Dens dŏlens 427 – C’è criminale e criminale…

di MOWA

Ogni società ha il tipo di criminali che si merita.” (Robert Kennedy)

La Storia è disseminata di forti contrasti culturali tra vinti e vincitori ma solo poche eccezioni lasciano trasparire equilibrio e linearità delle azioni per cui meritano di essere annoverate tra quegli atti democratici difensivi, di preservazione della specie e delle libertà.

Le revisioni storiche hanno, in tempo di pace, la tendenza ad omettere, consapevolmente, tutte quelle azioni che non sono state considerate meritevoli di menzione perché qualcuno potrebbe sminuire il disegno complessivo benevolo e, quindi, qualcuno, preferisce mettere “sotto il tappeto” fatti come, ad es., gli stupri perpetrati dagli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, oppure i feroci atti criminosi delle violenze nei confronti di donne, uomini e bambini compiuti dal Corpo di Spedizione Francese

Atti esecrabili che non hanno giustificazione alcuna e che non devono, per dovere e onestà intellettuale verso i posteri, essere omessi ma, anzi, portati alla luce onde evitare di descrivere solo una parte di quanto accaduto realmente.

Troppo spesso assistiamo, purtroppo, ad una memorialistica che, volutamente, trascura aspetti che non sono per nulla secondari a quelli che erano (sono) quel caleidoscopio della Storia peccando, nell’insegnare ai posteri, su quali furono le motivazioni che spinsero a tanto alcune persone (e in netto contrasto con la concezione liberatoria degli individui) se non essere inserita, invece, nell’alveo del possesso, della privazione, della prevaricazione totale e disumana che hanno, in molti casi, condotto a continue guerre fratricide.

L’osservazione non vuole essere casuale perché troppe volte si ha la tendenza a non soffermarsi abbastanza sugli orrori commessi nel tentativo di capire chi, cosa e quali furono gli argomenti che spinsero taluni a fare ciò sopra menzionato mentre, invece, si dovrebbe considerare propedeutico per non diventare “vittima” di quell’eccessiva retorica sciorinata, prevalentemente, da istituzioni e che viene scaricata su soggetti i quali non hanno i mezzi ideologico-culturali per analizzarne le ragioni.

Troppo spesso, infatti, in un contesto di “vincitore senza ombre” si sono omesse valutazioni importanti che hanno portato diverse persone a valutazioni di separazione tra un criminale “semplice” (che uccide per un proprio tornaconto personale come potrebbero essere stati personaggi del calibro di Jack lo squartatore, Andrej Romanovič Čikatilo, John Wayne Gacy, Harold Shipman, Trevor Hardy, Ted Bundy, Gary Ridgway, Richard Cottingham, o Jeffrey Dahmer), da quelli che, invece, sono passati alla storia come coloro i quali, mossi da cause e circostanze avverse ai loro intendimenti più nobili, hanno eliminato intere popolazioni (indifferentemente tra militari e civili) come lo furono, ad es., azioni con sgancio di bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki; oppure, chi autorizzò, in Vietnam, l’inondazione di centinaia di migliaia di ettari con la diossina – il terribile “Agente Arancia”, che sfogliava l’intera giungla tropicale decimando tutte le forme di vita esposte a questa sostanza – dove, ancor oggi, nascono bambini con congenite malformazioni dovute a quell’agente chimico.

Azioni criminali entrambe che non hanno eguali se non, giustamente, paragonate a quelle che, convenzionalmente, si considerano perpetrate dai nazisti o dai fascisti sulla popolazione ma che si dovrebbero aggiungere ad altri episodi più recenti come quello occorso agli iracheni di Falluya (novembre 2004), dove l’esercito statunitense dopo aver sferrato un terrificante attacco di bombe (ben otto settimane) i militari tagliarono l’acqua all’intera popolazione.

Ma l’asticella delle azioni criminali potrebbe salire molto più in alto se ci si dovesse rifare a valori quali etica e morale degli individui che contrastano con chi ordina e chi esegue certe operazioni delittuose se non si dovesse rimette in discussione (a loro discolpa) il rebus sic stantibus, ovverosia, il fatto che le cose stanno così, che la situazione è quella che è e non si presume che possa cambiare perché tutti i soliti noti che ne traggono, in realtà, un considerevole vantaggio partendo dalla totale impunità nonostante il diritto internazionale e delle leggi sulla vita e delle libertà democratiche vogliono che nulla venga modificato.

Dovremmo, però, inserire, come valutazione criminosa, anche la devastazione che il COVID- 19 ha provocato nei vari paesi e mettere in relazione quali atteggiamenti hanno assunto le viarie autorità competenti e su come hanno reagito per la tutela della salute delle persone e per evitarne la morte. E quindi, ad es., come si dovrebbe valutare un sistema discriminatorio ed élitario come quello degli USA che ha fatto morire quasi 130.000 statunitensi?…

Dens dŏlens 427 – C’è criminale e criminale…ultima modifica: 2020-06-25T03:07:23+02:00da iskra2010
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