Da lirica dello stalinismo a Gallo della Loggia

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di Angelo Ruggeri

Il fondo del Corsera conferma che l’operazione Monti-Napolitano non è “un governo ma è un  golpe” (come avevamo scritto in “Chiodo contro chiodo. Anche i maiali piangono”). Ecco l’articolo in risposta a quello del fascista Galli della Loggia P2 uscito col titolo “CRISI E DEMOCRAZIA PARLAMENTARE

La debolezza dei partiti” sul Corriere della Sera del 28/12/2011 

Giunte civili. “Facendo leva sul ricatto del fallimento e sulla paura del caos, due ex banchieri, Papademos e Monti, hanno preso il potere ad Atene e a Roma. Non si tratta di “tecnici” apolitici, bensì di uomini di destra, come è di destra il capitalismo – n.d.r, membri della Commissione Trilateral, nota per aver denunciato l’eccesso di democrazia nelle società occidentali…”( Serge Halimi, autore de “Il grande balzo all’indietro”, docente a Berkeley e Università Paris VIII-1/12/011)     

Dovevamo immaginare che, da giovane extraparlamentare anti PCI, posatore di liriche pennellate (anche del bolscevismo staliniano) – e quindi di un potere monocratico dall’alto – il Galli della Loggia, che nel 76 scriveva che la tradizione bolscevica “pur con gli stravolgimenti staliniani” è “stata una palestra di duttilità e fantasia organizzativa…da non avere confronti nell’età contemporanea”, poteva arrivare a cantare le lodi di Napolitano e dell’attacco, sia alla forma del “governo parlamentare” della Carta del 1948, che alla democrazia tout court anche nel suo significato minimo di regime della dialettica libera tra le parti sociali e politiche che lo stesso Galli della Loggia P2 definisce proprio come, e con le stesse parole, di Mussolini: “partitocrazia”. Invocando dunque, piduisticamente, il “sovversivismo dall’alto” per rovesciare la Costituzione ed introducendo il “presidenzialismo”. Tutto questo, facendo altresì, ricorso alla teoria giuridica, già applicata dal nazi-fascismo, della cosiddetta “costituzione materiale”, ovvero, per riassumere il concetto, intendendo che il potere di indirizzo dei vertici di stato e di governo ha valenza costituzionale in grado di superare  le stesse costituzioni scritte (formali o sostanziali), comportamenti e atti di indirizzo che, viceversa e per  principio di democrazia, sono sottoposti e sotto ordinati alla Legge delle Leggi, cioè alla Costituzione vigente, pena la incostituzionalità dei comportamenti politici e degli atti di indirizzo, di c.d. “costituzione materiale”, attuati dal capo dello stato e del governo e dal potere legislativo (altrimenti perché criticare Berlusconi? Se le violazioni della costituzione sono legittimati come “costituzione materiale” non si poteva dire alcun che neanche di Berlusconi).

In tal guisa e applicando la teoria nazi-fascista della c.d. “costituzione materiale”, il regime mussoliniano e quello hitleriano, con gli atti di indirizzo del governo e del capo dello stato Vittorio Emanuele padre di Umberto da cui deriva l’appellativo di Umberto II-Napolitano  non ebbero bisogno di cambiare la costituzione o statuto vigente ed instaurarono il regime, semplicemente improntando i comportamenti politici e l’azione di governo e dei vertici dello stato in forma estranea ed opposta alla costituzione formale vigente, proprio come Galli della Loggia P2 sostiene che sia avvenuto in questi anni in cui “la costituzione materiale”, dice, “si è definitivamente affermata”. A questo punto tanto vale cancellare definitivamente la “democrazia parlamentare”, la democrazia minima intesa come sistema della libera dialettica tra le forze sociale e i partiti, cancellando definitivamente i partiti ed introducendo anche formalmente il “presidenzialismo” della “costituzione materiale” già vigente (sic). 

