Sionisti massoni fascisti socialisti tutti uniti con Jabotinsky

 

 

Jabotinsky poeta armato del sionismo

di Daria Gorodisky

 

Corriere della Sera

18 novembre 2012

 

Histoire de ma vie.jpg

 

«Se ho una patria spirituale, quella è l’Italia, ancor più che la Russia… Tutta la mia concezione relativa ai problemi nazionaÌi, allo Stato e alla società si è forgiata durante quegli anni, sotto l’influenza italiana; è lì che ho imparato ad amare l’architettura, la scultura e la pittura…».

Questa è la dichiarazione d’amore all’Italia di Vladimir Zeev Jabotinsky: grande attivista sionista, creatore e soldato, nella Prima guerra mondiale, della Prima Legione Ebraica interna alle forze britanniche, sostenitore dell’immigrazione ebraica clandestina in Palestina, padre dell’Irgun; ma anche scrittore, giornalista poeta, viaggiatore e abilissimo oratore in sette lingue, tra cui l’italiano. Nato nel 1880 da famiglia borghese nella multicultuale e coloratissima Odessa, decide di studiare legge a Roma, dove resta tre anni. Per mantenersi, fa il corrispondente per alcune testate russe e i suoi articoli narrano di baldorie tra giovani, dell’amico Ugo che «riscatta» la prostituta Fernanda… Ma il cuore di Jabotinsky è già orientato alle questioni sociali.
Antonio Labriola è uno dei suoi insegnanti, anzi un «maestro», seguitissimo anche fuori dell’aula in dense serate al Caffè Aragno di via del Corso. L’impronta socialista recepita a Roma sarà in seguito offuscata «dall’esperienza rossa in Russia»; e questo, unito a una visione poco trattativista nei rapporti con i britannici, tra gli anni 1925 e 1935 porta Jabotinsky a rompere con l’Organizzazione sionista mondiale per dare vita all’Unione mondiale dei revisionisti sionisti. Attenzione però, qui revisionismo non ha nulla a che vedere con la voglia di ribaltare responsabilità storiche e stravolgere ideali fondanti di una nazione: si tratta invece del ritorno al senso originario del sionismo come espresso da Herzl, cioè la creazione di uno Stato ebraico nella Terra di Israele, cui Jabotinsky aggiunge la necessità di forze di difesa militari. E forse anche qui c’è un’ispirazione italiana. Da scoprire nella sua godibile e istrionica autobiogafia, ora tradotta in francese (Histoire de ma vie, edito da Les Provinciales, pp. 240, € 21).

 

1. Chissà se la giornalista Daria Gorodisky – come appare dalla rassegna stampa della Camera spesso intervista politici e politologi italiani come: ViolantePardiIgnazi o Dell’Aringa – per scrivere questa recensione (che è quasi un “santino”) ha dato almeno un’occhiata alla Wikipedia o si è limitata alle informazioni della casa editrice.

2. La pagina della Wikipedia su Jabotinsky («uno dei fondatori e leader dell’Organizzazione Nazionale Militare ebraica detta Irgun») ha infatti una sezione Jabotinsky e Mussolini in cui si legge:

Durante il suo esilio Jabotinskij aveva osservato dapprima con interesse Benito Mussolini come un potenziale alleato contro il Regno Unito e contatti discreti erano stati avviati con l’Italia. Proprio a Civitavecchia, su proposta di Jabotinsky e per volontà di Mussolini, furono gettate le basi della futura marina di Israele.[7]

E dalla nota [7] sarebbe potuta arrivare al blog Hurricane_53 e all’articolo: La Marina d’Israele nacque per volere di Benito Mussolini.
Che Jabotinsky fosse «un ammiratore del regime fascista di Mussolini» («an admirer of Mussolini’s fascist regime») è detto da una fonte insospettabile come questa pagina del sito dichiaratamente sionista Israel NewsZionist Imperialism.

3.Dalla pagina su Jabotinsky, poi, cliccando su Irgun, avrebbe potuto leggere:

L’Irgun, abbreviazione di Irgun Zvai Leumi, ebraico per “Organizzazione Militare Nazionale”, è stato un gruppo terrorista sionista che operò nel corso del Mandato britannico sulla Palestina dal 1931 al 1948.

 4.Resta infine l’interrogativo se sia un caso o un preciso messaggio il fatto che questa  edulcorata recensione del sionista Jabotinsky esca a tre giorni dall’avvio della criminale operazione israeliana contro Gaza “Colonna di fumo”.  

Il libro infatti al momento è leggibile solo in francese e, soprattutto, è apparso da oltre un anno tanto che se ne trova una recensione in francese del 23 novembre 2011 sul blog letterarioLETTRES D’ISRAEL.

 

 

    da: http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/segnalazioni.html#

 

Sionisti massoni fascisti socialisti tutti uniti con Jabotinskyultima modifica: 2012-12-05T08:10:00+01:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo