Pubblicato da Orgoglio Operaio venerdì 27 maggio 2011
Debito sovrano e crescita reazionaria
di Angelo Ruggeri
Tra Signori della guerra, Signori dell’atomo, Signori della finanza e Signorie padronali di ogni genere, negli sviluppi di un conflitto che è ormai tutto interno solo al capitalismo e del conflitto intercapitalista in corso tra RENDITA e PROFITTO.
Sotto: Due “Chi l’ha detto?”: 1) Chi ha detto che “Il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie”
2) “Sono contro la pena di morte, ma per Blair farei una eccezione. E’ un dato di fatto che tutti i problemi economici dell’Europa si riconducono a Tony Blair e alla Thatcher. E anche l’assenza di qualunque opposizione: Quando Blair si è spostato a destra i laburisti sono crollati. Nel mondo è lo stesso: non c’è opposizione, perchè la sinistra si è spostata a destra”.
In questi giorni abbiamo atteso invano che si palesasse sui mass media e nella “politica” quanto di grave sta avvenendo sul terreno economico, parallelamente al degrado politico e della convivenza. Addirittura, invece, ieri sera scorrendo tutti i principali titoli di tutti i telegiornali d’Italia, neanche uno riguardava l’aggravarsi della situazione economica di questi giorni e di ieri in particolare, provenienti da varie parti e Paesi, a seguito dei segnali di crak economici-finanziari.
Nel mentre stesso che si stavano assolvendo le Banche del crak Paramalat perchè in quanto “esse stesse sarebbero state ingannate ed hanno creduto ai conti di Tanzi”, ovvero hanno creduto a se stesse, in quanto quelle Banche che appartengono alle Agenzie di Reting (da mettere fuori legge, come minimo), nella vestigia di tali Agenzie (CHE APPARTENGONO AL SISTEMA ANGLOSASSONE del GOVERNO PER AGENZIE giuridicamente irresponsabili verso chicchessia: popolo, legge, o istituzioni elettive!!!) esse stesse hanno certificato per anni e in barba alla incerdibilità dei dati forniti a lungo, la validità dei Bilanci Parmalat.
Così sordi e ciechi si doveva essere anche e forse solo negli anni ’20 e ’30 del ‘900, quando non si seppe o non si vollero cogliere i rumori di fondo di una crisi non solo economica del capitalismo come è quella di oggi, che andava traducendosi e che forze oscure e palesi voleva che si traducesse, in una crisi della convivenza internazionale e interna ai vari Paesi.
LA TEORIA DELL’AZIONE CHE è LA TEORIA FASCISTA, CRESCE ED AVANZA QUANDO VIENE MENO LA PRATICA DELLA TEORIA DELLA PRASSI MARXISTA. Storicamente, SE VENGONO MENO I COMUNISTI AVANZANO I FASCISTI
In questi giorni vanno palesandosi i rischi del debito sovrano e gli spostamenti recenti e di questi giorni, a favore della ‘estrema destra reazionaria, fascista, para-fascista e para-leghista, confermano il marcio che avanza in Europa da ormai un po’ di tempo, di cui avevamo scritto in GRANDE GUERRA e GRANDE CRISI 2011-2012:
TRA GRANDE CRISI E GRANDE GUERRA?
In ogni caso, C’E’ QUALCOSA DI MARCIO IN OCCIDENTE.
“La mano invisibile del mercato” di Smith, non è affatto invisibile: è la mano delle piramidi societarie di imprese e partecipazioni incrociate tra sistema finanziario e capitalistico e sistema istituzionale degli Stati e delle sovranazionalità, che i tellettual-in di ogni indirizzo culturale, hanno coperto per un ventennio con la retorica sulla “globalizzazione”, fuorviando l’analisi di tale instaurata simbiosi, con una operazione condotto, da destra e da sinistra, nel segno della cancellazione del “lavoro” e dello “stato nazionale”.
Con l’intuito guidato dall’esperienza e dall’analisi – confortata dalla lucida denuncia papale dei capitali anonimi come minaccia dell’umanità e da quelle anche recenti di molti osservatori di ogni indirizzo culturale – sentiamo puzza di qualche cosa.
