LE MOSCHE POLITICHE DEL CAPITALE E I PAPA DEL CAPITALISMO FINANZIARIO

 

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da Angelo Ruggeri

La lezione argentina e il caso italia

L’economia è sempre economia politica, e le scelte e decisioni non sono mai tecniche ma di politica economica.

DOBBIAMO ED E’ POSSIBILE PREVEDERE QUALCHE RITO PENITENZIALE PER CHI PER UN VENTENNIO HA BEVUTO TUTTE LE BUFALE, sulla competitività e la concorrenza capitalistica, sul sistema politico meno corrotto e più democratico senza il proporzionale, sul post-tutto e quello che si scrive federalismo e si legge privatizzazione o si scrive Europa e si legge Maastricht (ecc.) MA E’ ANCORA DISPOSTO A CREDERE persino ad un GOVERNO MONTI E NEI“LODEVOLI” EFFETTI DELLE CLAMOROSAMENTE FALLITE POLITICHE DI “RIDUZIONE DEI DEBITI” E DEI “SACRIFICI” detti, ipocritamente, “per tutti”.E’ lo spessore reazionario della società italiana che riemerge, ma non è possibile che ci siano erranti che, senza mai pagare pegno, perseverano nel credere in “errori” già dimostratisi tali e fanno pagare la loro sciocchezza a tutti: in un Paese che già una voltaha abolito il suffragio universale proporzionale e in cui il capitalismo industriale, terriero e bancario per unventennio (come quello di oggi) ha “sospeso” persino le forme residuali e pseudo democratiche di una costituzioneotriata (elargita dalla suprema autorità) che ha introdotto una forma di stato definito “monoclasse” (Giannini)come lo Statuto Albertino. E che in un Paese che ha iniziato la sua storia con Vittorio Emanuele I ( delle più vecchia e feroce casa monarchica d’Europa) e Carlo Alberto, gli stessi “erranti” possano, nell’ultimo ventennio, approvare e passare senza colpo ferire da “CARLO ALBERTO CIAMPI a ReUMBERTO II – detto Napolitano”.

Dietro il governo Monti “gatta ci cova”.

Ovviamente tra i due “ridens” del direttorio UE, l’iperliberista Monti si è schierato con la iperliberista Merkel, ma ora sappiamo che la Germania non si convince ad entrare in una struttura di solidarietà finanziaria ma che intanto ha già incassato il baratto con quanto gli ha offerto l’imperialista e neocoloniale capitalismo finanziario francese di “Sarko”, seguito a ruota dai governi UE:la istituzionalizzione dell’equilibrio delle finanze pubblichesia conleggi organiche (cioè che prevalgono su quelle ordinarie)di obiettivi imperativi di rientro entro poco tempo (il 2013 per l’Italia dice Monti) sia con la costituzionalizzazione del pareggio del Bilancio con cui Monti si appresta a scardinare “pezzi” di altri 5 articoli della Costituzione.

LA BUFALA DELLA DOTTRINA DEI SACRIFICI E DELLA RIDUZIONE DEI DEBITI

IL PEGGIO PER NOI E IL MEGLIO PER GLI SPECULATORI E I NEO-IPERLIBERISTI E’ CREARE LE CONDIZIONI PER UNA DEPAUPERAZIONE DEL PATRIMONIO DELLE “PROPRIETA’ COLLETTIVE”DEGLI STATI,PER FAR Sì CHE SI IMPONGA COME UNICA e quasi naturale LA SOLUZIONE DELLE PRIVATIZZAZIONE.

MAGARI COVANDO CON E DIETRO IL GOVERNO MONTIUNAACCELERAZIONE DEI TEMPI DELLO SMANTELLAMENTO GRADUALE PROGRAMMATO DELLE PROPRIETA’ COLLETTIVE, CHE SI AGGIUNGA ALLE LEGGI ORGANICHE DI “RIDUZIONE DEI DEFICIT” E L’INSERIMENTO IN COSTITUZIONE DEL “PAREGGIO DI BILANCIO” che richiede qualche tempo, TRAMITE UNA “MANOVRA” DEL GOVERNO MONTI – tra poteri oscuri come anche quelli delle Opere e degli affari che in Italia brindano a Monti – IN ACCORDO CON LA BCE e tramite il direttorio a guida tedesca – LA QUALE PASSEREBBE I FONDI DI SALVATAGGIO AL FMICHE POI LI ELARGIREBBE – come la BCE non può del tutto fare prima di modificare in peggio i Trattati – SOLO DIETRO L’IMPOSIZIONE IMPERATIVA DI “RIFORME” DI PRIVATIZZAZIONE, da un lato; E DI RIDUZIONE O ANNULAMENTO DELLA GIà MINIMA RETE DI SICUREZZA SOCIALE: TUTTE COSE CHE IL FMI HA PRATICATO NEI DECENNI VERSO I PAESI DEL SUD AMERICA, DELL’AFRICA E DEL “SUD” DEL MONDO IN GENERE, E DI RECENTE VERSO LA GRECIA.

