La morale è prassi. E’ la borghesia capitalista, BELLEZZA!

IMG_2940+logo.jpgfoto MOWA

 

di Angelo Ruggeri

 

“Conoscere se stessi significa controllare se stessi, al fine di non vivere giorno per giorno, ma stabilire vincoli di solidarietà con gli uomini (Gramsci)

 

 “….Il valore morale può essere definito come il dover fare , dove “fare” significa il “fare qualcosa”. E’ IL VALORE DELL’AZIONE; e poichè l’azione nel senso in cui procede secondo una determinazione che serve come sua regola finalistica o ideale, procede dall'”io” che si definisce nell’atto di volontà (che può e deve essere organizzato e collettivo), IL VALORE MORALE deve dunque essere concepito come il VALORE DELLA VOLONTA’ (anche collettiva e organizzata), COME LA VERITA’ E’ IL VALORE DEL CONSENSO”(Le Senne Zraité de morale, Paris) in quanto “non è questione teoretica, bensi ‘pratica”…quanto è carattere pratico, cioè attivo della conoscenza e della realtà”, come abbiamo ricordato pochi giorni citando Le tesi su Feurbach di Marx e il concetto di politica di Togliatti e di Ratzingher.   

 

La morale é prassi. E la questione morale e questione della prassi politica.

Per un impegno poltico occorre sempre un impegno personale. Perchè lo si fa? Due soltanto sono le motivazioni che portanoa d impegnarsi e a sacrificarsi:

1) perchè conviene in termini personali, secondo un utilitarismo abbietto, “SERVENDO CON SOMMA ASTUZIA I TEMPI”  CHE PUò ESSERE FUORI DALLA MORALE MA DENTRO LA POLITICA; oppure

2) perchè si è convinti che il proprio impegno serve per realizzare valori coniderati come un bene non solo per sé, ma per la humanitascomunitaria o comunistaria.

 

Ecco perchè chiedere e fare appello all’etica nei vari campi, delleconomia, della politica, ecc. è cosa equivoca e rende equivoca anche la parola “etica” (come riconosceva bene anche Padre Pirola di cui ricorderemo tra poco l’anniversario della sua morte) in quanto  “etica” é soltanto cioè che è scienza o filosofia dell’agire, in greco: praxis. Per impedire che gli uomini siano costretti a rubare la legna o a dormire sotto i ponti: paragoni antichi ma corripondono ancor oggi alla vita nella società di capitalismo-reale dove appunto miglioni di perosne vivono sotto i ponti o in tuguri non diversi da quelli della Manchester dei tempi di Marx e che nell’inchiesta sulla vita del proletariato-industriale e per dirla con Papa Ratzingher “Engels illustrò in modo sconvolgente” (Enciclica Spe Salvi)

Non esiste la possiblità del non impegno, del disimpegno, o anche solo dell’accettare o subire gli ordini di chi sta sopra (capo di fabbrica o editore-padrone di un giornale o manager di Fiat o di Pirelli o di Banche, che sia)  per giustificarsi e/o salvaguardare il proprio tornaconto personale, il proprio posto o lavoro.

 

IL “ME NE FREGO FASCISTA”  che oggi caratterizza tanti e i pusillanimi vittime o carnefici al servizio dell’ ideologia consumistica fase suprema del capitalismo, che dimenticano che la felicità così come la libertà spesso si paga ma non la si compra ne mai la si può comprare (tacendo o assoggettandosi agli ordini o per quieto vivere e bene per sè), insomma il “ME NE FREGO” ACQUISTA SUBITO APPUNTO UNA COLORAZIONE REAZIONARIA. E SI CONFIGURA COME UNA SCELTA PRECISA CHE OGGI MOLTI COMPIONO CONFERMANDO LA RIFLESSIONE SULLA REALE STORIA D’ITALIA CHE PORTò I COSTITUENTI AD ELABORARE UNA COSTITUZIONE DI DEMOCRAZIA SOCIALE, CONTRARIA AL PREDOMINIO DEL GOVERNO E DI UN “CAPO£ DI GOVERNO O DI STATO SUL PARLAMENTO, CHE FOSSE INVECE ESPRESSIONE DIRETTA E PROPORZIONALE DELLA SOVRANITA’ POPOLARE: PROPRIO PER PORRE UN ARGINE ALLO STORICO “SPESSORE REAZIONARIO DELLA SOCIETA’ ITALIANA”. “SPESSORE REAZIONARIO” CHE COME GIà NEGLI ANNI 20 TORNA FUORI ANCHE OGGI (CON APPLAUSI E CONSENSI AL LEGHISMO, AL mARCHIONNI E ALLA GAUDISSERIA CHE E’ DI TUTTA LA BORGHESIA CAPITALISTICA (oltre che di Berlusconi che la svela e se ne vanta) AVENDO già RIMOSSO PER UNA PARTE – col maggioritario, i partiti personali, il presidenzialismo dei sindaci e dei governatori e delle primarie populiste e codiste, ecc. – GLI ARGINI, allo spessore reazionario della società italiana,  COSTRUITI DAI COSTITUENTI E DALLA COSTITUZIONE.  ARGINI CHE SI VOGLIONO ABBATTERE DEL TUTTO COL REVISIONISMO STORIOGRAFICO E TEORICO, POLITCO, SOCIALE E ISTITUZIONALE, COL FEDERALISMO, IL PREMIERATO, UNA OTTOCENTESCA CAMERA ALTA DEI NOTABILI chiamata “SENATO DELLE REGIONI”, ECC.

