Neo assolutismo economico-finanziario

Carissimi,

avete letto queste assurde dichiarazioni di Monti, di Rehen e di Van Rompuy?

1) Monti dichiara che: “farà appello alla situazione straordinariamente delicata“, sicché, in riferimento al comportamento che il governo adotterà nei confronti del parlamento, nel corso dell’iter relativo alla manovra economica, afferma che: “certi passaggi e ritualità, che sarebbero graditi a tutti, forse non sarebbero nell’interesse dei cittadini. Le “forze sociali e il parlamento” devono, quindi, sapere che “dietro di loro ci sono i cittadini che sembrano apprezzare il lavoro che siamo stati chiamati a fare, cose che in passato proprio quelle ritualità non hanno permesso di realizzare”.

Un Bonaparte che, scavalcando le forze politiche, si appella direttamente ai cittadini e che, in nome dello stato di necessità, annuncia che non si atterrà alle regole costituzionali sulla forma di governo parlamentare ed alle conseguenti e coerenti prassi e comportamenti costituzionali.

2) Rehn, dopo aver sostenuto che, per superare la crisi occorre il sostegno del Fmi, sostiene che: “per stare in una zona Euro che abbia una struttura credibile, occorre sacrificare la sovranità nazionale”

3) Monti, inoltre, si dichiara favorevole a “qualche cambiamento limitato dei trattati”, ma evidenzia, soprattutto, la valenza del six pack, che ha costituito una prima stretta sulla governance già adottata dall’UE. Egli chiede che non siano sottovalutate queste riforme già avviate dall’Ue e che occorra, piuttosto, valorizzarle ed attuarle. Crede, anzi, che “sia importante rafforzare i meccanismi per dare serietà e credibilità all’applicazione di quelle regole che sono state già decise” e, specie, “nella disciplina della finanza pubblica”. Rammenta, inoltre, la sua posizione critica “sui fatti del 2003, quando è stata tolta credibilità al patto di stabilità” (ossia, quando sono stati allentati i parametri del patto, per favorire le esigenze franco-tedesche).

Monti privilegia, dunque, alla più esplicita e controllabile riforma dei trattati (anche se restano occulti ai popoli per la loro voluta complessità), le vie più intricate e nascoste della produzione normativa scaturente dall’intrico dei vertici, degli eurogruppi e dei comitati ristretti, come è stato, appunto, per il six pack ed i vari patti “europlus“. Un percorso più “fattuale” che “giuridico” che fa leva sulle imposizioni dall’alto, una “costituzione materiale” che schiaccia anche l’ambigua e falsa “formalità” dei trattati e delle loro procedure di adozione.

Mai, come oggi, le politiche di “governabilità istituzionale” sono intrecciate ed anzi saldate con quelle di “stabilità economica“.

Salvatore d’Albergo ha detto, a proposito di Monti e del suo governo”: “movenze melliflue con incidenze totalitarie“. Davvero stiamo assistendo -sempre per dirla con le parole di Salvatore – ad un “rovesciamento dei rapporti fra potere e diritto, tramite l’avvento di un neo-assolutismo economico-finanziario.

Un caro saluto

Gaetano Bucci

 

Politica & Palazzo |

di Redazione 
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30 novembre 2011

Monti alla Ue: “Lunedì in Cdm la manovra”