Forse perché, come disse Bloch :”il capitalismo è morto ma non finisce mai di morire” ed ogni vento di guerra e della sua crisi ciclica continua,ci porta la puzza di una progressiva putrefazione.
Sia come sia, IN DEMOCRAZIA TUTTO E’ PUBBLICO E POLITICO (anche il privato, per cui tutto quello che riusciamo lo rendiamo pubblico); e come diceva anche Pirola:
“continua da fare e scrivere discorsi difficili e complessi che sanno collegare i diversi aspetti e fatti della realtà, perché finché c’è anche uno solo che li legge e capisce c’è speranza, e peggio per chi non li legge o non li capisce“(del resto anche fisiologicamente l’intelligenza non è data dal volume del cervello ma dalla quantità dei collegamenti che in esso si stabiliscono).
E non è un caso che chi ha messo a soqquadro il diritto internazionale da ultimo in Irak, siano stati proprio gli USA e la Gran Bretagna, i due ordinamenti che tutelano solo la “privacy”, in modo quasi esclusivo. Punto.
TRA LA NOTTE DEGLI OSCAR, LA GRANDE CRISI DEL 20011-2012 CHE TROVA SEMPRE PIU’ CONFERME E I VENTI DI GUERRA LA QUALE SEMBRA PROFILARSI COME UNICA VIA DI USCITA come del RESTO fu L’UNICA CHE RISOLSE ANCHE LA CRISI CAPITALISTICA DEL ’29 (il New Deal fallì: nel 37 c’erano piu disoccupati che nel 29-30): il New DeFU LA GUERRA – DALLA INCAPACITA’ DEL CAPITALISMO E DELL’OCCIDENTE DI RISPONDERE AD OGNI SUA CRISI SE NON AGGRAVANDOLA, COME STA ACCADENDO DAL 2008
I VENTI DI UNA CRISI che siannuncia ancor più grave delle fasi precedenti. Col profilarsi della incapacità di finanziare i debito contratti da Banche e imprese e degli Stati che le hanno finanziate, vari osservatori di varia cultura e tendenza prevedono come una SECONDA e ANCORA PIU GRAVE FASE DI QUELLA DEL 2008, che a sua volta – come abbiamo sostenuto – ERA LA SECONDA FASE DI QUELLA DEGLI ANNI A CAVALLO DEI 60-70: iniziata come crisi di sovrapruduzione dell’economia reale degli anni 60 che portò allacrisi monetaria degli anni 70 culminata con la convertibilità del dollaro.
Ora anche osservatori di tendenza diversa dalla nostra dicono pari pari che “dalla crisi si può uscire ma solo preparando una crisi ancora più grave, come sta accadendo“, PROPRIO COME AVEVAMO SCRITTO NOI, con Marx, riferendoci a ciò che CI INSEGNA IL MODO CON CUI SI è CERCATO E SI STA CERCANDO DI USCIRE DALLA CRISI DEL 2008: di cui già SI SBAGLIA NEL NON SAPER COGLIERE LA CONTINUITà CON QUELLA DELL’ECONOMIA REALE E DI SOVRAPRODUZIONE INIZIATA NEGLI ANNI ‘60 E con le RISPOSTE TOTALMENTE SBAGLIATE DATE CON IL TATCHETERISMO E IL REGANISMO E SPERIMENTATO PER PRIMA NEL CILE DI PINOCHET, CHE HANNO PORTATO ALL’ESPLOSIONE CRITICA DEL 2008, A CUI sono state date RISPOSTE ALTRETTANTO SBAGLIATE che hanno predisposto e PREPARANO QUELLA CHE SI ANNUNCIA COME ANCORA PIU DISASTROSA: C’E’ ad es. PERSINO CHI SCRIVE LIBRI TITOLATI: “FINE DELLA FINANZA“.