A QUESTO FA GIOCO CHE IL GOVERNO MONTI ASPETTI CHE SI ARRIVI SOTTO NATALE, con una ITALIA CON L’ACQUA ALLA GOLA, PER POI DECRETARE “SOLUZIONI” E INVOCARE IL SALVATAGGIO DEL FMI.

Il CHE ACcELEREREBBE, appunto, QUELLA STRATEGIA, di politiche shock, CON CUI LA UE – come se non bastassero i programmi di austerità – HA VALUTATO essere finalmente DI FRONTE ALLA OPPORTUNITA’ DI COMPIERE UN BEN PIU’ GRANDE PASSO LIBERISTA IN AVANTI.Consapevoli e implicitamente ammettendolo, del ben probabile FALLIMENTO DELLE POLITICHE DI RIGORE, TENTANO PREVENTIVAMENTE UN AGGIUSTAMENTO NELLA DUPLICE DIREZIONE CHE HA UN DUPLICE VANTAGGIO:

  1. aggravare l’occultamento delle cause della recessione, causata dalla CRISI FINANZIARIA PRIVATA,
  2. ampliare al massimo il campo di intervento per la grande avanzata dell’iperliberismo.

 

LA BUFALA DELLA COMPETITIVITA’

E’ IN TAL QUADRO TORNA ALLA DOTTRINA DELLA DEFLAZIONE COMPETITIVà già imposta negli anni ’80 e ’90 come soluzione iperbolica SECONDO CUI AVREBBE PERMESSO SIA L’EQUILIBRIO DEL MERCATO DEL LAVORO, SIA IL RILANCIO DI QUESTO GRAZIE ALLE ESPORTAZIONI.

Come è finita, in entrambi i sensi, lo sappiamo. MA E’ IN NOME DEL SUO RILANCIO CHE SI ARRIVA A RIBADIRE CHE IN TALE QUADRO DI DEFLAZIONE E STAGNAZIONE L’UNICA VARIABILE STRATEGICA CHE RIMANE E’ IL COSTO DEL LAVORO, che si mistifica intendendo che esso è il salario, che al massimo incide per il 20-30 %, mentre per resto del 70% è determinato dalla mancanza o meno degli investimenti tecnologici sia nel prodotto che nel processo produttivo.

Per cui SONO IN PROGRAMMA LA DEINdiCIZZAZIONE DEI SALARI SUI PREZZI E LA C.D. “ARMONIZZAZIONE” VERSO L’ALTO DELL’ETà PENSIONABILE:A CUI IL GOVERNO MONTI INTEND AGGIUNGERE DI SUO, SECONDO LE IDEE DA SEMPRE DEL MINISTRO FORNERO E LA GENERALIZZAZIONE SISTEMA DI CALCOLO CONTRIBUTIVO (pensioni in base ai contributi invece che in base al salario) E NEL MERCATO DEL LAVORO, ISPIRATA DAL “famigerato” ICHINO, L’INTRODUZIONE COME BASE DI PARTENZA DELLA “FLEXSECURITY” ISPIRATA ALL’ALTRETTANTO FAMIGERATO “MODELLO DANESE” CHE PONE LA DANIMARCA AL PRIMO POSTO NEL MONDO NPER NUMERO DI SUICIDI TRA I LAVORAtORI ( e cittadini).

LA BUFALA DELLE CLAMOROSAMENTE FALLITE POLITICHE DI “RIDUZIONE DEI DEBITI”

Dopo vent’anni di bufale un po’ su tutto, sulla “globalizzazione” e la concorrenza, sulla “felicità consumo” e l’appiattirsi su “il mondo è cambiato”, sul sistema politico ed elettorale che avrebbe diminuito il numero dei partiti e il cittadino avrebbe contato di più abolendo il proporzionale, sulla UE fondata sui rapporti economici e la garanzia della libera concorrenza, che entusiasmò chi come una mosca del capitale, solo ora si lamenta che sia “solo economica” e non anche “politica”: quando è dalla sua nascita che le norme istituzionali e sulla cittadinanza della UE sono intese solo come un orpello e contorno di istituzioni derivate dal sistema determinato e determinante dei rapporti di produzione; ecc..

