Dens dŏlens 20 – Quando la TV è salutare alla mente!

100_2373smalllogoMOWA.jpgfoto MOWA

di MOWA

Nel programma “LA GRANDE STORIA” trasmesso alla televisione il  giorno 8 luglio 2011 su RAI 3 (http://www.lagrandestoria.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-5213e364-b11f-4657-bc26-a8e406e42692.html) si è visto ciò che ha portato, sorretto e salvaguardato per un ventennio il fascismo, catalogandolo con tre S: Soldi, Sesso e Segreti.

In quelle immagini d’epoca venivano “trasfigurati” comportamenti simili, se non uguali, a quelli che stiamo vivendo in questi giorni… le tre S ci sono tutte.

La S di SOLDI forniti dagli industriali (e non solo) per finanziare le “imprese” politiche dell’emergente fascismo.

La S di SESSO, con la sfilata delle varie amanti che venivano, molte volte, incoraggiate dalle stesse famiglie ad aprire affari con i gerarchi fascisti e coprire i loro vizi.

La S di SEGRETI: i cappucci massonici (come ad esempio: Edmondo Rossoni) che avevano fatto salire al potere il fascismo per trarne vantaggi economici e personali, tanto personali che, chi era ai vertici del fascismo usò l’OVRA (la polizia segreta) per avere informazioni “piccanti” sia sui concorrenti che sui perseguitati politici in modo da poterli ricattare a proprio vantaggio.

Delle prime due S si sa moltissimo, i libri di storia ne hanno parlato a iosa, mentre della terza S, invece, si ignora ancora, moltissimo e questo, forse, è dovuto al fatto che la massoneria ha lavorato alacremente, (sempre sotto traccia), perché ciò non emergesse e costruendosi, nel contempo, l’immagine di “filantropa”.

Tanto ha lavorato la massoneria nel nascondere il ruolo avuto nella presa del potere da parte del fascismo che molte strade delle nostre città sono dedicate a personaggi “con grembiulino e cappuccio”, qualche esempio di masso-squadristi: Italo Balbo (affiliato alla massoneria di Piazza del Gesù); Bernardo Barbiellini Amidei (Loggia “Cinque Ottobre” di Tripoli); Aurelio Padovani (affiliato a Palazzo Giustiniani) … e la lunga lista potrebbe continuare…

Può aiutarci a comprendere meglio tutto ciò l’ottimo libro di Mimmo Franzinelli “Squadristi – protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922” nel quale l’autore indica i nomi come Giuseppe Bottai, Giuseppe Caradonna, Roberto Farinacci, Dino Perrone Compagni, Achille Starace che facevano parte delle gerarchie fasciste e “indossavano” sia il ruolo di squadristi che quello di massoni rigorosamente con “grembiulino, guanti bianchi e cappuccio”.

Questo nell’Italia passata, e oggi invece? Dovremo aspettare qualche altro sovvertimento negativo e antidemocratico con relativa liberazione per sapere dagli archivi di Stato chi sono costoro che appartengono alla terza S?

Ed è, proprio,  con le prossime domande che vorremmo sollevare una questione di utilità pratica al mondo del lavoro:

“Cosa ci fanno tre sindacalisti della CGIL come Vigolo Giampaolo, Rosati Onorio e Gorla Graziano, (gli ultimi due facenti parte della segreteria generale della Camera del Lavoro Metropolitana – CDLM), nel Collegio dei Delegati della Società Umanitaria, famosa istituzione massonica milanese fondata dal Gran Maestro Prospero Moisè Loria?” (vedi immagine qui sotto)

E’ stato forse abolito l’articolo 3 dello Statuto CGIL che preclude l’iscrizione a questo sindacato a chi svolga, sia, aiuti o faccia parte di associazioni segrete, in quanto antitetiche alla democrazia?

L’articolo stesso cita: “L‟iscrizione alla CGIL avviene mediante domanda alla struttura congressuale del luogo di lavoro o territoriale, o della Lega SPI, e mediante la sottoscrizione della delega o corrispettivo atto certificatorio. A tutela dell‟organizzazione la domanda di iscrizione viene respinta, a cura delle Segreterie delle strutture alle quali l‟iscrizione viene richiesta che ne daranno informazione ai Centri regolatori, nei casi di gravi condanne penali, sino all‟espiazione della pena, di attività o appartenenza ad associazioni con finalità incompatibili con il presente Statuto (organizzazioni segrete, criminali, logge massoniche, organizzazioni a carattere fascista o razzista, organizzazioni terroristiche).

Analogamente e sulle stesse situazioni si procede, a cura delle Segreterie delle stesse strutture, nel caso di iscritte/i determinando l‟interruzione del rapporto associativo con la CGIL. L‟iscrizione alla CGIL è attestata dalla tessera e dalla regolarità del versamento dei contributi sindacali; è periodicamente rinnovata e, comunque, può essere revocata in qualsiasi momento dall‟iscritta/o.

L‟iscrizione con delega alla CGIL comporta per i lavoratori attivi ed i pensionati una trattenuta mensile.

Umanitaria Collegio Direttivo + Rosati Gorla Vigolo.jpgclicca sopra per ingrandire

Dens dŏlens 20 – Quando la TV è salutare alla mente!ultima modifica: 2011-07-12T00:03:00+02:00da iskra2010
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3 pensieri su “Dens dŏlens 20 – Quando la TV è salutare alla mente!

  1. Ci viene inviato sulla mail: “Compagni far rispettare lo Statuto della CGIL e buttar fuori tutti i massoni dal sindacato è un dovere.La massoneria essendo il vero partito della borghesia, tramite l’infiltrazione crea le condizioni per l’eterodirezione del soggetto sociale che vuole contrastare, in questo caso la CGIL.Nelle strutture di comando della massoborghesia, Bilderberg, Trilateral, ecc. non si trovano iscritti coerentemente comunisti o dei sindacati di classe. Ci trovi solo i venduti. Troppe volte i proletari hanno sottovalutato questo aspetto politico. Nel PCI, con Occhetto, che tradendo lo Statuto, il codice etico morale e comportamentale degli iscritti, ruppe con il centralismo democratico e creando per la prima volta, la divisione in correnti nel Partito, iniziò quella frammentazione che, come volevano i massocapitalisti, l’avrebbe condotto alla sua scomparsa, in perfetta assonanza col piano eversivo della P2.Il gruppo dirigente arcobaleno del Partito della Rifondazione Comunista che con la golpista creazione della Federazione della sinistra tradì l’articolo 10 dello Statuto, per impedire la rinascita di un vero Partito Comunista in Italia, massima preoccupazione dei massocapitalisti nostrani e internazionali attanagliati dalla loro crisi economica.Se vogliamo ridare vigore alla nostra azione politica dobbiamo obbligatoriamente far rispettare a tutti le regole votate liberamente nei congressi e che passano anche negli statuti. Diversamente e come se avessimo accettato al nostro interno un sistema politico di tipo maggioritario, dove una élite comanda sulla maggioranza, escludendola.Saluti comunistiAndrea Montella”

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