ORA L’INCAPACITA DI RISPONDERE ALLA CRISI SE NON AGGRAVANDOLA come da 300 anni ci ha insegnato la storia di oltre che analizzato e ricordatoci da Marx (PER CUI NEL 2012 DOVRANNO ESSERE RIMBORSATI AIUTI E DEBITI PRIVATI E PUBBLICI SOSTENUTI E FINANZIATI DALLO STATO), FANNO CRESCERE I VENTI DI GUERRA A CUI COMINCIANO A PUNTARE, A QUANTO SEMBRA, i GRUPPI DI POTERE CAPITALISTICI E PROFESSIONISTI DEL POTERE DI ALCUNI PAESI, MEMORI DEL FATTO CHE, COME BEN SAPPIAMO, ANCHE DALLA CRISI DEL 29 (ad eccezione dei Paesi che scelsero una economia socialista pianificata come l’URSS, all’opposto del Piano economico di tipo corporativo, quale era – in forma diverse – sia il New Deal che quello fascista, della pubblicizzazione del privato: che è la stessa cosa dell’attuale privatizzazione del pubblico) NON SI E’ USCITI TRAMITE LE POLITICHE ECONOMICHE – CHE ANZI TRA IL 35 E IL 37 IN USA RISULTARONO AVER AGGRAVATO LA CRISI ECONOMICA E COMUNQUE, IN GENRALE, AVER LASCIATO AGLI STESSI LIVELLI DEL 1929 TUTTI I FATTORI DI CRISI E LA DISOCCUPAZIONE RIMASTA AI LIVELLI DEL 29.
A pensare male si fa peccato ma….. c’è qualche cosa di marcio in Occidente dietro a quanto sta avvenendo nel Nord AFRICA E NON SOLO: COME SE SI STESSE CERCANDO O COSTRUENDO ADDIRITTURA – COME SEMPRE è STATO NECESSARIO FARE PER OGNI GRANDE GUERRA – L’ALIBI E LA MOTIVAZIONE PER FARLA DIVAMPARE.
Il tutto avviene negli sviluppi del conflitto intercapitalista in corso tra RENDITA e PROFITTO a vantaggio della prima e a danno dell’economia reale e della produzione CHE TENDENZIALMENTE FINISCE COL RENDERE SEMPRE PIU’ ALTI I PREZZI DELLE MERCI COME QUELLI DELLE MATERIE PRIME con PROBLEMI RELATIVI IN PARTICOLARE E come si sa, ALLA SICUREZZA ALIMENTARE (come anche quella dell’acqua) CHE DIVENTERA’ PRIMARIA SEMPRE PIU (DI CUI LE RIVOLTE AFRICANE SONO UN ANTICIPO).
CONFLITTO INTERCAPITALISTICO TRA RENDITA E PROFITTO dietro cui ci sono delle autentiche teologie, come quella BIPARTIZAN che dice: ” DATEMI DEL CAPITALE E CAMBIER0 IL MONDO” che in precedente mail abbiamo definito la TEOLOGIA DELL’INSUFFICIENZA DELL’ACCUMULAZIONE e di CAPITALE. TEORIA FALSA perchè in realtà il fatto è che nelle Borse si bruciano miliardi di dollari di capitale ogni giorno, il che è parte di una legge del capitalismo, ed anzi é proprio uno dei DUE PUNTI DI CRISI CICLICA CONTINUA dell’economia capitalistica,identificati dalla critica comunista e marxiana che analizza e specifica:
1) il capitale subisce una distruzione continua, con velocità che accresciuta nel tempo;
2) a società capitalistica realizza il suo consenso, sempre di più, distribuendo rendite.
