Dens dŏlens 39- In momenti di crisi perché non parliamo mai dell’Islanda?

 

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di MOWA 

Mi chiedo come mai, in questo specifico momento di crisi, nessuno parli mai dell’Islanda?

Si “declassa culturalmente” questo paese perchè piccolo, certo ha  solo 320.000 abitanti e non ha l’euro, ma questi sono due elementi che ci devono far riflettere.

Perché?

Primo. Perché non sarà sicuramente la dimensione numerica, se l’impostazione democratica sussiste, a porre dei vincoli d’applicazione con controllo diretto e dal basso delle regole… ma solo una questione di moltiplicazione popolo-numerica. Sono pronto a sfidare chiunque sull’applicazione! 

 

Secondo. In Islanda  non hanno l’euro è vero (e qui dovremmo riflettere un attimo su Prodi – uomo dell’Aspen, come Mario Monti e Giulio Tremonti – e domandarci se ci ha fatto, come lavoratori, un favore o ci ha ulteriormente incastrato con le banche ree di aver creato la crisi) ed hanno intrapreso un percorso difficile, ma lungimirante: quello della svalutazione, che ha permesso loro di negoziare con i creditori stranieri la ristrutturazione del debito.

 

Dopo che il privato FMI ha provato a stritolare la loro economia hanno fatto una cosa, più che intelligente, con le banche deficitarie, le hanno divise in due tipologie: quelle straniere, dove erano (sono) confluiti i debiti esteri, che hanno dichiarato bancarotta e negoziato la ristrutturazione del debito, e quella nazionale che hanno tutelato e lasciato bella solida. Il sistema bancario è vero che si è  ridotto dell’80% ma la popolazione islandese ha avuto accesso ai propri risparmi ed al credito creando, così, un’economia nazionale che ha continuato a girare, lentamente ma gira.

 

Altro che ricette Marcegaglia (anche lei dell’Aspen) che, insieme ad altri, propone di intaccare le pensioni ed innalzare l’età pensionabile per uscire dalla crisi. In questo modo si creerebbe un problema di bilancio dello Stato in quanto il sistema pensionistico pubblico lo finanzia. Cito il dato positivo, ad esempio, del  saldo pensionistico dell’anno 2009 che era di 27,6 miliardi di euro corrispondente all’ 1,8 % del PIL per capire chi sostiene chi … . Quindi basta pronunciamenti sulle pensioni che sono un’autentica bestialità! Anche contabilmente.

 

Quindi, basta richiami alla solidarietà nazionale quando il nazionale viene usato per sostenere le banche (straniere) che hanno bisogno dei nostri sacrificati “piccioli” per arricchirsi ulteriormente.

 

Si concentrino, invece, le energie sull’evasione contributiva che è annualmente di 25 miliardi di euro, inasprendo le penali a coloro che lo permettono e la attuano, visto che gli effetti sulla popolazione sono come una strage … e visto che gli strumenti per incastrarli esistono già ma non vengono usati.  Perché non ritengo giusto che l’ 1 % delle persone abbia il 45 % delle ricchezze.

Si richieda, subito e  con forza, la distribuzione delle ricchezze perché, se un paese produce e prospera è, sempre, merito dei lavoratori e non di chi vi specula sopra.

 

Ci vogliono convincere ad essere sciovinisti (vedi dichiarazioni allucinanti dei politici di destra e sic! di “sinistra”) per pagare un debito imposto dagli speculatori ma ci vogliono internazionalisti per i mercati.

 

Non bastava la Lega Nord a creare confusione sillogistica? Ci voleva anche il PD?

A meno che…. 

Dens dŏlens 39- In momenti di crisi perché non parliamo mai dell’Islanda?ultima modifica: 2011-12-03T09:30:00+01:00da iskra2010
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