Dens dŏlens 428 – La politica di alcuni politici…

di MOWA

Il moderno principe, il mito-principe, non può essere una persona reale, un individuo concreto; può essere solo un organismo, un elemento di società complesso nel quale già abbia inizio il concretrarsi diuna volontà collettiva riconosciuta ed affermatasi parzialmente nell’azione.” (A. Gramsci, Note su Machiavelli, Editori Riuniti, Roma, 1971, pagg. 20-21)

La politica è una cosa seria. Anzi, serissima ma, purtroppo, non gode di ottima salute per colpa di pasticcioni, parvenu, improvvisati e molto altro ancora. Quante volte si sente il ritornello dell’esatto contrario e cioè: “la politica è una cosa sporca”. Più che “sporca” si dovrebbe, invece, specificare che è fatta da sporcaccioni.

Infatti, troppi politicanti hanno svilito il significato nobile del termine e, soprattutto, la sua missione originaria che è quella della gestione della cosa pubblica.

Troppi maneggioni si sono fatti il proprio orticello, zeppo di privilegi, trascurando quelle che sono le problematiche della maggioranza delle persone, mestando tra interessi personali e la “coltivazione” di altri ruffiani con la funzione di gregari. Un castigo, questo, per le persone perbene che avrebbero bisogno, invece, di un ambito specifico dove esprimere le proprie rimostranze e ambizioni.

Nei secoli gli “ultimi”, gli oppressi, si sono affidati ad una sorta di pigrizia teorico-intellettuale e hanno lasciato ai nobiliari, ai borghesi, ecc. la prerogativa di gestire il futuro con le conseguenze che ben si conoscono sino al punto di avere i c.d. “nemici del popolo” tra le proprie fila a confondere, ulteriormente, le già misere prospettive di riscatto e liberazione.

Nel contempo, le continue contese storiche con la richiesta di emancipazione o sviluppo degli ultimi (pagate, anche, con il sangue), hanno segnato l’ottenimento di obiettivi importanti quali l’ampliamento della scolarità per i meno abbienti o, ancora, una sanità pubblica che sia segnale di un progresso collettivo e quindi l’introduzione a valori realmente democratici.

Conquiste ottenute faticosamente, che vanno ben oltre le mistificazioni sostenute e fatte impropriamente loro dai liberali perché sono state il frutto di movimenti o organizzazioni socialiste/comuniste come, ancor oggi, testimoniano le varie tesi congressuali che sono negli archivi delle varie formazioni politiche o istituzionali.

Prospettare un futuro libero da condizionamenti ideologici filo-borghesi non è cosa di poco conto, troppe volte non si riflette abbastanza su come siano state ottenute quelle conquiste e che sacrifici siano costate ai nostri padri e si diventa “vittime inconsapevoli” della pigra routine quotidiana.

Parlare di saltimbanchi politici non è difficile come non sarebbe complicato trovare nomi a mo’ di esempio sia sul fronte dichiaratamente padronale che su quello filo-proletario tanto che il comico Crozza, imitandoli, ne ha fatto una nutrita schiera di personaggi di successo (Razzi, Berlusconi, Brunetta, Salvini, Pivetti, Maroni, Formigoni, Gallera, Fontana, Bersani, Renzi…). Una triste lista descrittiva di come la decenza sia caduta molto in basso anche se non ha, ancora, toccato il fondo.

Ma, senza scomodare la generosa arte dei guitti, si potrebbe parlare di quelli che, invece, hanno fatto come professione primaria il perseguimento dell’obiettivo della distruzione delle capacità organizzative degli oppressi come avvenuto nel Partito Comunista Italiano e si potrebbero fare, nel tempo, i nomi di Occhetto, D’Alema, Napolitano, Cossutta, Rossanda, Fassino o il comunista pentito kennediano, Veltroni, ecc. sino a quelli di “nuovo” conio, di nuova edizione, come i Fausto Bertinotti, i Paolo Ferrero, i Mauro Alboresi, i Marco Rizzo, ecc. Quest’ultimo, poi, con un trascorso tra estremismo e istituzionalizzazione si è sempre funembolicamente destreggiato tra personalismo ed egocentrismo in un surrogato di finto altruismo e interessi personali tanto da essere criticato pesantemente, nei giorni scorsi, da una delle componenti più rilevanti dei giovani del Fronte della Gioventù, Alessandro Mustillo.

Nel frattempo, mentre tutti costoro si fanno promotori della disgregazione sociale degli ultimi, questi si rimboccano umilmente le maniche per riscostruire il soggetto politico in grado di formare l’intellettuale collettivo che dia speranze al Mondo per liberarsi dal giogo delle discriminazioni e delle disuguaglianze volute dal capitalismo e per realizzare un futuro decisamente migliore e di giustizia.

Dens dŏlens 428 – La politica di alcuni politici…ultima modifica: 2020-06-29T03:28:19+02:00da iskra2010
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