Chi pensa di uscire dalla CRISI che si aggrava con una GRANDE GUERRA?

 

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di Angelo Ruggeri

 

La storia maestra di verità insegna e conferma

Quanto avviene suona come una non desiderata conferma di quanto scritto e detto in C’E’ QUALCOSA DI MARCIO IN OCCIDENTE.

Di fatto in Occidente sembrano tutti impegnati a dimostrare la descrizione realistica e attuale fatta da Marx con i necessari riferimenti storici e quindi con  l’analisi della realtà effettuale e che per questo resta valida:

“Con quale mezzo riesce la borghesia a superare le crisi? Per un verso, distruggendo forzatamente una grande quantità di forze produttive; per un altro verso, conquistando nuovi mercati e sfruttando più intensamente i mercati già esistenti. Con quale mezzo dunque?

Preparando crisi più estese e più violente e riducendo i mezzi per prevenire le crisi (Karl Marx).

Ed oggi, ormai, non si contano più saggi, monografie e analisi di economisti e giornalisti che dicono: “Dalla crisi si può uscire ma preparando una crisi ancora piu grave”

 

L’INCAPACITA’ DI USCIRE DALLA CRISI CON LE POLITICHE ECONOMICHE SPINGE A PENSARE CHE LA GUERRA SIA L’UNICA VIA DI USCITA

Anche dalla crisi del 1929 non si usci con le politiche economiche con le quali, anzi, la crisi si aggravò nel corso degli anni 30, ma si uscì soltanto con la guerra a cui c’è chi pensa per uscire dalla GRANDE CRISI IN CORSO DI AGGRAVAMENTO

 

Preparare o almeno mantenere aperta l’opzione di una GRANDE GUERRA per uscire dalla GRANDE CRISI che si sta già anticipando adesso NON SOLO SIAMO ANCORA DENTRO LA CRISI CHE E’ FINITA MA NON FINISCE MAI DI FINIRE MA TRA LE GUERRE FINANZIARIE CHE SONO IN CORSO, LA PROSSIMA SCADENZA DI TITOLI DI STATO ED  OBBLIGAZIONI E L’INCAPACITA’ DI RIFINANZIARE IL DEBITO,

 

Il  patriottismo-monarchico esibito in questi giorni da Carlo Alberto Emanuele Napolitano (non dubitavamo che fosse un depositario e forse anche un figlio) ci spinge ad iniziare con lo stesso tono Italiani!

mentre l’Arabia Saudita invade liberamente e nello Yemen si bombarda la popolazione civile come in Afganistan, torna l’asse delle potenze coloniali e la politica delle cannoniere di Francia e Inghilterra?

 

Italiani!

 

in senso contrario alla ricorrente e banale querimonia della scienza politologica giuridica “borghese” e dei tanti tellettual.in e “capi per grazia di dio o dell’imbecillità di chi li segue” (Gramsci) dell’attuale pseudo-sinistra che da oltre 20 si sono appiattiti su “il mondo è cambiato”

LA CRISI CHE VA RIGOROSAMENTE DENUNCIATA RIGUARDA BEN ALTRO CHE IL CONTRASTO TRA RAZIONALIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI POTERE INTERNAZIONALE E NAZIONALI DOPO IL CROLLO DEL C.D. “SOCIALISMO REALE”, MA LA NATURA E LA FUNZIONE STESSA DEL DIRITTO E DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI A NAZIONALI IN UN MONDO CHE SI TROVA TRASCIAùNATO –  da circa 20 anni in cui si è detto che “è cambiato – NEI VORTICI DI POTERI CHE RIPROPONGONO DRAMMATICAMENTE IL PRIMATO DELLA FORZA CHE DISVELA IL RILANCIO DI UNA VIOLENZA CHE SI ALIMENTA  – insegnando e spingendo altri e tutti ad usarla- E SI AUTOLEGITTIMA: COME NELLE FASI STORICHE “PRE-MODERNE”, QUANDO SI ERA BEN LUNGI DALLA CONCEPIBILITA’ STESSA DI SOTOPPORRE AL DIRITTO IL POTERE.

 

 

Il mondo non sembra essere cambiato molto da quel 1956, quando Francia e Gran Bretagna portarono il mondo sull’orlo di una GUERRA MONDIALE  intervendo in forze per difendere il loro controllo sul Canale di Suez minacciato dalla Rivoluzioni nasseriana. Furono scacciati malamente, inseguiti dalle truppe naseriane ed anche perchè lì, davvero, l’URSS anche se ferita dalla rivolta ungherese fu decisa e determinata nel dare a Francia e Gran Bretagna l’ultimatum (si che lo stesso dovettero fare gli USA per altro interessati a prendere il posto nelle colonie francesi e inglesi) che costrinse anche gli USAche capiroe agli aggressori nead interveniere ma dovettero cedere e scappare di fonte alla reazione degli arabi guidati da Nasser e alla minaccia molto decisa dell’URSS di entrare in guerra a difesa della Rivoluzioni indipendentiste arabe (si che anche gli USA costrinsero francesi e inglesi a ritirarsi “imposere a Francia e  afurono costrette a darsele a gambe dall’esercito di Nasser e per impedire il canale di Suez ma furono cacciate a calci ed guerrafurono cacciate a calci che furonoLe due potenze coloniali che La politca delle cannoniere Ritorno alla politica delle cannoniere

 

Insomma:

DAL TREMENDO 1956 AD UN TREMENDO 2011-12-13-14?

