Dens dŏlens 232 – Non sono le cose che uccidono ma…

di MOWA

Prendiamo spunto da un dibattito, sulla pericolosità del web, sostenuto sui giornali in questi ultimi mesi (se non, addirittura, anni), per affermare, da subito, come tale discussione sia fortemente strumentale e funzionale per chi vuole limitare la libertà democratica.

I motivi sono diversi e sarebbe lungo e, probabilmente, noioso elencarli tutti perché vorremmo guardare il problema da un’altra angolazione.

Nel linguaggio corrente ci accaniamo con veemenza e frustrazione contro il mezzo che ha cagionato a persone, animali, ambiente… la morte o altro e, ci si dimentica, invece, che è frutto di scelte “precise e consapevoli” di qualcuno di molto “preciso”.

Vorremmo aiutarci con degli esempi per semplificare la comprensione.

Ci accaniamo, di sovente, contro le armi che uccidono altri esseri umani (e non solo) e ci si dimentica delle persone che le costruiscono (operai compresi) e, soprattutto, delle politiche (sempre fatte da esseri umani senza scrupoli) a sostegno a ciò.

Ci arrabbiamo per quegli autoveicoli (veloci o meno) che fanno incidenti sulle strade e ci dimentichiamo di chi li guidava cercando un motivo diverso che “scagioni” le responsabilità del conducente come alcool, droga, telefonino, ecc.

Pur di sottrarre chi è o chi sono i responsabili, si assume l’atteggiamento della crocerossina per “aiutare” chi si è “macchiato” di gravi responsabilità o negligenze.

Le parole scritte nei contratti, sui giornali, nei libri, trasmesse via cavo, sino ad arrivare al door to door, sono sostenute da persone precise che devono avere una responsabilità dettagliata, circostanziata, e specifica perché inducono ognuno di noi, anche se in buona fede, a reagire di conseguenza e conseguentemente a diventare civili o incivili. Umani o disumani.

Adolf Hitler non compì in prima persona degli omicidi ma non per questo non aveva responsabilità, anzi!

Quindi, quando alcune leggi (fatte da persone precise), si spingono a limitare la critica, che è fonte di introspezione democratica e che aiuta a correggere il tiro sul sentiero di un nostro possibile futuro che dovrebbe essere fatto di correttezza ed onestà, capite come la preoccupazione aumenti rispetto ad un sistema che si delinea autoritario e per nulla autorevole.

Dobbiamo esigere, come riscatto sociale, di essere considerati a tutti gli effetti persone con diritti, responsabilità… e di avere tutto quello che ci caratterizza come civili ed, inoltre, pretendere che non ci vengano precluse le varie forme (ragionevoli) per esprimerle. Web compreso!

La parola ragionata è una conquista delle persone democratiche e se qualcuno commette atti efferati con quel mezzo vuol dire che le tesi di qualche politico sono state fallimentari e diseducanti. O no?

Dens dŏlens 232 – Non sono le cose che uccidono ma…ultima modifica: 2016-09-29T10:17:54+02:00da iskra2010
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