Per questo Gramsci prima e poi Berlinguer, primo ed unico uomo politico italiano a farlo, denunciarono che “la ‘costituzione materiale’ è un vero e proprio golpe, ‘sovversivismo dall’alto’ dei gruppi dirigenti della borghesia ” di cui, come disse Togliatti, “il fascismo è il primo partito organizzato delle classi borghesi”.

Ma quel che il Corsera, per voce del suo Gallo della Loggia P2, svela e conferma da un lato e propone dall’altro è esattamente il proposito ed il vero e proprio Piano ordito dal “Piano P2” di Licio Gelli e di chi stava e sta dietro di Lui, compresi tanti giornalisti del Corriere della sera e l’insieme, cioè praticamente tutti, dei gruppi del grande capitale e del potere economico italiano. 

Con la c.d. “costituzione materiale” sono giustificati e si legittimano anche tutti quegli “strappi” del berlusconismo che gli antiberlusconiani denunciavano come “regime” e come “attacco alla democrazia e alla Costituzione”, confermandoci che la c.d. “sinistra” usa la Costituzione per attaccare e accusare gli altri di violarla, ma quando tocca a Lei è pronta a rovesciare il tavolino della democrazia e delle regole, tanto da aver accettato, per tutto il ventennio, ed accettare ancora oggi col governo Monti-Napolitano, il golpe della “costituzione materiale”.

La cosa grave, mancando l’idea di che cosa sia il capitale, è che molti “scoprono” che il governo “tecnico” sarebbe una cosa “nuova” ed avanzata, ed invece è la sanzione del fatto che “tecnici e scienza sono al servizio del capitale”, come già dal 68 in poi è stato descritto criticamente, denunciando la non neutralità della scienza e della tecnica.

Si che si deve convenire sulla necessità di valutare e  discutere dei “tecnici” e della tecnica, valutandoli sempre e in rapporto alla democrazia che chiama in causa la cultura e le scienze sociali nell’unità delle scienze che sono un valore sociale, non solo individuale e come tale, anche la “tecnica” e i “tecnici” sono sempre da sottoporre al controllo sociale democratico e ai fini di utilità sociali, (come dall’art. 41 della  C.). Del resto lo stesso art.41 della C. prevede che ciò avvenga per l’economia di cui le Banche o l’energia, sono un servizio intermedio per la società e non solo per le imprese, che però, viceversa, tramite i loro “tecnici” esercitano un controllo privato sulla scienze, sulla tecnica e le tecnologie

La frammentazione e la separazione delle conoscenze e delle scienze viene esasperata nelle Università dalla divisione del lavoro accademico, perché si usa far credere che la forma della decisione sia questione “tecnica”, che riguarda solo i “tecnici” (giuristi ecc.) e non “politica” e sociale che quindi riguardi tutti, come in effetti è. Cercando altresì di far credere che sarebbe pseudo-scienza tutto quello che riguarda il sociale, mentre sarebbe “scienza” solo quella “tecnica”, e facendo credere che le scienze sono una e non due: quelle sociali e umane e quelle tecniche, come in effetti è.

La cosa è ancora più grave se solo si considera la “ricorrente tentazione di governare attraverso i puri tecnici o tecnocrazia” che nasce “soprattutto nel settore della produzione, cioè proprio nel settore che di fatto si è sottratto ad ogni forma di controllo popolare”, per cui “governare tramite i tecnici” significa  “chiedere l’estensione delle decisioni di colui” che sino ad ora si è sottratto ad ogni forma di controllo democratico (Bobbio, 1975). Ferma restando la convinzione che la pratica del “sottogoverno” sia connessa alla “funzione” dello stato e che è il governo dell’economia” che si esprime attraverso “la gestione dei grandi centri di potere economico, banche, industrie di stato, industrie sovvenzionate dallo stato, ecc. “… APPARTIENE IN GRAN PARTE ALLA SFERA DEL POTERE INVISIBILE …, SE NON FORMALMENTE, SOSTANZIALMENTE …” (Bobbio, 1980)                  

Da lirica dello stalinismo a Gallo della Loggiaultima modifica: 2012-01-11T08:37:00+01:00da iskra2010
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