Dens dŏlens 422 – Democrazia ma non per tutti…

di MOWA

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” (Luigi Pirandello)

Come si può continuare a credere che i movimenti o partiti della destra mondiale non abbiano finanziatori in vasti settori “altolocati” della borghesia?

Com’è, ancora, possibile che molte persone non abbiano focalizzato che buona parte dell’impianto istituzionale realizzato in molti paesi è il prodotto di una finta democrazia (quindi non espressione dal basso) voluta e imposta da un gruppo ristrettissimo di miliardari che si avvalgono di “prezzolate intellettualità” al loro servizio?

Si vedano, ad asempio, con lo scopo precipuo di inquinare la cultura altrui (prevalentemente quella comunista) le tanto rinomate organizzazioni come i “misteriosi” Bilderberg, l’Aspen Institute, la Trilateral… seguite dalle altre miriadi di fondazioni, testate giornalistiche, radio-televisivioni, ecc. al soldo di quel ristrettissimo gruppo di miliardari; e, spesso, quelle poco cristalline “intellettualità” si riuniscono in diversi luoghi poco appariscenti lavorando nell’ombra come, ad esempio, l’“osservatorio-pensatoioRockefeller Foundation Research Center, che ha sede nella villa Serbelloni di Bellagio (Co).

Gli ultimi fatti che stanno succedendo negli USA dovrebbero far riflettere su quanta cinica retorica facciano quelle “intellettualità” quando parlano di democrazia di quel paese e non spieghino, invece, il meccanismo oggettivamente imperfetto di quella che dovrebbe essere l’espressione reale della popolazione.

Infatti, la conseguenza di quella finta democrazia (come quella statunitense ma potremmo parlare di quella brasiliana, argentina…) è quella di avere (come riflesso della stortura statuale) un servizio istituzionale tarato e, in quel modo, permangono ingiustizie e iniquità con forti connotazioni di discriminazione razziale, di diritti sociali praticamente inesistenti e così via. Non sono infatti novità le fatiche di intere generazioni negli USA che abbiano avuto un problema di discriminazione razziale, come non sono da meno quei paesi finanziati da quei massocapitalisti la cui leadership reazionaria propone gli stessi paradigmi e i capi hanno nomi come Bolsonaro (vedi cosa fa con gli indigeni dell’Amazzonia) o Menem (vedi cosa fa con i Mapuche della Patagonia….)

Vedere tanta violenza contro i propri concittadini da parte di flotte di poliziotti negli USA (ma non solo) non è decisamente un bello spettacolo sapendo che (se si vuole dare una risposta sociologica) spesso è dovuta al dilagare di soprusi o ladrocini a più livelli ed è dettata da meccanismi culturali creati ad arte e con istituzioni fortemente discriminatorie con l’unica funzione di conservare quelle differenze sociali atte a incrementare sistemi molto corrotti nei valori, invece, di perseguirli universalmente per tutti. Un fenomeno che certamente non aiuta le fasce più deboli di oppressi.

Influenze massocapitalistiche imposte con determinazione e violenza, che hanno creato leadership negli USA, come in Gran Bretagna, e sono state tra le maggiori artefici di un piano internazionale di sviluppo di persistenti discriminazioni in essere, che hanno letteralmente aiutato a salire al potere forze come quelle naziste o fasciste nei tempi recenti del secolo scorso.

Non sono, infatti, delle novità storiche gli aiuti finanziari da parte di una certa “élitaria” e sparuta quantità di massocapitalisti che ha messo mano alle borse per sostenere i fanatici Hitler o Mussolini perché perseguitano gli obiettivi reazionari ad essi confacenti. Cosa che hanno continuato a fare nei tempi più recenti con altri soggetti facilmente corruttibili e privi di scrupoli morali o etici. Dimostrazione di come questo avvenga sono le varie inchieste, anche giornalistiche, che fanno emergere un tessuto tramoso di elargizioni a formazioni politiche o, direttamente, anche a parlamentari che invece dovrebbero rappresentare in modo incorruttibile il popolo.

Tutto ciò, avviene, perché non esiste più quel soggetto politico collettivo che sappia dimostrare con i fatti (e non solo come enunciazione di principio) il modo per curare la degenerazione a cui si sta andando incontro. Bisogna saper ripristinare una unità di classe che coinvolga tutti quei settori che vanno da quella media a quella proletaria con l’obiettivo di depotenziare le mire espansionistiche e di potere di quelle forze guerrafondaie dei massocapitalisti; ma, soprattutto, prima che questi ultimi riescano a svilire (con provocazioni, ecc.) le richieste degli oppressi come sta avvenendo anche, in questi giorni nelle lotte della popolazione statunitense.

Foto di copertina: Josh Hild

Dens dŏlens 422 – Democrazia ma non per tutti…ultima modifica: 2020-06-07T07:24:29+02:00da iskra2010
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