Per un approfondimento in pedemontana del leghismo

 

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Salvatore D’Albergo

Comitato scientifico di Fenomenologia e società

Lettera al Direttore

 

Per la centralità che La Prealpina, storico quotidiano della “Pedemontania” (nelle cui zone si è incardinata la Lega-Nord), rappresenta come luogo di dibattito della “questione settentrionale” sembra opportuno allegare le considerazioni che qui vengono riportate mediante alcune testimonianze da cui partire, anche, per rilanciare un approfondimento di tale questione. Testimonianze ispirate dalla pubblicazione di “Leghe e leghismo – l’ideologia, la politica, l’economia dei ‘forti’ e l’antitesi federalista al potere dal basso”(A. Ruggeri, Quaderni del Centro culturale “Il Lavoratore”, 1997), che per la sua attualità ed analisi insuperata nel tempo, è stata ripubblicata nelle “Novità” della “Durito Edizioni” (aprile 2009), l’unica pubblicazione che ha saputo anticipare quel che ad ogni votazione viene ulteriormente confermato: ovvero la vera natura, non transitoria e ideologica, della Lega

Ancor più di fronte al significato e al significativo esito anche delle ultime votazioni politiche/amministrative, trovo necessario e gradito sottolineare quanto avevo anticipato nell’accompagnare la pubblicazione della monografia di Angelo Ruggeri, con cui è stata messa a fuoco con acume – come applicazione del metodo della critica marxista – sia l’ideologia che la vera natura sociale e politica del fenomeno leghista, non reperibili da nessuna delle numerose analisi che pullularono negli anni 90. Tutte incapaci, queste ultime, di cogliere da quale crisi crescente – tra anni 80 e 90 e dopo la morte di Berlinguer – ha potuto trarre spunto l’iniziativa di Bossi in tutto il Nord e Nord-Est, per ragioni strettamente connesse al rapporto tra sistema produttivo, democrazia e territorio. Territorio che era il centro della prassi del PCI, della teoria della democrazia e del partito di massa, oggi dominato dalle leghe, e per un altro verso da criminalità e massonerie, perché è stato abbandonato anche da quelli che si chiamano “comunisti” senza esserlo.

Salvatore D’Albergo

Comitato scientifico di Fenomenologia e società

 

Joseph Halevi, economista (Università di Sidney e Oxford)

“Questo libro su “Leghe e leghismo” e’ fondamentale riguardo al tema, e andrebbe anche tradotto così capirebbero meglio l’Italia. E’ un’ottima analisi che andrebbe proposta e tradotta per pubblicarla anche all’estero. Sarebbe un contributo importante per far chiarezza nella confusione attualmente vigente in Italia. Anche per sottolineare il protoleghismo dei Fanti e dell’Emilia, ecc. ed anche in rapporto al tema legittimita’/legalita’, per vedere come (e se) anche in Italia le forme istituzionali si stanno modellando sui criteri seguiti dai consigli di amministrazione delle SpA. Nel mondo americano e britannico le istanze elettive hanno perso ogni riscontrabilita’ nei confronti non tanto dell’elettorato, cosa che infatti non e’ mai esistita, quanto nei confronti di sé stesse. L’assemblea elettiva e’ gestita esattamente nella maniera in cui un consiglio di amministrazione gestisce l’assemblea annuale degli azionisti. Una della maggiori modificazioni normative introdotte da Blair nella gestione degli enti locali ha consistito proprio nella loro “corporatization”, un pericolo “Leghe e Leghismo…” percepisce esserci anche per l’Italia. Calorosi saluti”

 

Malcolm Sylvers, storico ( Brooklyn College, University of Wisconsin, Università di Venezia)

“In Leghe e leghismo. L’ideologia, la politica, l’economia dei “forti” e l’antitesi federalista al potere dal basso”, tra quelle fatte in Italia ho trovato quella che è l’analisi del federalismo più valida e più corrispondente a ciò che è effettivamente anche in USA”

 

 

Per un approfondimento in pedemontana del leghismoultima modifica: 2011-04-21T00:29:00+02:00da iskra2010
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