TRA CINICHI CALCOLI GEO-POLITICI ED ECONOMICI DELLE POTENZE COLONIALI INTERESSATE A TORNARE SULLE COSTE AFRICANE DA CUI FURONO MALAMENTE CACCIATE DALLA RIVOLUZIONE ARABA NASSERIANA E L’ATTUALE/PROSSIMA GRANDE CRISI ECONOMICA-FINANZIARIA.

 

Ora, DIETRO LA DECISIONE DI GUERRA IN AFRICA SI PALESANO ANCORA GLI STESSI GRUPPI DI POTERE E DI INTERESSE PRIVATI/PUBBLICI CHE MANOVRARONO E PRESSARONO PER LA GUERRA IN JUGOSLAVIA

 

 

Reprint.

TRA GRANDE CRISI E GRANDE GUERRA?

 

C’E’ QUALCOSA DI MARCIO IN OCCIDENTE.

“La mano invisibile del mercato” di Smith, non è affatto invisibile: è la mano delle piramidi societarie di imprese e partecipazioni incrociate tra sistema finanziario e capitalistico e sistema istituzionale degli Stati e delle sovranazionalità, che i tellettual-in di ogni indirizzo culturale, hanno coperto per un  ventennio con la retorica sulla “globalizzazione”, fuoriviando l’analisi di tale instaurata simbiosi, con una operazione condotto, da destra e da sinistra, nel segno della cancellazione del “lavoro” e dello “stato nazionale”.

 

NELLA GRANDE CRISI DEL 20011-2012 CHE TROVA SEMPRE PIU’ CONFERME SEMBRA PROFILARSI LA RICERCA DI UNA GRANDE GUERRA COME UNICA VIA DI USCITA – DEL RESTO L’UNICA CHE RISOLSE ANCHE LA CRISI CAPITALISTICA DEL 29 FU LA GUERRA DALLA INCAPACITà DELLA BORGHESIA CAPITALISTA DI RISPONDERE AD OGNI SUA CRISI SE NON AGGRAVANDOLA

 

L’URGENZA DI UNA QUALCHE GRaNDE GUERRA E’ DATA DAI VENTI DI UNA CRISI che si annuncia ancor piu grave.

Col profilarsi della incapacità di rifinanziare i debito contratti da banche  e imprese e degli Stati che le hanno finanziate, vari osservatori di varia cultura e tendenza prevedono come una SECONDA e ANCORA PIU GRAVE FASE DI QUELLA DEL 2008, che a sua volta – come abbiamo sostenuto – ERA LA SECONDA FASE DI QUELLA DEGLI ANNI A CAVALLO DEI 60-70: iniziata come crisi di sovrapruduzione dell’economia reale degli anni 60 che portò alla crisi monetaria degli anni 70 culminata con la convertibilità del dollaro.

 

Ora anche osservatori di tendenza diversa dalla nostra dicono pari pari che “dalla crisi si può uscire ma solo preparando una crisi ancora più grave, come sta accadendo“, PROPRIO COME AVEVAMO SCRITTO NOI (io) con Marx riferendoci a ciò che CI INSEGNA  IL MODO CON CUI SI è CERCATO E SI STA CERCANDO DI USCIRE DALLA CRISI DEL 2008: CHE GIà SI SBAGLIA NEL NON SAPER COGLIERE LA CONTINUITà CON QUELLA DELL’ECONOMIA REALE E DI SOVRAPRODUZIONE INIZIATA NEGLI ANNI 60 E ALLA RISPOSTE TOTALMENTE SBAGLIATE DATE CON IL TATCHETERISMO E IL REGANISMO E SPERIMENTATO PER PRIMA NEL CILE DI PINOCHET,  CHE HANNO PORTATO ALL’ESPLOSIONE CRITICA DEL 2008, A CUI CON RISPOSTE ALTRETTANTO SBAGLIATE HANNO PREDISPOSTO E PREPARANO QUELLA CHE SI ANNUNCIA COME ANCORA PIU DISASTROSA.

C’E’ ad es. PERSINO CHI SCRIVE LIBRI TITOLATI, “FINE DELLA FINANZA”.