Bene, DOPO VENT’ANNI IN CUI HANNO BEVUTO TUTTO, TROPPI SONO ANCORA DISPOSTI A BERE E A CREDERE persino IN UN GOVERNO COME QUELLO DI MONTI CHE INCARNA, IN SE’ STESSO, LA UE FONDATA ESCLUSIVAMENTE SUI RAPPORTI ECONOMICI DI PRODUZIONE, SUL MERCATO E LA LIBERA CONCORRENZA TRA CAPITALISTI; ed, anzi, NEGLI ORIZZONTI DI BREVE PERIODODELLE MOSCHE DEL CAPITALE E DEI PAPA DELLA FINANZA DEL CAPITALISMO FINANZIAARIO, SONO persino DISPOSTI A CREDERE, ancora, NEI “LODEVOLI” EFFETTI DELLE CLAMOROSAMENTE FALLITE POLITICHE DI “RIDUZIONE DEI DEBITI” E DEI “SACRIFICI” detti, ipocritamente, “per tutti”.

Allora, quando si dimostreranno ancora una volta i “lodevoli” effetti disastrosi della camicie di forza di bilancio, POSSIAMO E DOBBIAMO PREVEDERE QUALCHE RITO PENITENZIALE FORCHE CAUDINE, ALMENO, O RITI PENITENZIALI: se non anche con le picche e i forconi come nel 1789, questa volta però anche contro, per lo meno, le élite della piccola e media borghesia sia intellettuale che di professionisti, commercianti, ecc. A CUI già SI APPELLO’ IL FASCISMO PER ESALTARE LA FUNZIONE DELLA “TECNICA” CONTRO LA “POLITICA” (IL FASCISMO Fu IL PRIMO A FARLO SIGNORE E SIGNORI CHE VI RIPETETE OGGI CON MONTI) E che sono stati la massa di manovra del fascismo, poi del craxismo, poi del leghismo ed ora del neogiolittismo di Napolitano e del capitalismo Trilateral di Monti)

Forche caudine o riti penitenziali, quindi, non solo per gli ECONOMISTI che ancora non hanno pagato per le menzogne di un “ventennio” e per gli IDEATORI e i facitori del governo Monti, MA ANCHE PER TUTTI QUEGLI OTTUSIsia di cittadini che della base della sinistra pseudodemocratica – che lo approvano o acconsentono e che l’hanno salutato con entusiasmo.

Proprio come con entusiasmo salutarono– per 10 anni dopo piangere lacrime di coccodrillo da parte di tanti la fine delproporzionale, l’Europa dei riformisti e liberisti, la nascita dell’Euro, l’introduzione di quello che “SI SCRIVE FEDERALISMO E SI LEGGE PRIVATIZZAZIONE (nostro articolo sulla Prealpine in cui scrivemmo: “pagheremo caro pagheremo tutti” come è accaduto con gli scandali regionali del federalismo e le frane ed inondazioni per l’incuria di vertici locali dediti solo a fare affari con le imprese) e nello stesso modo con cui oltre l’80% degli italiani approvarono nel 1928 il referendum di Mussolini.

Non è possibile che si perseveri nel ripetere impunemente per poi dare tutta la colpa solo alla “Casta” politica.

Per di più tacendo della “vera casta”, quella economica di manager di finanza e industria che non solo si danno stipendi, liquidazioni e pensioni d’oro 10-20 volte più dei politici; o percepisce stipendi 400 volte superiori all’operaio specializzato; “chiude e “sposta” fabbriche a piacimento; impone un fascismo aziendale nelle fabbriche Fiat da Pomigliano a Torino;

MA IMPONE anche UN FASCISMO ISTITUZIONALIZZATO NELLE FORME DI POTERE NAZIONALE E SOVRANAZIONALE DELLO STATO: perché PER CHI LO AVESSE DIMENTICATO IL FASCISMO NON ERA E NON è SOLO o TANTO CAMICIA NERA, BASTONE E OLIO DI RICINO.

IL FASCISMO ERA ED E’ UNA FORMA DI POTERECHE DOMINA, PREVARICANDO TUTTA LA SOCIETA’ DALL’ALTO E FAVORISCE I POTERI CAPITALISTICI: COME GIA’ AVVENNE– per chi non lo sapesse – NELPASSAGGIO DAL CAPITALISMO FONDIARIO AL CAPITALISMO INDUSTRIALE, con l’affermarsi di quella che si chiama AUTONOMIA D’IMPRESA industriale e bancaria, CHE NON AVVENNE IN NOME DEL RISPETTO DELLO SVILUPPO “SPONTANEO” DEL MECCANISMO DI ACCUMULAZIONE PRIVATA, MA CON IL CONCORSO DIRETTO DELLO STATO SOLLECITATO DA UN INDIRIZZO POLITICO-CULTURALE “INDUSTRIALISTA” OVVERO “STATALISTA – come si direbbe oggi.

