Teogonie

 


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La Nota di Alice

Viviamo in  tempi in cui il capitalismo dà, il capitalismo toglie e tutto è opera del capitalismo.

Alla luce di questa constatazione di fatto meritano di essere annotate due notizie apparse sul “Corriere della sera” del 21 e 22 dicembre 2010.

La prima è che Mario Monti ha proposto un “Ministero per il futuro” prendendo spunto  dagli studenti che si oppongono alla riforma Gelmini.

E’ una proposta alquanto curiosa: a che dovrebbe servire la politica se non a preparare il futuro? C’è bisogno di un ministro specifico per fare ciò che la politica non sa fare?

Comunque sia, “il dicastero per il futuro c’è già. E’ il mio” si è affrettata a puntualizzare Giorgia Meloni, ministra della gioventù.

Come dire: le teste d’uovo della Bocconi progettano il futuro, che i fascisti di Fini stanno già realizzando.

Se è così, siamo messi male!

La seconda notizia è che Gian Antonio Stella ha trovato modo di elogiare Tommaso Padoa Schioppa – che anche noi elogiamo perché era europeista, perché elogiava il pagamento dei tributi e perché era competente nelle cose che faceva – criticando Paolo Ferrero che ha detto di averne osteggiato le decisioni “liberiste fino all’ottusità” in politica economica.

Dare del “liberista” a qualcuno non è un’offesa. Certamente, Ferrero avrebbe potuto risparmiarsi l’ottusità ma, contro Stella, è da dire che il nostro tempo non partorisce molti uomini con le virtù di Padoa Schioppa e che il capitalismo continua a predare la terra e gli uomini essendo, secondo le circostanze, protezionista o liberista, globale o straccione.

Di più: se il nostro tempo partorisse tanti Padoa Schioppa quanti sono i granelli della sabbia del mare, il capitalismo continuerebbe a essere, ancora e sempre,  selvaggio e predatore.

L’avversario non è Padoa Schioppa ma il capitalismo: sia chiaro a Stella, che elogia Padoa Schioppa non potendo dir bene del capitalismo, e a Ferrero, che dà del “liberista fino all’ottusità”  a Padoa Schioppa volendo dir male del capitalismo.

Il problema vero di Ferrero è che si limita a dir male del capitalismo e non si sperimenta nel fargli male. Cioè a organizzare concretamente, qui e ora, un gruppo di uomini che, in dignità e libertà, producano merci per sé  e per gli altri, senza trarne “profitto”.

Teogonieultima modifica: 2011-01-04T02:00:00+01:00da iskra2010
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