Dens dŏlens 86 – “Ecomimia o dismimia grillina?”

di MOWA

Ci sono state le elezioni e ora ci si interroga su come siano andate.

Varie sono le ipotesi avanzate su come dovrebbero schierarsi i partiti.

Nel rivedere attraverso Youtube i vari spezzoni di filmati dei vari leader dei partiti (o movimenti) siamo rimasti colpiti dalla mimica e dalla gestualità del comico genovese perché riteniamo che quella utilizzata sia una comunicazione di tipo paralinguistico, cioè quella che ci fa capire chi si sia veramente.

E, increduli su quanto scoperto, ci siamo posti la domanda: “Quando Grillo assume pose e sembianze di altri è perché è condizionato dalla sua professione di comico-attore oppure vuole trasmetterci altro?

 

La risposta potrebbe essere riferita anche solo alla prima parte della domanda se non fosse che i gesti sono accompagnati da parole evocative: “Arrendetevi, siete circondati(1)Italiani(2) ecc. che tradiscono una propensione a tifare per i reazionari.

Non possiamo immaginare che un comico-attore, navigato come Grillo, si sia sbagliato nell’assumere quella determinata posa anziché un’altra perché non lo riteniamo uno sprovveduto ed, anzi, professionalmente è preparatissimo quindi la sua mimica e le sue frasi molto probabilmente non sono capitate lì per caso.

Infatti non possiamo credere che siano solo state una scimmiottatura o una involontaria paramimia (tipica degli schizofrenici) perché la sua professionalità non glielo può permettere … pena lo scadimento della sua quarantennale carriera.

E, allora, cosa dobbiamo pensare?

Che nasconda ai propri sostenitori chi è e cosa pensi realmente? Che, inavvertitamente, a volte, gli sfugga di mano l’autentica propensione politica oppure che sia affetto da dismimia (tipica dei disturbi della mimica esagerata nei soggetti neurologicamente malati)?

Scartando quest’ultima ipotesi, crediamo che il comico-attore genovese sia tutt’altro che affetto da dismimia o da ecomimia (disturbo psichiatrico consistente nell’imitazione delle espressioni altrui) e, lo reputiamo, invece, nuovo alfiere della cultura reazionaria, come quella futurista, già manifestata nel pre-fascismo e che ha saputo fare nuovi e rinnovati adepti (comici compresi) che usavano ed usano la tecnica delle “parole in libertà” al fine di ottenere una sintesi immediata della realtà. Questa tecnica (futurista) è servita al fascismo per convincere gli italiani, infatti fotografava il disagio vissuto ma non dava risposte ai bisogni … I bisogni venivano strillati ai “quattro venti” dalla piccola e media borghesia che veniva a sua volta aiutata finanziariamente dal grande capitale con il solo scopo di evitare che l’arrabbiatura si incanalasse nell’emergente movimento comunista.

Frasi tipiche del fascismo che dovrebbero farci riflettere sulla contemporaneità di alcuni fenomeni politici:

E’ un po’ difficile definire i fascisti. Essi non sono repubblicani, socialisti, democratici, conservatori, nazionalisti. Essi rappresentano una sintesi di tutte le negazioni e di tutte le affermazioni. Nei fasci si danno convegno spontaneamente tutti coloro che soffrono il disagio delle vecchie categorie, delle vecchie mentalità. Il fascismo mentre rinnega tutti i partiti, li completa. Nel fascismo che non ha statuti, che non ha programmi trascendenti, c’è quel di più di libertà e di autonomia che manca nelle organizzazioni rigidamente inquadrate e tesserate.
[La prima adunata fascista (Il Popolo d’Italia – 6 ottobre 1919)]

Il fascismo è una mentalità speciale di inquietudini, di insofferenze, di audacie, di misoneismi, anche avventurosi, che guarda poco al passato e si serve del presente come di una pedana di slancio verso l’avvenire. I melanconici, i maniaci, i bigotti di tutte le chiese, i mistici arrabbiati degli ideali, i politicanti astuti, gli apostoli che fanno i dispensieri della felicità umana, tutti costoro non possono comprendere quel rifugio di tutti gli eretici, quella chiesa di tutte le eresie che è il fascismo. E’ naturale, quindi, che al fascismo convergano i giovani che non hanno ancora un’esperienza politica e i vecchi che ne hanno troppa e sentono il bisogno di rituffarsi in un’atmosfera di freschezza e di disinteresse.
[Verso l’azione (Il Popolo d’Italia -13 ottobre 1919)]

Per essere fascisti occorre essere completamente spregiudicati; occorre sapersi muovere, elasticamente, nella realtà adattandosi alla realtà e adattando la realtà ai nostri sforzi; occorre sentirsi nel sangue l’aristocrazia delle minoranze, che non cercano popolarità, leggera prima, pesantissima poi; che vanno controcorrente; che non hanno paura dei nomi e dispregiano i luoghi comuni.
[In tema di politica estera (Il Popolo d’Italia – 3 luglio 1920)]

1 – Io non cerco nessuno.
2 – Io non respingo nessuno.
3 – La mia politica, chiara e netta, Non può essere presa di fronte e meno ancora aggirata alle spalle.
[Lettera al giornalista Sandro Giuliani, redattore capo del Popolo d’Italia (Roma: 6 febbraio 1923)]

Le qualità, anzi le virtù immutabili del “vero” fascista devono essere la franchezza, la lealtà, il disinteresse, la probità, il coraggio, la tenacia. Tutti coloro che si appalesano, per poco o per molto, infetti dal vecchio male, devono essere banditi dal nostro Esercito. Essi costituiscono le impedimenta ritardatrici della nostra marcia; sono il loglio che dev’essere sceverato dal grano; è la ganga che deve cadere, onde lasciare libera la nuova aristocrazia per i maggiori compiti del domani.
[Messaggio agli italiani per il quarto anniversario della Marcia su Roma (28 ottobre 1926)]

Il fascismo è una casa di vetro, nella quale tutti debbono e possono guardare. Guai a chi approfitta della tessera o indossa la camicia nera per concludere affari che altrimenti non gli riuscirebbe di condurre a termine.
[Ai gerarchi milanesi (Roma: 10 luglio 1929)](3)

Se si legge con attenzione possiamo sentire l’eco di quanto viene gridato anche oggi.

È importante aprire gli occhi e pensare a cosa stiamo andando incontro.

 

note:

(1) Slogan gridato e dipinto sulle magliette dei militanti dell’organizzazione fascista FUAN nel 1993.

https://youtu.be/STZ96uKrpf8

 

(2) Citazione ricorrente nei comizi di Benito Mussolini

(3) http://www.ilduce.net/programmi.htm

Le fotografie non sono state ritoccate ma solo sovrapposte o accostate. MOWA

Dens dŏlens 86 – “Ecomimia o dismimia grillina?”ultima modifica: 2013-03-05T02:16:30+01:00da iskra2010
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