E come AVVENNE poi ancora col GIOLITTISMO nella fase detta appunto “pre-fascista”, di cui il “TRASFORMISMO“, come quello anche di oggi e dall’unità d’Italia al fascismo, “ALTRO NON E’ STATO – e non è – CHE L’ESPRESSIONE PARLAMENTARE della AZIONE EGEMONICA INTELLETTUALE, MORALE E POLITICA DEI POTERI INDUSTRIALI E BANCARI” (Gramsci); e delle PRESSIONI DEI MODERATI sul partito d’azione e via via su tutti gli altri laici e cattolici, popolari e la destra di Giolitti passato a capo della “sinistra”.

Quel che qui si vuol dire, non è che oggi si ripete pedissequamente lo stesso di tutto quel che avvenne in passato,bensì si intende ricordare e sottolineare che c’è un filo della storia che scorre nel profondo della società italiana e che non ci mette al riparo dal ripetersi di avventure tragiche simili a quelle del passato.

Tragiche quanto acclarate ogni volta che il sistema dei poteri d’impresa delle Società anonime per azione, ritengono necessario attaccare il “sistema politico” costituzionale, per celare– come nel 1992 quando restrinsero alla sola politica quel che era uno scandalo emerso come degenerazione del sistema d’impresaUN ATTACCO MIRATO ALLA “DEMOCRAZIA”, ANCHE INTESA NEL SUO SIGNIFICATO MINIMO DI REGIME DELLA DIALETTICA LIBERA TRA LE PARTI SOCIALI E POLITICHE.

Cioè un attacco anche alle sole FORME RESIDUALI DI DEMOCRAZIA, anche a delle forme di democrazia residuale IL SISTEMA DELLE IMPRESE (cioè industriali e bancarie) ACCONSENTE SOLO SE E FINO A QUANDO GLI SI GARANTISCE DI POTER USARE SFRENATAMENTE TUTTI I SOTTERFUGI, ANCHE OSCURI ED OCCULTI, ADOTTABILI DIETRO E AL COPERTO DaLLE REGOLE DEL CODICE DELLE SOCIETA’ PER AZIONI INDUSTRIALI E BACARIE COME HANNO POTUTO FARE IN QUESTO VENTENNIO: di cui ORA temono – dopo i disastri che hanno provocato – che si possa anche solo discutere che, forse, a tale sfrenatezza si debba mettere qualche pur lievissimo limite.

Quel che si vuol ricordare è la dimostrata validità storica dell’analisi del fascismo, non come una parentesi ma come “figlio” di un permanente “spessore reazionario della società italiana”, dovuto alle profonde contraddizioni, arretratezze e al modo come si è formata la società e l’Italia unitaria: tra insorgenze reazionarie delle masse del Sud guidate dai latifondisti che le affamavano grazie alla mancata riforma agraria; e repressioni delle forze reazionarie monarchiche del Nord: che, guarda caso, diedero vita ad un governo di banchieri e uomini dei poteri forti e della ricca borghesia e aristocrazia, che nel 1861, si può dire, ha anticipato di 150 anni il governo Monti.

Con la destra storica che si alleava ad Austria e Germania (oh! oh!: che fosse come il Monti che si schiera con la Merkel?) e la sinistra storica” (comprendente la “sinistra radicale“) espressione della Società Adamo Smith,che fu il centro di raccolta dei poteri “forti”,dei potenti interessi sia agrari che bancari – dei Passera del tempo – a cui era legata la sinistrafavorevole alla continuazione della politica liberista.

Sì CHE più che nella e dalla destra PROPRIO DALLA eNELLA SINISTRA ERA DIFFUSA L’IDEA CHE LA LIBERTA’ ECONOMICA DOVESSE ESSERE ACCRESCIUTA, ANZICHE’ LIMITATA E CHE SI DOVESSERO PIUTTOSTO COMBATTERE GLI ASPETTI NON LIBERALI DELLA POLITICA ECONOMICA FINO A QUEL MOMENTO SVOLTA DAI GOVERNI DELLA DESTRA DI BERLUSCONI, PARDON DI MINGHETTI, PER ESEMPIONEL CAMPO BANCARIO” (Giorgio Candeloro, Storia dell’Italia moderna, Feltrinelli)

LE MOSCHE POLITICHE DEL CAPITALE E I PAPA DEL CAPITALISMO FINANZIARIOultima modifica: 2012-08-24T08:21:00+02:00da iskra2010
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