Cameron mette in guardia l’Europa “Difenderò gli interessi britannici

E’ in corso una guerra inter-imperialistica economica e finanziara di USA e Gran Bretagna verso la Unione Europea.

Proprio dagli USA e da Wall Street sono partiti e partono gli attacchi all’euro.

Il viaggio di Obama in Asia e la costituzione di un contingente militare “simbolico” in Australia in funzione anti-Cina, è la conferma che gli stati nazionali o gli agglomerati economico-nazionali non sono scomprarsi.

La classe lavoratrice di ogni paese sta pagando questi scontri.

La nostra internazionale non c’è ancora.

Cybergal 

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Affari & Finanza

7 dicembre 2011

Cameron mette in guardia l’Europa

 “Difenderò gli interessi britannici

Il premier inglese spinge perché l’Ue raggiunga un accordo interno all’Eurozona. Una modifica dei trattati vincolante anche per il Regno Unito avrebbe bisongo di un referendum dall’esito incerto 

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Il primo ministro inglese, David Cameron 

LONDRA – “Difendere e promuovere gli interessi britannici”. E’ questa la posizione che il primo ministro David Cameron porta sul tavolo dei negoziati in seno all’Unione europea per decidere le misure salva-euro. E per interessi britannici, il leader conservatore intende in particolare la protezione della City da tasse sulle attività finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax,  che Londra rifiuta di considerare a meno che non sia un principio universale applicato ovunque, e la difesa da quella che reputa una eccessiva regulation da parte di Bruxelles. 

 “Non firmerò un trattato che non contenga una salvaguardia dei nostri interessi, nella fattispecie sull’importanza del mercato comune e sui servizi finanziari”, ha detto alla Bbc l’inquilino di Downing street. “Chiaramente, se i Paesi dell’Eurozona andassero avanti su un trattato separato fra di loro, questo non sarebbe un accordo che richieda la firma della Gran Bretagna. Ma se invece propenderanno per un trattato paneuropeo, allora noi insisteremo per ricevere le garanzie e le protezioni di cui il nostro Paese ha bisogno”.  

 In sostanza, scrivono oggi il Financial Times e altri giornali inglesi, Cameron minaccia di mettere un veto all’accordo discusso dalla Merkel e da Sarkozy su una modifica dei trattati europei che dia maggiori poteri e controlli a Bruxelles sulla politica fiscale e di bilancio dei Paesi membri dell’Ue. Al di là della promozione degli interessi della City, il premier britannico, secondo le indiscrezioni, guarda con più favore all’opzione francese di un’intesa che coinvolga soltanto i 17 Paesi dell’Eurozona, anziché l’opzione tedesca di un accordo che impegni tutti e 28 i Paesi dell’Unione, anche quelli fuori dall’euro, dunque incluso il Regno Unito. 

 Per Cameron, la differenza tra l’una e l’altra ipotesi ha anche conseguenze politiche interne. L’ala più euroscettica del partito conservatore esige un referendum nazionale sul rapporto con l’Europa, nel caso di modifiche ai trattati esistenti che coinvolgano la Gran Bretagna: e sapendo che i “no” all’Europa rischierebbero di vincere una simile consultazione, il premier non vuole indirla. D’altra parte i liberaldemocratici, partner della sua coalizione di governo, sono invece profondamente filo-europei, e premono per non diluire i legami con Bruxelles. Una resa dei conti minaccerebbe dunque la stessa sopravvivenza del governo britannico.

 Anche all’interno dei Tories, oltrettutto, non mancano gli eurofili, come il ministro della Giustizia Ken Clarke, a lungo ministro delle Finanze con la Thatcher e Major, che è intervenuto nel dibattito con una intervista al Financial Times per ammonire Cameron che questo non è il momento di richiedere concessioni alla Ue. Al contrario, Clarke esorta il premier a negoziare in modo costruttivo e a concentrarsi su “come mantenere la stabilità finanziaria del mondo occidentale”, giudicando che sia questo il supremo interesse della Gran Bretagna di fronte alla grave crisi aperta dall’euro.

Cameron mette in guardia l’Europa “Difenderò gli interessi britanniciultima modifica: 2011-12-19T08:05:00+01:00da iskra2010
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