L’impero britannico dopo l’impero britannico: la successione a capo del Commonwealth

Il principe Carlo, la regina Elisabetta II, il principino George e il padre William (Ansa)

Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer

per la ricostruzione del P.C.I.

L’anacronistica monarchia britannica che, attraverso gli “influenti” giornali e media anglofoni impartisce lezioni di democrazia a tutto il mondo, sta preparando la successione alla guida del Commonwealth

La regina Elisabetta, che è a capo dell’impero britannico del dopo impero britannico dal 1953, per ragioni di età lascerà presto (o tardi) la posizione, che non è ereditaria, quindi potrebbe non essere destinata a Carlo, anche se lei lo caldeggia. 

L’unione dei 54 tra stati e monarchie (secondo l’Enciclopedia britannica) appartenute tutte (tranne due) alla corona britannica, sta discutendo in riunioni segrete chi dovrà essere a capo di questo impero invisibile che riunisce oltre due miliardi persone.

La scelta potrebbe cadere su uno dei figli di Carlo, che stanno scalando le gerarchie della popolarità mediatica e delle forze armate, oppure su una figura esterna alla famiglia reale. 

Queste manovre sono una necessità non solo legata alla successione, ma anche alla ristrutturazione conseguente alla crisi del 2008 e all’emergere di nuove potenze globali come la Cina, oltre che alle difficoltà degli Stati Uniti, loro principale alleato.

Ogni passaggio di successione all’interno di queste sanguinarie famiglie, rappresentanti finte democrazie, scatena cruente lotte che si combattono in luoghi esclusivi, a cui ben si adatta la frase di Shakespeare:

“Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi”.
(Re Lear)

L’impero britannico dopo l’impero britannico: la successione a capo del Commonwealthultima modifica: 2018-02-23T04:01:57+01:00da iskra2010
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