   

Parafrasando il “non possiamo non dirci cattolici” di Croce o “l’unica norma del marxismo è il dovere di organizzarsi e associarsi: chi non sarebbe marxista?” di Gramsci o il “non possiamo non dirci comunisti” di Alighiero Manacorda, così noi oggi “NON POSSIAMO NON DIRCI IMPEGNATI” a lottare FINANCHE PAGANDO DEI PREZZI – che è un principio anche cattolico ma anche comunista-, per rimuovere le cause che costringono gli uomini a “dormire sotto i ponti e a rubare“: NEL MENTRE E’ SUL PRINCIPIO DEL RUBARE CHE SI FONDA, NASCE E SI REGGE IL CAPITALISMO, implementandone tutta la società, CHE RUBA, INIZIA E FINISCE COL RUBARE IL PLUS-VALORE PRODOtTO DAL LAVORO, prodotto  dal sacrificio umano della classe operaia e dei vari proletariati, accrescendo in simbiosi inscindibile la ricchezza di pochi sempre più ricchi e la poverta di molti sempre più poveri e sempre più tanti.

Teoria del plus-valore (che abbiamo anche personalmente studiato – anche con l’amico e teorico Julio Rodriguez – come del resto tutta l’economia politica e le liberali Teoria pura dell’economia e Teoria pura del diritto dello stato) che si cercò di dare per falsa e superata nel ventennio (in quello fascista e nel ventennio dall’89ad oggi)  oggi riconosciuta come pienamente fondata dalle teste d’uovo del capitale, anche di fronte alla crisi, e persino dalla Civiltà Cattolica. Insomma da tutti, ad eccezione, diciamo con Brecht, delle “testa a punta” e “testa quadra” degli ambientalisti e del femminismo Golgota del proletariato e delle plebi del mondo eretto nella  citta di Maahagonny della “sinistra” pseudo-comunista  (Maahgonny, musiche di Kurt Weill, testi di Brecht) e Brecittà a 

 

  

Basterebbe la frase di Gramsci citata sopra all’inizio, per qualificare e stroncare gli sili di vita dei capitalisti e della borghesia di destra e di sinistra: in primis l’edonista borghesia “rossa” emiliana”  che come le COOP, che sfruttano lavoratori privati di diritti sociali e di sciopero, che veicola l’ideologia della felicità-consumo della società consumistica e stili di vita che sono proprio di tutta la borghesia capitalistica,  avida, speculatrice, che tutto subordina alla smania di ricchezza e di dominio e che poi si dedica alla “gaudisseria”, a spassarsela, come dal di dentro di essa gia nell’800 Balzac analizzava e descriveva, proprio mentre Marx già nel 1848 descriveva cosa sarebbe accaduto con la “globalizzazione” ovvia, stante che il capitalisimo è per sua stessa natura “globale” (Il Manifesto in modo ancor più valido e preciso e ravvicinato di quanto, similmente, nella Biblioteca di Alessandria di Egitto  già si sapeva in arte, nelle scienze e nella tecnica “cose” che solo nel Rinascimento e solo nel 600 e nel 700 e ancora solo nel 900 si sarebbero sapute e scoperte.

 

Si è tornati a rivalutare il Berlinguer dell’austerità giustamente riconsocendogli che il suo – udite udite – non era moralismo ma “politica”, il che dimostra che talvolta anche i ronzini possono riuscire a ragliare e anche gli asini possono talvolta volare.

Pensate che le migliori menti (si fa per dire) di “sinistra” (si fa per dire) chiamate al capezzale del libro sull’austerità di Berlinguer appena uscito (ogni occasione è buona pe farsi èublicità), hanno persino saputo ricordarsi che a contestare il Berlinguer dell’austerità furono soprattutto i gruppuscoli dell’anticomunismo di c.d. “estrema sinistra”, rivelatisi “pirati” della sponda sinistra che  facevano il gioco dei “pirati” dell’estrema destra nazi-fascista che stavano sull’altra sponda del fiume. Preparati e ponti a convergere e già convergevano, col supporto di servizi segreti dell’Est e dell’Ovest e del sottobosco criminale-mafioso-massonico,  per dare l’assalto da sinistra e da destra alla nave della democrazia italiana e sopratutto al transatlantico del PCI, il più grande del mondo.                                 Il cervellone di Paolo Flores D’Arcais ha persino saputo ravvisare che tutti quello che Berlinguer scriveva in proposito era tutto poliitca, era tutto dentro e sostanziato dall’analisi e in proposte tutte politiche, di poitica economica e politica istituzionale e di analisi della crisi capitalistica che dura ancora, da allora a quella del 2007 e di oggi, analisi politica dello stato dell’economia, dei rapporti sia sociali e di roduzione che politicici, di partito, stato, sindacati e imprese.

 

Perchè tali ravvedimenti non ci commuovono? Intanto perchè fatti post mortem di Berlinguer ma soprattutto a babbo morto della democrazia italiana e del partito che con essa era il cuore dell’Epos della Resistenza, trasposti nell’ordine costituzionale e sociale e politico dalla teoria della democrazia di massa e della dialettica del conflitto tra le classi esprimibili solo ed esclusviamente con la dialettica e il pluralismo del sistema proporzionale puro.

La morale è prassi. E’ la borghesia capitalista, BELLEZZA!ultima modifica: 2011-02-03T02:00:00+01:00da iskra2010
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