Nota di Alice
[8 maggio 2011] – Berlusconi dice che il suo governo farà le tante riforme promesse e/o minacciate dopo aver ripreso vigore nei giorni scorsi con la nomina di una decina di sottosegretari. Diamo qui di seguito alcune notizie su di loro attingendo dai giornali.
Riccardo Villari è stato nominato ai beni culturali. E’ stato un grande risultato per lui che si definisce “un politico di territorio”, come potrebbe essere – mettiamo – il Vomero o il rione Sanità.
Tempo addietro aveva già vissuto un momento di celebrità: fu quando Berlusconi, volendone fare un uomo Mediaset a pieno titolo, lo scelse come presidente della Commissione di vigilanza Rai. Si dice che allora avesse pronto un piano per consentire un passaggio e un’inquadratura in televisione a tutte le elettrici e a tutti gli elettori del suo territorio. Ora, non sappiamo cosa inventerà. Comunque, il nuovo sottosegretario ha tenuto a far sapere che non lo hanno “comprato” [“Corriere della sera”, 6 maggio] sebbene né lui né il giornalista che lo ha intervistato si siano premurati di farci sapere chi l’ ha venduto e perché. L’intervistatore però ha assicurato che “a differenza di altri è una persona colta, elegante” e che “ieri indossava una cravatta verde molto chic”.
Questo per quanto riguarda l’eleganza.
Per quanto riguarda la cultura, l’intervistatore, malizioso, tace suggerendo inquietanti sospetti.
Comunque, bisogna contentarsi: con i tempi che corrono, chiunque non sia stato comprato, benché non si sappia da chi sia stato venduto, è già qualcuno. L’imperatore Caligola, d’altra parte, nominò senatore il suo cavallo; e nessuno ha mai voluto sapere se il cavallo fu comprato o venduto.
Giampiero Catone è stato nominato all’ambiente. Si è trattato di una nomina “fuori sacco” [La Repubblica”, 6 maggio]. Commercialista nella vita, coinvolto [ma sempre assolto] in vari processi per falso in bilancio, dice di essere stato raccomandato da qualche cardinale di Santa Romana Chiesa per la quale ha elaborato vari progetti finanziari. In breve, Catone è un principe della contabilità a mezzo servizio – se è vero quel che va raccontando di sé – tra cardinali di Santa Romana Chiesa e il piduista Berlusconi. Ha otto assistenti parlamentari “pagati di tasca sua” e ha già l’autista per cui non ha bisogno dell’auto blu [“Corriere della sera”, 7 maggio]. Come sottosegretario costerà, dunque, meno degli altri, come una camicia o un paio di scarpe nella stagione dei saldi.
Daniela Melchiorre, [sedicente e detta da alcuni] liberaldemocratica, è stata nominata allo sviluppo economico. E’, in quanto magistrata, perita peritorum. Nel precedente governo Prodi fu sottosegretaria alla giustizia [“La Stampa”, 7 maggio]. Con somma perizia siamo, dunque, al “Francia o Spagna, purché se magna”.
Aurelio Misiti è stato nominato alle infrastrutture. Si vanta di venire dal PCI, dice che “non rappresenta nessuno”, dichiara che “le ideologie sono morte” e che “insegue i fatti” e assicura che “sta con chi fa le riforme per il Sud” [“Corriere della sera”, 8 maggio]. Il Sud ha dunque trovato un altro difensore: come a dire: “Al cavallo macilento Iddio destina le mosche”!
Francesco Pionati dovrà aspettare ancora: ha rinunziato al “posto al sole” che aveva in RAI perché “posseduto” dalla politica . Se Berlusconi non gli imporrà le mani e non lo libererà dalla tarantola facendolo sottosegretario nei prossimi giorni, “s’incazzerà” [La Repubblica”, 6 maggio] e lancerà maledizioni e malocchio contro il Benamato. Staremo a vedere!