Dens dŏlens 300 – A Bardonecchia clima da guerra fredda…

di MOWA

Ci chiediamo cosa stia succedendo a Bardonecchia, terra ricca di protestanti valdesi, dopo l’episodio, accaduto pochi giorni fa, in cui cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione, armati, nella sala della stazione del paese, al confine tra Italia e Francia, costringendo un migrante sospettato di essere uno spacciatore a sottoporsi al test delle urine.

Si sta creando un clima da guerra fredda tra due poteri che si fronteggiano per un “territorio” da “conquistare” arrivando a delle pretestuose scaramucce, come nel film comico Rien à déclarer (Niente da dichiarare) di Dany Boon, pur di non indietreggiare sul proprio operato senza che nessuno faccia rilevare, nonostante gli accordi, l’ingresso armato dei doganieri francesi in territorio italiano, forse, pian piano, si vorrebbe ridurre la gravità del fatto?

Sugli accordi, Edoardo Greppi, docente di Diritto internazionale all’Università di Torino, sostiene che

“Il diritto internazionale riconosce ogni Paese sovrano sul suo territorio, ma ammette che un altro Paese possa agire su tale territorio previa autorizzazione cosa che in questo caso non è avvenuto. Cosa strana, aggiungo io, giacché le polizie di frontiera hanno rapporti praticamente quotidiani. Ora bisogna capire perché questo è avvenuto, inoltre per un’indagine ad personam minima che non ha portato a nulla. È giusto che l’Italia si esprima su questa vicenda, ma con toni non bellicosi come ho sentito in queste ore, anche per non pregiudicare i rapporti con la Francia in un momento in cui il presidente Macron si è detto più volte, pubblicamente, disponibile a rivedere le norme e i dettati europei su questa materia riconoscendo all’Italia una primarietà legata alla sua stessa natura geografica“.

Ecco allora che, l’affermazione dell’attuale presidente francese (ex-?- banchiere d’affari in Rothschild), innesca un cuneo diplomatico, una pretestuosa scusa di falsa contesa, che si svolge (si badi bene) sì sul territorio italiano ma, stranamente, in un’area geografica dove esistono diversi soggetti che dietro le quinte (come le massonerie francesi e inglesi che hanno sempre avuto un ruolo destabilizzante e ben documentato nel libro/inchiesta di Antonella Grippo e Giovanni Fasanella, 1915) storicamente hanno sempre organizzato provocazioni pur di procurare, a loro beneficio, un espansivo predominio imperialistico (financo politico) su questa penisola che iniziò, visibilmente, più o meno, dal Risorgimento sino all’accresciuto riconoscimento del ruolo positivo nel Mediterraneo della politica di amicizia post bellica made in Italy con i paesi africani.

Così esplicita la contesa di conquista da parte franco-inglese da manifestarsi palesemente nel lavoro successivo di ricerca di Giovanni Fasanella e Mario Cereghino con Il golpe inglese, dove consultando gli archivi londinesi di Kew Gardens risultò che la monarchica Inghilterra e la Francia hanno continuato a costruire situazioni imbarazzanti sul suolo italiano pur di non perdere il loro predominio imperialistico in terra straniera.

Ci auguriamo solo che le diplomazie in campo non cadano nel trabocchetto della provocazione di qualche sconsiderato politico che la sta alimentando per interessi, sicuramente, non degli oppressi visto che qualcuno di loro deve ancora restituire i 48 milioni di euro di soldi pubblici

Dens dŏlens 300 – A Bardonecchia clima da guerra fredda…ultima modifica: 2018-04-04T05:00:36+02:00da iskra2010
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