Gli scarpini di Berlusconi e le mutande di Napoleone il piccolo

 

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La Nota di Alice

Il 19 ottobre 1924 il commediografo ed ex ministro Ferdinando Martini (1841-1928) scrisse a Ugo Ojetti, elzevirista del “Corriere della sera”:
Le calze di seta non le portava neppure la Granduchessa [di Toscana].

Il lusso si fermava al filo di scozia. Calze di seta non le portava, ed era cosa notevole e notata, che il duca di Casigliano, quando si metteva il frac e gli scarpini, nel costume in cui lo presenta la caricatura del Verani. E la calza bianca era d’uso generale.

La calza nera per uomini e per donne non entrò in uso che dopo il ’70, da poco preceduta da un’altra istituzione, per uso del sesso debole; e cioè le mutande. La generazione immediatamente anteriore alla mia non ne usò; e della mia non so se con l’andar del tempo acquistasse quell’indumento il favore; ma quando io ero giovinotto, molte delle signore […] non le portavano. Ho udito anzi raccontare che Vittorio Emanuele, nella sua visita all’imperatore Napoleone III, ne certificò l’usanza di recente introdottasi a Parigi; e la giudicò segno di rinnovata barbarie.

Agli storici futuri – della società o delle classi dirigenti o che, alla maniera di Plutarco, compareranno le vite degli uomini illustri – piacerà conoscere quali impressioni abbia ricavato Vladimir Putin nel corso della visita e delle cene ad Arcore  del gennaio scorso in fatto di mutande; quali tipi di mutande siano state usate, se ne furono usate, in quella circostanza; se e in quali particolari gli scarpini dei presenti somigliassero a quelli del duca di Casigliano o ne differissero.

A noi contemporanei importa notare che Berlusconi, con o senza le mutande delle sue girls, ha ridotto in mutande la maggior parte degli italiani…

 

Gli scarpini di Berlusconi e le mutande di Napoleone il piccoloultima modifica: 2011-01-19T01:04:00+01:00da iskra2010
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