Promemoria per quelli dell’Associazione Marx XXI

 

IMG_3300+logo.jpgfoto MOWA

 

 

Angelo Ruggeri*

 

Ovvero l’Associazione “marxista” del Di Liberto che già da quando stava con Bertinotti e Cossutta ed ancora oggi sostiene l’antiproporzionale sistema tedesco, rinnegando il sistema elettorale proporzionale nato dalla Resistenza, con il quale per 50 anni in Italia si è votato in tutte le elezioni di ogni tipo e grado.

In tal modo per 50 anni si è evitato e impedito l’attuale sconcio dato dal fatto che per ogni tipo di elezioni e in ogni Regione, si produce una molteplicità di piccoli sistemi elettorali – tagliate a misura della propria borghesia di destra e di sinistra-, che poi in realtà sono solo delle variabili tecniche di uno stesso ed unico sistema elettorale maggioritario-uninominale volto a selezionare la rappresentanza all’interno di una sola classe, cioè della borghesia di destra e della borghesia di sinistra che sostennero i referendum antiproporzionale. Aprendo un flogistico processo da cui è scaturita la variabile tecnica comunemente definita “porcata” che è stata pensata ed elaborata dal centrosinistra toscano, nel messo di un vero e proprio florilegio di varianti tecniche del maggioritario-uninominale, che sperimentate nelle varie Regioni ha consentito al centrodestra di vedere gli effetti prodotti da quelle sperimentate in Toscana e di assumere tale sistema del centrosinistra come il più confacente e utile anche per il sistema elettorale nazionale. Ricalcato e ricopiato per l’appunto sulla legge elettorale “porcata” del centrosinistra toscano. Porcata toscana elaborata col contributo di Bassanini (uno dei galletti del pollaio craxiano), vale a dire lo stesso “genio” che nel giorno in cui per 4 voti il centrosinistra modificò di Titolo V della Costituzione nata dalla Resistenza e che introdusse la sussidiarietà privata rispetto allo stato in tutti i settori pubblici, cioè anche nelle funzioni pubbliche (facendo quindi peggio del fascismo che introdusse la sussidiarietà dei privati solo per i servizi economici e non per la scuola, la sanità, ecc, come ha fatto il centrosinistra) fece la famosa dichiarazione: “La lega ha il copyright del federalismo, il Polo di Berlusconi ha la bandiera del federalismo, e noi invece glielo abbiamo fatto e quindi l’Ulivo ha dalla sua l’attuazione del federalismo”. Volevano farlo loro, ma li abbiamo fregati e glielo abbiamo fatto noi, disse vantando alla “sinistra” di aver fatto proprio ciò che voleva la destra, proprio come quei mandriani di Sofocle che delle loro bestie dicevano:

“a questi, di cui siamo padroni, facciamo da servi; e ascoltarli dobbiamo, e ubbidirli”

Donde che il ben più intelligente e sapiente Baget Bozzo disse: E’ stata una fortuna per la Casa della Libertà che anche la sinistra abbia accettato il federalismo, subendo su questo piano l’egemonia culturale del centrodestra

 

Insomma come disse Padre Giuseppe Pirola della “sinistra” antimarxista e dei suoi giornali che si sottotitolano “comunista”:

“non più idee, ma sedie dove appoggiare il c…”

 

 

Alla Redazione del quotidiano l’Europa.

 

A proposito di “Gli errori dei maggioritari” denunciati da Bodrato sul vostro giornale, considerando che il maggioritario così come gli sbarramenti che i falsi proporzionalisti vogliono introdurre sul modello del sistema di Bonn, induce all’astensionismo l’elettorato popolare che rifiuta di dare fiducia a vertici maggioritari interpreti di un nuovo trasformismo: ravvisabile nel fatto che comunque un nucleo ristretto di TALI VERTICI “OCCUPA” UN POSTO DI PRIVILEGIO NEL “PALAZZO”, INCURANTI del fatto che quella che tali vertici della “sinistra” chiamano “sconfitta” è invece una fuga dalla lotta operata da tali vertici – venga fatta pagare interamente e solo ai GRUPPI SOCIALI PIU DEBOLI NEL NOME DI QUALI, SOLO VERBOSAMENTE TALI VERTICI POLITICI della c.d. “sinistra” DICHIARANO DI PARTECIPARE AL “GIOCO” PARLAMENTARE.

 

I fatti e la storia ormai da un “ventennio” (come il fascismo) dimostrano che la verità non si decide a maggioranza e che chi è rimasto minoranza o anche uno solo, appunto, può avere ragione e ragione da vendere come ne ha Bodrato. Sono fatti incontestabili che si è creato un modello oligarchico peggiore di quello dei tempi di Tangentopoli e, proprio come alcuni avevano previsto, è il prodotto del maggioritario che non a caso i partiti democratici antifascisti avevano subito sostituito con il proporzionale dall’indomani della Liberazione e costruito una Costituzione che ha come riferimento e base della democrazia il proporzionale.

