Dens dŏlens 7 – Soldi e fede stanno bene insieme?

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di MOWA

 

Nel mondo dei cattolici , come in quasi tutte le religioni, la prestigiosa gerarchia ecclesiale si rivolge alle persone comuni con un messaggio di speranza, la promessa di un riscatto nell’aldilà. Per questo il genere umano viene invitato a tollerare le cattiverie subite su questa terra e a porgere l’altra guancia.

 

Al mondo viene divulgata, con reiterata insistenza, la “buona novella” che dice che i più pii otterranno il regno di dio.

 

Straordinari virtuosismi lessicali.

I fedeli, ancor prima delle gerarchie religiose, credono che: “tu che sei un giusto, ti sei comportato bene, non hai mai fatto del male ad alcuno e ti sei comportato da sant’uomo su questa terra, hai diritto, poi, al premio eterno del paradiso dove tutti sono eguali”.

 

Sono tutte belle parole che, però, non hanno seguito nella vita quotidiana, infatti assistiamo a messe o funzioni religiose in suffragio di persone che si sono macchiate di sangue, e che non hanno avuto remore a sterminare intere comunità, come, ad esempio, gli aguzzini militari del Cile degli anni ’70, oppure l’aiuto dato ai gerarchi nazisti, dai porporati vaticani, attraverso la via dei conventi, negli anni ’40-‘50, proprio nel momento di transizione dalla dittatura nazi-fascista alla Repubblica democratica, o il caso reso pubblico sui giornali, di Don Verzè che ammise, negli anni ’70, di aver dato l’autorizzazione perché fosse “staccata la spina” ad un amico gravemente malato e così via…

 

Le gerarchie ecclesiali si giustificano sempre con un detto: “tutti i peccatori hanno diritto alla redenzione!” Ma, allora: “come si può distinguere il giusto dall’ empio se poi, tutti entrano comunque nel paradiso?

 

Vale la pena di vivere essere asserviti a credenze che giustificano tante nefandezze commesse dagli uomini?

 

Diciamo che le religioni (e stiamo su quella cattolica perchè a noi più vicina) hanno dato o, meglio, sono servite ad uno scopo che è ben diverso dal propinare speranza e riscatto sociale, infatti hanno imprigionato, in chi è devoto, le idee di libertà proprie dell’uomo e non hanno dato indicazioni per un’ autentica liberazione dai meccanismi di schiavizzazione, inducendo, di fatto ad un comportamento diverso, da quanto recitato negli Atti, 2, 44-45, della Bibbia: “tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano (…) e distribuivano i soldi fra tutti secondo la necessità di ciascuno”. Dimostrazione pratica, che ciò proprio non avviene l’abbiamo quotidianamente sotto gli occhi. Osserviamo ad esempio lo IOR, la banca vaticana (creazione, forse divina?) che ha avuto un passato turbolento (per esser stata in combutta con gli “antagonisti” massoni della P2) e che, ancora oggi, non è certo propensa a seguire il detto biblico… anzi!

 

La consonanza, forse, con quelli della P2 è da ricercarsi nel nucleo semantico della parola propaganda dal verbo latino propago,as dal quale  per estensione metaforica si hanno ampliare, accrescer; tale termine è stato usato nel 1622 da Gregorio XV quando istituì il nuovo ministero della Chiesa la ”Sacra Congregazione De Propaganda Fide,  per l’evangelizzazione dei popoli”. Questo ministero aveva lo scopo di fare “propaganda”, cioè “diffondere” la religione cattolica. Con la rivoluzione francese, invece, la “propaganda” divenne “manipolazione, menzogna ed inganno”.

 

Lo IOR è una banca che di segreto in segreto (bancario appunto) persevera nella divulgazione pro domo sua di una visione del mondo basata su rapporti di distribuzione e di produzione, sub alia specie, identici a quelli propagandati dal capitale borghese.

E se le parole hanno un senso, non si comprende il perché nelle funzioni venga usata la parola regno ad identificazione del riscatto dei fedeli, visto che tale termine è riconducibile solo ed esclusivamente ad una monarchia?

 

… e, allora, non aveva, forse, ragione Karl Marx a lanciare un messaggio messianico, nei Grundisse ed in parte del terzo libro de il Capitale dove qualificava il comunismo come icastico paese della libertà perché contro “i rapporti di sfruttamento, tutte incrostazioni patriarcali, politiche o anche religiose, del passato”?

 

Dens dŏlens 7 – Soldi e fede stanno bene insieme?ultima modifica: 2010-10-22T01:00:00+02:00da iskra2010
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