Dens dŏlens 314 – Ginnastica per il cervello…

di MOWA

Esiste un metodo per tutelarsi dalle “panzane” raccontate da fastidiosi personaggi?

Crediamo di sì e si può fare, solo, confrontando le cose dette dagli uni e dagli altri.

Un esempio spicciolo ma pratico.

Quando qualche “personaggio” ti propone una ricetta contro la crisi economica che dice che si debbano privilegiare, pardon, tutelate gli italiani si dovrebbe subito pensare che negli altri Stati (es. Germania, Inghilterra, Francia…) pensino la stessa cosa per i propri connazionali.

Ecco che allora emerge la prima stridente obiezione a chi abbraccia tali teorie conservatrici e cioè che diventa impossibile poter conciliare una tale concorrenza tra diversi soggetti oppressi che vorrebbero tutelarsi in questo modo, e che tutto questo lo si può e si deve definire uno “scempio analitico”, uno schiaffo alla ragione.

Tutti i movimenti/partiti (finanziati) di derivazione borghese fascio-nazisti tedeschi, inglesi, francesi, greci… vogliono e spingono i propri connazionali a desiderare la stessa cosa dei leghisti, forzanuovisti, casapaundisti… che, con lo slogan “prima gli italiani”, vorrebbero far credere che si possano conciliare tali teorie, che vorrebbero sovrastare le economie degli uni contro le altre, e far credere che, tale antagonismo, possa avere un avvenire.

Un antagonismo basato su siffatti concetti errati porta a soluzioni sbagliate. Ed è, di fatto, per sviare dal vero vulnus che i sostenitori di tali panzane parlano di immigrati poveri e non di chi li ha ridotti in questo stato di indigenza.

Sostiene, giustamente, Gino Strada:

Non si può investire sull’odio contro i migranti, come la politica italiana sta facendo. Per odiare chi? Non i responsabili della miseria e della povertà dell’Africa, ma i più deboli, quelli che stanno sotto. Questa è una follia totale. Che tra l’altro mi ricorda un processo iniziato circa un centinaio di anni fa e che ho paura possa ripetersi: quello che porta al fascismo e al razzismo, che si basano non sulla legittima paura dell’altro, ma per definizione sul rifiuto della differenza e dell’altro”.

Si portano le persone a guardare il dito, invece, di chi lo punta come causa del problema che produce povertà mentre i veri responsabili si arricchiscono ulteriormente perché non tirati in ballo.

Non si dice, ad esempio e con la dovuta forza, che molte multinazionali hanno depredato (e depredano) interi Stati delle loro risorse interne e dopo averle spremute, ben bene, le abbandonano con i loro drammi di vita quotidiana. Fenomeno che spesso, troppo spesso, ci sembra lontano e rivolto solo a persone di quei Paesi che, oggi, arrivano in Italia, Francia, Spagna… ma che a ben vedere ci coinvolge (e continuerà a coinvolgerci se non invertiremo la rotta politica), in prima persona quando si vedono i lavoratori fuori dai cancelli delle fabbriche del proprio paese cercare di evitare che i macchinari vadano dislocati in altro Stato perché la proprietà dell’azienda lo reputa ormai superfluo… uno scarto di produzione.

Lì, in quell’esatto istante si comprende, con tutta la sua carica rivoluzionaria di consapevolezza (come è successo alla Bekaert ), che le parole senza logica di “prima gli italiani”, istigate dai lacchè dei padroni, non hanno futuro perché non vorrebbero farti toccare con mano che il cingalese, il marocchino, l’egiziano… che lavorava accanto a te nella catena produttiva quotidiana non è il vero ostacolo alla tua emancipazione sociale ma un potenziale alleato per sconfiggere i veri responsabili del degrado umano.

Degrado che sta assumendo proporzioni tali che aiuterà solo quei pochissimi ricchi del mondo a guadagnare altri soldi e innaturale prestigio grazie a disgrazie umane come confermato dalle innumerevoli guerre nel mondo. Una catastrofe sia umanitaria che ambientale senza eguali che negli ultimi secoli di vita ha sconvolto questo pianeta e che dovremo far cessare prima che sia veramente troppo tardi, perché di esaltati nel mondo ve ne sono stati a bizzeffe ma non per questo bisogna seguirli nella loro lucida stupidità. Persone di buona volontà o movimenti in grado di ostacolare certi mefitici piani ci sono, basta semplicemente coordinarsi. Buon lavoro a costoro per l’emancipazione e per “restare umani”.

 

Dens dŏlens 314 – Ginnastica per il cervello…ultima modifica: 2018-07-15T06:32:24+02:00da iskra2010
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