In tal quadro:
A) si può comprendere meglio la lucida e previdente denuncia di Papa Ratzingher “contro i capitali anonimi” un “pericolo per l’umanità” che il Papa ritiene tale non meno ma forse anche più del “terrorismo” che il Papa ha messo dopo il “pericolo per l’umanità rappresentato dai capitalismi anonimi“;
B) la pericolosità – ma anche la verosimiglianza con la realtà dei pericoli di GUERRA E CRISI di cui sopra che emerge dai fatti e anche dalla parole (“solo le parole contano” il resto sono chiacchiere, diceva Jonesco) di una “politica” che senza cultura e senza storia e quindi senza memoria si prepara a ripetere “Il Secolo lungo” del 900 nei suoi momenti più infausti, reazionari e di guerra, con cui si PALESA:
sia il RILANCIO e la CRESCITA in GRANDE DELLA DESTRA REAZIONARIA E FASCISTA IN TUTTA EUROPA;
sia un rilancio in grande del vero e principale volano del sistema di accumulazione capitalistico, ovvero gli armamenti, l’industria militare e la guerra – già diffusa e generalizzata in modo permanente in molte aree del mondo ma che evidentemente ancora non basta -, ovvero di puntare ancora una volta sull’apparato militare-industriale per uscire da una crisi che le politiche economiche della borghesia capitalista non sanno risolvere se non creando altre e anche più gravi crisi come dimostra la Storia – specie la storia del 900 che l’infausta e cialtronesca “sinistra” protesa ad una cosiddetta “terza via” capitalista (il fascismo si definiva “terza via” ma la sinistra federata o vendoliana priva di teoria, storia e memoria non se lo ricorda) ha scelto di obliare, di dimenticare e cancellare dalla memoria- , non solo ma anche per far fronte alle prossime ravvicinate scadenze di TITOLI di stato e bancari DA RIFINANZIARE e fronteggiare la prossima GRANDE CRISI, di fronte alla quale le PIRAMIDI SOCIETARIE CHE SI SONO IMPADRONITE DEL MONDO ( e dell’Italia) con PARTECIPAZIONI INCROCIATE TRA STATI, SOVRANAZIONALITA’ E IMPRESE, che come unica soluzione per una uscita – quale che sia ma che non metta in discussione il loro dominio e i loro malvagi e criminogeni interessi – DALLA CRISI pensano di trovarla nel BASTONE DELLA VIOLENZA AGGRESSIVA E GUERRAFONDAIA sul piano internazionale; E NEL BASTONE delle FORZE REAZIONARIE, NAZIONAL-FASCISTE E NAZIONAL-LEGHISTE.
P.S. 22-4.2011. Per altro come da tempo ci è parso di aver dimostrato leghismo e nazionalismo dal 900 ad oggi, dal XX al XXI secolo e senza soluzione di continuità, sono funzioni del diciannovismo, ed hanno la stessa funzione e la stessa valenza utile per nascondere sotto traccia il conflitto sociale e tra le classi con lotte (diciannoviste, fasciste, leghiste) e con guerre tra le varie “padanie “nazionali” d’Europa, etnie, popoli, dove nazionalismi e leghismi reazionari, fascisti e nazionalisti sono mutati mutandis la stessa cosa (del resto avevamo avvertito già nel nostro Leghe e leghismo del 1997 che il nazionalismo padano, come ogni leghismo e/o lepenismo in ogni Paese, aveva ed ha la stessa funzione che ebbe il nazionalismo italico del fascismo. Sul leghismo e per capire meglio radici, nascita, crescita e prospettiva del leghismo che nasce dalla crisi della democrazia italiana ed europea innescata dall’abbandono del Partito democratico-sociale di massa e dalla teoria-prassi comunista.
SENZA I COMUNISTI AVANZANO I FASCISTI (quante volte da lustri lo diciamo?). LA TEORIA DELL’AZIONE CHE è LA TEORIA FASCISTA, CRESCE ED AVANZA QUANDO VIENE MENO LA PRATICA DELLA TEORIA DELLA PRASSI MARXISTA.
“La gigantesca trasformazione di debito privato in debito pubblico in atto, se non è riuscita né a ridurre l’entità complessiva del debito né a rianimare l’economia, può porre le premesse di un’ulteriore crisi del debito: quella, appunto, del debito pubblico o, come si dice in gergo, sovrano; con uno Stato costretto a impegnare risorse che non ha e oltretutto privato dalla stessa crisi delle entrate fiscali necessarie anche solo a sostenere la normale amministrazione. A questo punto il risultato che si avrebbe – un risultato solo apparentemente paradossale – sarebbe una pesantissima crisi fiscale dello Stato, un’ulteriore drastica riduzione del suo ruolo nell’economia e il campo libero lasciato alle grandi multinazionali private.” (K. Marx, Il capitalismo e la crisi)