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Nota di Alice
27 luglio 2011
Perluigi Bersani si è infuriato, infine, e ha minacciato querele contro quanti, magistrati a parte, si occuperanno dei guai giudiziari di alcuni dirigenti del partito democratico e cercheranno di estendere all’intero partito il giudizio sulle loro varie attività. Le buone intenzioni sono sempre da apprezzare. Dunque, apprezzo. Colgo, anzi, l’occasione per esortare il segretario del PD a compiere un altro bel gesto: rendere visibile ciò che a molti cittadini e a molti militanti dello stesso partito democratico resta invisibile oggi e resterà invisibile anche quando tutte le buone intenzioni del segretario troveranno compiuta e puntuale realizzazione. Cioè: dare i nomi dei 4 mila massoni che, secondo la valutazione del Gran Maestro Gustavo Raffi, sono attivi all’interno del partito democratico. A parte il caso noto dell’on. Franco De Benedetti, si è saputo di recente che il massone Enzo Morichini è stato compagno di veliero e di navigazione dell’on. Massimo D’Alema. E, naturalmente, non si sa se Morichini sia soltanto un amico o anche un militante. Restano, dunque, altri 3.998 o 3.999 nomi da rendere pubblici per rendere limpida l’azione del partito democratico. Coraggio! Consentire a tutti gli elettori di distinguere i meriti e/o i demeriti dei dirigenti del partito democratico da quelli dei rappresentanti del Grande Architetto dell’Universo è un grande contributo al corretto esercizio della sovranità popolare. D’altra parte, se meriti avranno i massoni, è bene che siano riconosciuti a loro, pubblicamente, senza inganni e senza imbrogli. Ai massoni, quel è dei massoni; ai democratici, quel che è dei democratici! La chiarezza e la trasparenza giovano alla democrazia, come metodo e come misura, senza luci che accechino e senza ombre che rendano grigie tutte le vacche.