 

ORA L’INCAPACITA DI RISPONDERE ALLA CRISI SE NON AGGRAVANDOLA come da 300 anni ci ha insegnato la storia di oltre che analizzato e ricordatoci da Marx  (PER CUI NEL 2012 DOVRANNO ESSERE RIMBORSATI AIUTI E DEBITI PRIVATI E PUBBLICI SOSTENUTI E FINANZIATI DALLO STATO), FANNO CRECERE I VENTI DI GUERRA A CUI COMINCIANO A PUNTARE, A QUANTO SEMBRA, i GRUPPI DI POTERE CAPITALISTICI E PROFESSIONISTI DEL POTERE DI ALCUNI PAESI, MEMORI DEL FATTO CHE COME BEN SAPPIAMO, ANCHE DALLA CRISI DEL 29 (ad eccezione dei Paesi che scelsero una economia socialista pianificata come l’URSS, all’opposto del Piano economico di tipo corporativo, quale era –  in forma doiverse – sia il New Deal che quello fascista, della  pubblicizzazione del privato:che è la stessa cosa dell’attuale privatizzazione del pubblico) NON SI E’ USCITI TRAMITE LE POLITICHE ECONOMICHE  – CHE ANZI TRA IL 35 E IL 37 IN USA RISULTARONO AVER AGGRAVATO LA CRISI ECONOMICA E COMUNQUE, IN GENRALE, AVER LASCIATO AGLI STESSI LIVELLI DEL 1929 TUTTI I FATTORI DI CRISI E LA DISOCCUPAZIONE RIMASTA AI LIVELLI DEL 29.

 

A pensare male si fa peccato ma….. c’è qualche cosa di marcio in Occidente dietro a quanto sta avvenendo nel Nord AFRICA E NON SOLO: COME SE SI STESSE CERCANDO O COSTRUENDO ADDIRITTURA – COME SEMPRE è STATO NECESSARIO FARE PER OGNI GRANDE GUERRA – L’ALIBI E LA MOTIVAZIONE PER FARLA DIVAMPARE.

 

Il tutto avviene negli sviluppi del conflitto intercapitalista in corso tra RENDITA e PROFITTO a vantaggio della prima e a danno della’economia reale e della produzione CHE TENDENZIALMENTE FINISCE COL RENDERE SEMPRE PIU’ ALTI I PREZZI DELLE MERCI COME QUELLI DELLE MATERIE PRIME con PROBLEMI RELATIVI IN PARTICOLARE E come si sà, ALLA SICUREZZA ALIMENTARE (come anche quella dell’acqua) CHE DIVENTERA’ PRIMARIA SEMPRE PIU (DI CUI LE RIVOLTE AFRICANE SONO UN ANTICIPO).

cONFLITTO INTERCAPITALISTICO TRA RENDITA E PROFITTO dietro cui ci sono delle autentiche teologie, come quella BIPARTIZAN che dice: ” DATEMI DEL CAPITALE E CAMBIER0 IL MONDO” che in precedente mail abbiamo definito la TEOLOGIA DELL’INSUFFICIENZA DELL’ACCUMULAZIONE e di CAPITALE.

 

TEORIA FALSA perchè, in realtà, il fatto è che nelle Borse si bruciano miliardi di dollari di capitale ogni giorno, il che fa parte di una legge del capitalismo ed è la conferma del primo dei DUE PUNTI DI CRISI CICLICA CONTINUA dell’economia capitalistica, identificati dalla critica comunista e marxiana che analizza e specifica:

 

1) il capitale subisce una Distruzione continua, con velocità che accresciuta nel tempo;

2) a società capitalistica realizza il suo consenso, sempre di più,distribuendo Rendite.

 

In tal quadro:

 

A) si può comprendere meglio la lucida e previdente denuncia di Papa Ratzingher “contro i capitali anonimi” un “pericolo per l’umanità” che il Papa ritiene tale non meno ma forse anche più del “terrorismo” che il Papa ha messo dopo il “pericolo per l’umanità rappresentato dai capitalisimi anonimi“;

 

B) la pericolosità – ma anche la verosimiglianza con la realtà dei pericoli di GUERRA E CRISI di cui sopra – dei discorsi in cui si PALESA sia il RILANCIO e la CRESCITA in GRANDE DELLA DESTRA REAZIONARIA E FASCISTA IN TUTTA EUROPA, sia di PUNTARE  SU UNA GRANDE GUERRA che  a fronte delle enormi cifre necessarie a coprire la scadenze di titoli di stato e obbligazioni e da rifinanziare, toglierebbe d’ìmpiccio DAL FAR FRONTE ALLA GRANDE CRISI, le PIRAMIDI SOCIETARIE CHE SI SONO IMPADRONITE DEL MONDO ( e dell’Italia) con PARTECIPAZIONI INCROCIATE TRA STATI, SOVRANAZIONALITA’ E IMPRESE, TROVANDO UNA SOLUZIONE DI GUERRA ALLA USCITA DELLA CRISI.

A. R.

 

Chi pensa di uscire dalla CRISI che si aggrava con una GRANDE GUERRA?ultima modifica: 2011-04-23T00:53:00+02:00da iskra2010
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