADITO DA I “SELLAI” DEL PD E DEL CENTROSINISTRA con cui ci si chiede e si è chiesto quanto meno di dialettizzarsi, di dare corso ad una dialettica comunista o democratica che sia, così come alcuni avevano iniziato a fare anche e partendo dal testo pubblicato su ISKRA (qui sotto).  

Un silenzio e una cupidigia di sconfitta che ci e mi colpisce e purtroppo testimonia di quel che stiamo considerando in proposito (e che è in sospeso da qualche giorno) osservando -riporto una parte iniziale del testo in corso – che: ancora una volta: 

SENZA CONTRASTI REALI DA PARTE DI CHI NEL SEGNO DEL CENTROSINISTRA, DEL PD E DELLA CGIL SI E’ DA TEMPO INSERITO NELLA NORMALITA’ DEL CAPITALISMO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, STA PASSANDO ANCHE L’ESPUGNAZIONE DELLA “CASAMATTA” DEL POTERE SOCIALE DEMOCRATICO SINDACALE E GIURISDIZIONALE di CONTROLLO dell’IMPRESA dell’articolo 18 .

Col consenso della Quisling della CGIL, che con “finto dissenso” – concordato nell’incontro “segreto” con Mario Monti, da mesi ha proclamato uno sciopero generale alle calende greche per non farlo, e subito dopo l’approvazione il voto del Senato ha risposto : “Sciopero generale? Vedremo”. Santiddio: “Vedremo!!!”Parole di Camusso!!!

Altresì, di seguito, osservando: “Il fatto che le c.d “sinistre” non sappiano “capire” l’uso politico del diritto e dello stato – si che non esiste ne contrasto ne una vera lotta, teorica e pratica – da parte delle dirigenze economiche e politiche della borghesia che ricorrono alla “sovrastruttura” per “battere” lavoratori e popolo sul piano della “struttura”economica e sociale,lo conferma: LA QUESTIONE DELLO STATO – e del suo ruolo nell’economia e nel lavoro – e le QUESTIONI della forma di governo e del sistema proporzionale puro che è l’unico che garantisce un rapporto e capace di far pesare le lotte dei lavoratori e la rappresentanza sociale (superando una rappresentanza di un solo ceto e di una sola classe) a livello istituzionale sono ’ILVERO “TALLONE D’ACHILLE” DELLE c.d. “SINISTRE” SINDACALI E POLITICHE”

VICEVERSA:

LE AZIONI NON SORRETTE DALLA TEORIA SONO IMPULSI INFRUTTIFERI”(AntonioGramsci)

E da questo punto di vista: “La rivendicazione dei “diritti” ovvero civili-individuale è la perpetuazionedel metodo introdotto da “destra” e da “sinistra”, all’inizio degli anni ’90, come rinuncia alla rivendicazione di potere sia sociale che politico dalla cui consistenza ha dipeso la conquista negli anni ’60-’70 dei “diritti” oggi in bilico e indifendibili proprio per l’assenza – in nome della “globalizzazione” e dei “diritti” –  di ogni forma di contrattacco del potere della classe operaia al potere del sistema delle imprese. In linea con questa rinuncia, c’è poi la convergenza acritica sui c.d. “beni comuni” pur di non parlare più di socializzazione dei poteri e dell’economia e dello stato, e quindi di democrazia e socialismo” avevamo scritto (A. Ruggeri S.D’Albergo)

Noi non molliamo e siamo certi e speriamo che anche voi e chi per voi…………… Un caro saluto. Angelo R.


da ISKRAhttp://iskra.myblog.it/archive/2011/09/08/interdipendenza-tra-lotta-sociale-e-proporzionale-e-negazion.html

Cupidigia di sconfittaultima modifica: 2012-07-06T08:30:00+02:00da iskra2010
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