 

Troviamo grave che Onida (penoso poi che come tanti prof. si buttino in politica, oltretutto in questa politica, candidandosi a sindaco di Milano:”non più idee, ma sedie dove appoggiare il c…”: e si caro Pirola è proprio come dicevi tu) che fino a circa il ’91 aveva sostenuto sul piano della teoria che il maggioritario era anticostituzionale – come hanno continuato a dire altri costituzionalisti -, abbia poi smentito se stesso sul piano politico. La prova che il maggioritario è anticostituzionale è che da 15 anni si parla di adeguare la Costituzione al sistema maggioritario e tutti sanno che il maggioritario è il sistema più partitocratico, al punto che il capo del governo si identifica col capo partito che vince anche senza una maggioranza dei voti, tagliando alla base il pluralismo con l’abbattimento del 5% come fa anche il sistema di Bonn, che non si può continuare a mistificare come “proporzionale”. Partitocrazia senza più i partiti, quali quelli previsti dallart. 49 C.: essi e non il sistema elettorale dovevano essere riformati democratizzandoli, allargando la democrazia garantendo la base come nell’art. 49, riducendo i poteri dei vertici che invece sono stati decuplicati oligarchicamente col maggioritario.

 

Non erano dei profeti ma semplicemente erano più consapevoli del carattere classista del sistema maggioritario, coloro che nel 90-91 hanno scritto: “col maggioritario come in USA le istituzioni di supporto diretto dello stato non sono più i partiti organizzati come canali democratici della società ma diventano le corporazioni di interessi e clientele. In Italia questo significa che conterebbero solo le persone che contano come Raul Gardini, Berlusconi, ecc… (così come oggi possono finire per contare i Profumo o i Marchionne o i Montezemolo, ecc.) che a loro volta sono centri di potere e di aggregazione di interessi,, clientele, poteri spesso occulti, che entrano in politica disprezzando la politica…” (Milano 1991, documento del “Movimento per il rilancio della Costituzione”, di cui la compianta Laura Conti fu fondatrice con d’Albergo e noi, citato nella relazione di A. Ruggeri in: “Dall’abbattimento della proporzionale al rafforzamento dell’esecutivo e del suo capo?” – Atti del convegno ‘Ires e Centro culturale “Il lavoratore” e Cgil Lombardia)

Già allora nel 91 e come lo stesso Bodrato, c’è quindi stato chi ha visto e detto il giusto, mentre altri non hanno capito o hanno mentito e continuano a farlo ancora oggi anche dalle pagine del Manifesto e di Liberazione. Ma è ancor più grave che oggi non ci sia nessuno a sinistra che proponga decisamente il proporzionale, cioè senza sbarramenti elettorali che in Germania come in Italia e ovunque hanno gli stessi effetti di quando si votava col suffragio censitorio. Cioè : escludere la rappresentanza pluralistica e dei ceti inferiori con la soglia da superare per entrare in Parlamento, ottenendo lo stesso effetto che nell’800 si otteneva col voto per censo: 1) o perché è come se non votassero in quanto i loro voti sotto la soglia di sbarramento vengono cancellati dalla rappresentanza; 2) o perchè contemporaneamente si induce alla progressiva autoesclusione dal voto – con l’astensionismo – un elettorato popolare che escluso dall’arena politico-istituzionale, rifiuta di dare fiducia ad un sistema nel quale i processi di democratizzazione risultano sviliti da parte dei vertici delle formazioni politiche diventate interpreti di un nuovo tipo di trasformismo. UN TRAFORMISMO RAVISABILE NEL FATTO CHE COMUNQUE UN NUCLEO RISTRETTO DI TALI VERTICI “OCCUPA” UN POSTO DI PRIVILEGIO NEL “PALAZZO”, INCURANTE CHE LA SCONFITTA, IN TERMINI REALI,, SIA SOLO E INTERAMENTE POSTA A CARICO DEI GRUPPI SOCIALI, IN NOME DEI QUALI SOLO VERBOSAMENTE TALI VERTICI DICHIARANO DI PARTECIPARE AL “GIOCO” PARLAMENTARE. A fronte del fatto che non ci sia un soggetto politico-sociale uno, che proponga e si batta coerentemente per il suffragio proporzionale senza contraffarlo con la manipolazione degli sbarramenti, dalla destra laicista e di mercato di Pannella, invece, si torna a proporre i collegi uninominali, con adesioni anche da “sinistra” e di chi ha errato ed ora persevera diabolicamente. Dire che così contano di più i cittadini è falso ideologico uguale a quando la stessa cosa la si disse a sostegno dei referendum anti-proporzionale.

* Centro Ricerche Socio culturali di Fenomenologia e Società

 

Promemoria per quelli dell’Associazione Marx XXIultima modifica: 2011-03-16T01:00:00+01:00da iskra2010
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