Mario Monti con il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble 

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Equità, rigore e crescita. Con questo mantra il presidente del Consiglio si è presentato oggi al vertice dell’Ecofin. Al suo debutto a Bruxelles come ministro dell’Economia Monti non ha fatto cifre, se non “uno ‘zero’ molto importante”, quello del pareggio di bilancio a cui l’Italia punta nel 2013. Un pareggio “non facile da conseguire, ma che sarà conseguito”, ha confermato nuovamente al termine della riunione con i colleghi dell’Ecofin. Con la Commissione, Monti ha “condiviso anche ciò che c’è nel rapporto sull’Italia riguardo al passaggio intermedio del 2012, quindi il ‘quid’ in più che ci apprestiamo a fare”. A quanto ammonti questo “quid”, se a 11 miliardi come calcolava ieri la stampa sulla base del rapporto Rehn o a 20/25 come risultava da indiscrezioni diffuse ieri a Roma, Monti e il suo vice Vittorio Grilli non l’hanno precisato. Respinte, invece, tutte le indiscrezioni su un intervento indiretto della Bce, attraverso il Fondo monetario internazionale per prestare denaro all’Italia a tassi più bassi rispetto a quelli del mercato dei Btp. Questo non significa che l’Italia possa permettersi di aspettare: “Penso di agire rapidamente – ha detto Monti – normalmente una manovra richiede 5 o 6 settimane, se riusciamo a deciderla lunedì prossimo è un record di velocità. Bisogna agire subito, o le conseguenze saranno drammatiche”. Nonostante i tempi “molto ristretti” a causa dell’emergenza, riguardo all’opposizione già dichiarata dai sindacati sulla riforma delle pensioni, “avremo consultazioni, ma io farò appello, come ho già iniziato a fare in parlamento, alla situazione straordinariamente delicata in cui ci troviamo: certi passaggi e ritualità che sarebbero graditi a tutti, forse non sarebbero nell’interesse dei cittadini”. Insomma, “se l’Italia manca questo passaggio importante, le conseguenze sarebbero molto gravi per tutti” e quindi “forze sociali e parlamento devono sapere che dietro di loro ci sono cittadini che sembrano apprezzare il lavoro che siamo stati chiamati a fare, cose che in passato proprio quelle ritualità non hanno permesso di realizzare”.


L’Europa

Per il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn si è entrati nei “dieci giorni critici per l’euro”. La commissione europea – ha detto Rehn – è favorevole ad aumentare le risorse del Fondo monetario internazionale precisando che occorre però il sostegno degli Stati del Fmi e “per questo stiamo discutendo con la Lagarde”. Parlando agli ambasciatori europei il presidente Ue Herman Van Rompuy ha sottolineato come ”per stare in una zona Euro che abbia una struttura credibile occorra sacrificare la sovranità nazionale”. E che il mantenimento dell’euro sia “irreversibile”, lo ha sottolineato anche il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso: “Tutti gli Stati membri rimangono fermi nel difendere la moneta comune”.

Quanto a eventuali modifiche dei trattati, Mario Monti non ha detto no, ma ha messo in risalto le difficoltà di un simile percorso chiedendo che non si sottovalutino le riforme già avviate dall’Ue e mai applicate. “Credo sia importante rafforzare i meccanismi per dare serietà e credibilità all’applicazione di quelle regole che sono state decise”, ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa a Bruxelles. “Questo vale naturalmente nella disciplina della finanza pubblica”, ha aggiunto, ricordando di aver sempre avuto una “posizione critica, come non ho esitato a dire l’altro giorno davanti a Merkel e Sarkozy, sui fatti del 2003 quando è stata tolta credibilità al patto di stabilità”.

Quanto all’ipotesi che l’Europa si doti di nuovi trattati, Monti appare cauto: “La mia posizione è quella di guardare con interesse a eventuali modifiche dei trattati nella consapevolezza del percorso non semplice che ogni modifica dei trattati comporta nella vita europea”. Non si deve “spostare il cuore e l’obiettivo più in là pensando a un nuovo trattato quasi sottovalutando ciò che è già stato deciso e posto in atto e che richiede di essere seriamente esercitato e valorizzato”. Insomma ha concluso, “va benissimo parlare di qualche cambiamento limitato ai trattati, ma male sarebbe non sottolineare il risultato molto importante che è il “six pack” (una prima stretta sulla governance già adottata dall’Ue, ndr) in cui già c’è forte aumento della credibilità dell’enforcement che trae molte lezioni da ciò che avvenuto nel 2003”.

L’Italia

Sul fronte interno – ad eccezione del fronte pensioni – il governo incassa la fiducia più o meno unanime delle forze politiche che sostengono la maggioranza. Si rinfocola, invece, la polemica tra gli stessi partiti, in particolar modo attorno all’ipotesi di una patrimoniale per i redditi più alti. Così si è espresso il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani: “Ho sentito appelli del centrodestra che vogliono mettere l’alt al governo: si scherza con il fuoco. Se si fanno misure per uno sforzo collettivo i patrimoni rilevanti non possono essere esentati”. 

 

Neo assolutismo economico-finanziarioultima modifica: 2011-12-05T20:06:00+01:00da iskra2010
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