L’EMILIA ROMAGNA È IL NUOVO ELDORADO PER LA ‘NDRANGHETA

Segnalo, in perfetta sintonia con quest’articolo, quanto già rilevato precedentemente nel http://iskra.myblog.it/archive/2012/09/04/dens-dŏlens-65-le-societa-massoniche-controllano-praticamen.html 

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Enzo Ciconte


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I QUADERNI DI CITTÀ SICURE

 

L’EMILIA ROMAGNA È IL NUOVO ELDORADO PER LA ‘NDRANGHETA

 


 

di Davide Vecchi 


La mafia ha ormai messo radici profonde anche nelle regioni del Nord. Ha cambiato volto e si è introdotta nel sistema economico e politico creando dei “raggruppamenti mafiosi”, così li definisce Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma Tre, già deputato per il Pci consulente presso la Commissione parlamentare antimafia a tempo pieno per undici anni (1997-2008), ha analizzato la realtà dell’Emilia Romagna (attraverso la documentazione di Dna, Dda, Dia e fonti giornalistiche) scoprendo che la criminalità organizzata è riuscita a insinuarsi nel tessuto sociale emiliano romagnolo. Qui “popolazione, ambienti politico-culturali, della imprenditoria e centri amministrativi” si erano mostrati “refrattari” alle infiltrazioni ed alle “ingerenze dei malavitosi”.

Ora non più. Accanto agli imprenditori vittime della criminalità, “sono proliferati quelli collusi”, spiega Ciconte. “Negli ultimi anni con la crisi gli imprenditori hanno avuto problemi di liquidità e di recupero crediti, così si sono rivolti agli uomini del clan dei Casalesi, presenti in particolare a Modena”, prosegue Ciconte. A Bologna invece le mafie si sono concentrate nel settore immobiliare, in particolare alberghi e strutture turistiche. Nel 2009 fu arrestato Vincenzo Barbieri: era l’effettivo proprietario di un bar a Bologna e di un albergo a Granarolo dell’Emilia ed era in trattative per acquistare un altro albergo di pregio a Bologna. Ma fu ucciso a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia. Francesco Ventrici, ricorda la ricerca, “avrebbe acquistato una villa a San Marino di Bentivoglio e avrebbe acquisito l’agenzia immobiliare in San Lazzaro (Bologna)”, che acquista una particolare rilevanza perché era “collegata in franchising con la Gabetti”.

Ma è la politica la vera chiave usata dalle mafie, in particolare dalla ‘ndrangheta , per entrare nel territorio tentando di occuparlo sempre più a fondo. “Economia e politica sono i punti chiave per definire una presenza mafiosa”, scrive Ciconte nelle conclusioni dello studio. “La ‘ndrangheta che ha operato al nord ha mostrato negli ultimi anni la volontà di passare dall’infiltrazione e dal riciclaggio del denaro sporco al radicamento e all’insediamento stabile e per manente”, prosegue. “Il rapporto con la politica risponde a queste finalità ed ha la caratteristica di voler controllare il territorio che sinora non è riuscito a controllare. Negli ultimi anni, dopo un periodo di sottovalutazione e di disattenzione, è maturata una maggiore consapevolezza nelle istituzioni e nell’opinione pubblica ”, aggiunge. “Guardare e comprendere quello che accade sul proprio territorio è importante per valutare come fare fronte alle nuove situazioni”. La ricerca (“I raggruppamenti mafiosi in Emilia-Romagna – Elementi per un quadro d’insieme”, Quaderno Città Sicure) sarà presentata oggi alle 18.30 alla festa del Pd a Regio Emilia dal curatore, Ciconte, assieme a Franco Corradini, assessore alla sicurezza sociale di Reggio Emilia e al vicepresidente del Consiglio regionale, Simonetta Saliera.


11/09/2012

L’EMILIA ROMAGNA È IL NUOVO ELDORADO PER LA ‘NDRANGHETAultima modifica: 2012-09-17T08:11:00+02:00da iskra2010
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