foto MOWA
Nota di Alice
1 Agosto 2011
Da quando il capitalismo è capitalismo, il salario è una variabile “dipendente” del profitto. Sempre.
Il profitto per Marx è un furto; per Adamo Smith, è il compenso – un po’ gonfiato – che l’imprenditore riserva per sé in quanto ideatore, coordinatore e organizzatore della produzione. Un fatto per tutti è ovvio: esiste salario, se esiste profitto; se non esiste profitto, non esiste salario.
In tempi di manifesta finanziarizzazione dell’economia, come salvarsi dal capitalismo, sempre invasivo e predatorio? Nel secolo scorso, la risposta a questa domanda è stata o leninista [diamo l’assalto al palazzo d’inverno e spariamo contro il cielo l’ultimo colpo di fucile] o riformista [fondiamo una cooperativa per poi fondare una banca].
I frutti li abbiamo visti e, in ultimo, sono sepolti sotto le macerie del muro di Berlino o pavimentano le vie della globalizzazione.
Ammesso che la storia serva a qualcosa, bisogna tentare nuove vie.
L’unica via che consente la fuoruscita dal capitalismo, in termini di teoria, è dividere tra tutti i “produttori reali” i compiti e le responsabilità di ideare e organizzare la produzione, cioè di sciogliere nella intelligenza collettiva dei produttori i compiti e il “compenso un po’ gonfiato” [o il “furto”] che, capitalismo vigente, spettano all’imprenditore; .
L’unica via, in sostanza, è la co-produzione, [non cooperazione] che non punti a creare “compenso”, più o meno gonfiato, né per i soggetti singoli né per il soggetto collettivo operanti ma a produrre salario “decente”, maggiorato cioè della quota parte dell’ex-profitto e diminuito della quota parte destinata a creare nuovi rapporti sociali, ricerca e nuova filosofia per tutti.
I comunisti senza un’economia comunista rappresentano un non senso della storia, un lievito che inacidisce se non è usato per fare il pane.
Sono portatori di comunismo più dieci persone che, in dignità e libertà, co-producono – poniamo, rape e cavoli – per sé e per tutti che tutti i milioni di sedicenti comunisti che predicano e imprecano contro il capitalismo e i capitalisti.