Cahiers de doléance

 

Repubblica-corriere della sera rovesciati.jpgelaborazione MOWA

Nota di Alice

 

In un’intervista a Gigi Riva de “La Repubblica” del 15 aprile scorso Tarak Ben Ammar, finanziere franco-tunisino [si sa che i francesi, i sarcosiani e lepenisti soprattutto, preferiscono, fra i tunisini, i finanzieri e i danarosi], ha parlato in lungo e in largo dei recenti sommovimenti che hanno interessato la leadership delle Assicurazioni Generali e, fra l’altro, ha detto: “Io penso che Diego [Della Valle] dovrebbe comprarsi il Corriere della sera. Sarebbe un elemento di chiarezza. […] E’ interesse della democrazia che ci sia trasparenza e che un grande giornale esprima una linea chiara anche se di parte. Succede per la Fiat con la Stampa, succede per De Benedetti con Repubblica. Sarebbe meglio succedesse anche col Corriere.” 

A ogni gruppo, il suo giornale – è chiaro!

Manca in Italia un giornale che esprima gli interessi delle classi subalterne: sarebbe bello se i Sindacati registrassero in un volume una volta all’anno le sofferenze e i desideri del paese reale promuovendo la compilazione e la raccolta di cahiers de doléance. Ogni isolato e ogni quartiere, ogni fabbrica e ogni ufficio, ogni scuola e ogni officina, tutti i senza casa e i senza lavoro, tutte le colonie di immigrati da est e da sud metterebbero nero su bianco, o detterebbero, una volta all’anno, il presente e il futuro della propria condizione.  

Nessuna idea di rivoluzione. Quella, più l’aspetti  meno viene! 

Si tratterebbe solo di dare voce, una volta all’anno, a chi non ha voce e di evitare che l’opinione pubblica venga confusa con l’opinione pubblicata dai media di Lor Signori.

Una questione di trasparenza, per dirla con Ben Ammar.

Cahiers de doléanceultima modifica: 2011-04-23T08:31:00+02:00da iskra2010
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